Hard Drive Team 2016/17: Los Angeles Lakers
Benvenuti all'anno primo dell'era post Kobe. Purtroppo per noi Lakers fans si riparte probabilmente dal punto più basso della storia recente, e non solo, della franchigia Losangelina. Ed i Los Angeles Lakers hanno dimostrato negli ultimi due/tre anni che non si può solo cadere in basso, a volte si inizia anche a scavare per andare ancora più a fondo. Le feste, meste, i “Kobe! Kobe!...” urlati nelle arene NBA, le lacrimuccie, tutti i ricchi premi e cotillon della stagione del ritiro di Bryant hanno, forse, messo in secondo piano il record finale che recita 17-65. Una autentica tragedia per una franchigia storica, la più vincente della lega ricordiamocelo. E, sorprendentemente per tutti quelli che credono che il basket sia uno sport ad personam, quest'anno i Lakers torneranno a giocare, partendo da due certezze: non ci sarà più il #24 sul parquet, ed in panchina è arrivato un signor coach, Luke Walton.
L'arrivo del figlio del grande Bill è, sicuramente, la mossa più intelligente fatta nell'ultimo quinquennio da Mitch Kupchack. Da lui si deve ripartire con una chiara idea di gioco, cercando i giocatori adatti per poter costruire un sistema vincente. Certo uscire dalla profonda buca in cui sono finiti i Lakers non sarà facile. Intanto bisogna chiudere velocemente con l'ingombrante passato, vedi Black Mamba, sperando che non si inizino in corso d'opera a fare stucchevoli ed inutili paragoni. Il roster è giovane, in alcuni elementi potenzialmente talentuoso, con un paio di veterani sempre utili e qualche dubbio alla voce lunghi.
Anche quest'anno la scelta è stata la #2, ed è arrivato Brandon Ingram. Talentuoso, grande attaccante, per molti già pronto al piano superiore, di sicuro uno che ha testa per questo gioco. Coach Walton, per il tipo di gioco che ha, punterà tantissimo sul duo di guardie, anch'esse molto giovani e talentuose, D'Angelo Russell-Jordan Clarkson. Sul finire della tragica stagione scorsa i due hanno fatto vedere qualcosa di decente giocando insieme, quest'anno sono ovviamente attesi a fare un ulteriore salto di qualità. Dietro loro due veterani come Josè Calderon e Louis Williams che per come dovrebbero giocare questi Lakers torneranno davvero utili, l'uno per leadrship e playmaking, l'altro per le doti balistiche. Poi a roster ci sarebbe anche l'indiscusso idolo di F.M.B., Marcelinho Huertas, che comunque a L.A. ha riscosso consensi sorprendenti. Altro veterano che sicuramente darà il suo apporto arrivato dalla free agency è Luol Deng. Certo gli anni migliori sono andati, ma potrebbe essere un insegnante di vita NBA per Ingram ed i suoi giovani soci, senza contare che comunque l'anglo/sudanese il suo alla voce punti e rimbalzi continua a dirlo. Io poi dei minuti cercherei di trovarli anche per Anthony Brown, uno che nel contesto giusto potrebbe tornare utile per intensità e voglia di attaccare il canestro. Dopo però iniziano i tanti dubbi di questo roster.
Ad iniziare da Julius Randle, l'uomo che non usa la mano destra nemmeno per pagare il caffè al bar. Qui Walton dovrà lavorare parecchio su un giovane talento che però sembra troppo interessato a fare statistiche che a giocare per la squadra, come uno con quel fisico dovrebbe fare. Qui interessante sarà vedere la crescita di Larry Nance Jr., che potrebbe anche, per intensità fisica e voglia di dimostrare qualcosa, sorpassare la scelta #7 del draft del 2014 nelle gerarchie del coach. Si poi ci sarebbe anche Yi Jianlian, cavallo di ritorno nella lega, da vedere che impatto potrà avere in una squadra che potrebbe anche esaltare le sue doti di velocista sul parquet. La mia difficoltà aumenta nel dover parlare di Timofey Mozgov. Anche lui colpo(???!!!???) della free agency di Kupchack. Niente contro il ragazzo, onesto lavoratore del parquet, da cui ci si aspetta rimbalzi ed intimidazione. Certo che quei soldi.....Invece una piacevole sorpresa potrebbe dimostrarsi Ivica Zubac, centrone croato con buone mani, bei movimenti su cui però si può costruire qualcosa.
Ah già ci sarebbe anche Nick Young. Appunto.
% Playoff: 40%. Tenete presente l'ottimismo del mio essere fan da quarant'anni di questa franchigia. Come per i Sixers sarà importante fare dei passi in avanti. Se tutto dovesse funzionare magari potrebbero anche arrivarci ai playoff, ma sarebbe quasi un mezzo miracolo.
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