D'Angelo Russell, Black Mamba 2.0?
“With the second pick of the 2015 NBA draft the Los Angeles Lakers select….D’Angelo Russell, from Ohio State”. Con questa frase il commissioner NBA, Adam Silver, comunica al mondo il futuro della franchigia sedici volte campione del mondo.
Un metro e novantasei per ottantotto kg, D’Angelo Danté Russell, è da ottobre la nuova e futura superstar dei Los Angeles Lakers. Ma prima di capire perché questo giovane talento potrebbe diventare il prossimo Kobe Bryant, spieghiamo da dove è partito. Al liceo gioca inizialmente per la Central high School di Louisville, come freshman nella stagione 2010-11, prima di approdare come sophomore alla Montverde Academy.
Nel 2014 viene nominato per giocare al McDonald's All-American Game e questa chiamata lo rende un pezzo pregiato per le Università. A casa Russell arrivano parecchie lettere, Louisville, North Carolina, Syracuse, ma D’Angelo decide di andare ad Ohio State University.
Una sola stagione è servita: 35 partite per mostrare il suo talento offensivo (oltre 19 punti di media) e creativo (5 assist ad allacciate di scarpe). Il 9 gennaio nella vittoria contro Northwestern arriva anche il career high a livello collegiale con 33 punti. Dopo quella grande partita il suo repertorio offensivo è sempre andato in scena per Ohio, prima con la tripla doppia (23 punti, 11 rimbalzi e 11 assist) vs Rutgers e poi i 28 punti importanti nella vittoria all’overtime contro VCU.
Il 22 aprile si rende eleggibile al draft e il resto è storia.
Ma torniamo al presente: in questa stagione da rookie il giovane #1 dei Lakers sta racimolando una media di 13 punti, 3.5 rimbalzi e 3.5 assist, i meno esperti penseranno che queste sono cifre mediocre, come dargli torto, ma ciò che sta facendo alzare le pupille agli addetti ai lavori sono queste ultime due settimane. Ventidue punti di media con il 48% da 3 e tanta, tanta leadership. Nel back to back (0-2) contro i Memphis Grizzlies, D’Angelo Russell è andato in scena in entrambe le partite con 22 punti realizzati e 15 tiri di media presi, nonostante la presenza di Kobe Bryant che in quanto a tiri presi è il primo (ovviamente) della lista. L’1 marzo è arrivato il career high a livello professionistico, nella vittoria contro i Brooklyn Nets, con 39 punti, frutto di un solido 8/12 da 3 e un 6/9 da 2. Infine a chiudere questo periodo d’oro perché meglio di così sinceramente nessuno, con un inizio di stagione piuttosto timido, poteva aspettarsi: il 6 marzo sono arrivati a Los Angeles i Golden State Warriors, campioni in carica e attuali dominatori della Lega. Fin da subito Russell ha dettato le regole dell’incontro con il suo rapido palleggio in transizione, dovuto a un ottimo pressing difensivo, inoltre grazie alla sua precisione al tiro e assist per mettere in ritmo i compagni, i Lakers sono rimasti al comando del match arrivando ad una inaspettata vittoria per 112-95, replicata poi contro gli Orlando Magi con 27 punti a referto per l'ex OSU. Che D’Angelo Russell sia il nuovo Kobe Bryant è difficile/impossibile saperlo visto che in questa società un momento prima sei sul tetto del mondo, hai la NBA nelle tue mani e un attimo dopo sei l’ultimo delle rotazioni. Sicuramente in questa stagione imparerà molto, anzi moltissimo, da Kobe Bryant che se lo è letteralmente preso a cuore e lo aiuta molto con rapidi commenti, feedback e commenti durante le partite. Vedremo se ciò che sta mostrando nelle ultime settimane sono solamente un caso o se dietro questi numero c’è un vero giocatore, pronto a riportare i Lakers dove meritano di stare. https://www.youtube.com/watch?v=LeYFbWJbSV4
💬 Commenti