NBA 2024-25, 5 considerazioni alla pausa elezioni
Gli Stati Uniti d'America hanno votato il loro nuovo presidente nel mentre l'NBA si è fermata e abbiamo già delle tematiche
Gli Stati Uniti d'America hanno votato il loro nuovo presidente nel mentre l'NBA si è fermata e abbiamo già delle tematiche.
Mentre Donald Trump si prepara a tornare alla Casa Bianca come 47° presidente degli Stati Unti l'NAB si prepara a ripartire dopo la pausa elezioni. Una pausa dove abbiamo potuto analizzare quello che successo fino ad oggi e, a parte la superiorità conclamata dei Boston Celtics, ci sono tematiche importanti
NBA 2024-25, considerazioni alla pausa elezioni
Il muro OKC
I Thunder sono l'unica squadra ancora imbattuta (7-0) insieme a Cavaliers (8-0) e stanno mostrando una cosa che in NBA no si vede quasi mai: la difesa! I Thunder hanno un rating difensivo di 93.7, ovvero 8.8 punti per 100 possessi in più rispetto ai Warriors, secondi in classifica, e 20 punti per 100 in più rispetto alla media della lega, secondo Cleaning the Glass. A titolo di riferimento, la miglior difesa degli ultimi 60 anni, corretta per l'era, appartiene ai San Antonio Spurs del 2003-04, che hanno concesso 8,6 punti in meno per 100 possessi rispetto alla media. Se si riesce a passare la durissima prima barriera poi c'è l'airone Chet Holmgren, che ha una media di 3,1 stoppate e tiene gli avversari al 39,7% quando sfida i loro tiri a canestro. I Thunder, come squadra, hanno concesso la più bassa percentuale di tiri avversari all'interno dell'area ristretta, il tutto con Isaiah Hartenstein fermo ai box.
Denver, bene ma non benissimo
Nikola Jokic è ancora il miglior giocatore del pianeta e i Nuggets sono sempre una squadra da playoff, ma il tempo di Denver da contender essere finito. L'unico motivo per cui i Nuggets hanno un record rispettabile in questo momento è che hanno accumulato quattro vittorie contro squadre di media/bassa fascia e in due di queste quattro gare, Denver ha avuto bisogno dei tempi supplementari (e di oltre 40 minuti di dominio di Jokic) per uscire vittoriosa.
La fuga di talenti dalla parata del campionato 2023 li ha raggiunti. Dopo aver visto Kentavious Caldwell-Pope, Bruce Brown e Jeff Green andare via come free agent nelle ultime due estati, l'allenatore Michael Malone ha dovuto riempire il vuoto con i giovani Christian Braun, Julian Strawther e Peyton Watson. A questo c'è un Jamal Murray che fa il buono e cattivo tempo e Russell Westbrook battezzato dalle difese. Aggiungiamo che Aaron Gordon, giocatore chiave, è OUT per diverse settimane (stiramento al polpaccio).
Disastro Bucks
La sconfitta con Cleveland ha condannato l'1-6 in casa Bucks, un record che comprende sconfitte in doppia cifra contro Bulls, Nets e una squadra di Grizzlies priva di due titolari. Milwaukee è al decimo posto su entrambi i lati della palla e al ventiquattresimo nel net rating, nonostante abbia una rotazione completamente sana a parte Khris Middleton. La panchina è stata un fuoco di paglia.
Lungi dall'essere risolti, tutti i problemi difensivi dei Bucks dello scorso anno sono persistiti o peggiorati. Questa squadra è ancora carta velina in attacco, manca ancora di atletismo e fisicità in ala ed è ancora un pasticcio in transizione. Giannis è uno dei due difensori di maggior qualità del roster, ma il suo impatto in questo senso sembra diminuire più rapidamente di quello del 36enne Lopez, che non è sembrato all'altezza di spegnere tutti i fuochi che i piromani difensivi davanti a lui continuano ad accendere. Damian Lillard ha ritrovato la vena realizzativa ma è ancora un pesce fuor d'acqua e Doc Rivers, come prevedibile, non sa cosa fare.
New York, dove sta la difesa?
Ci si aspettava un regresso difensivo a New York con la trade per Karl-Anthony Towns dopo aver perso Hartenstein nella free agency e Mitchell Robinson per infortunio. Tuttavia, con le ali stopper di tutto il mondo OG Anunoby e Mikal Bridges alla guida di una squadra allenata da Tom Thibodeau, i tifosi dei Knicks si aspettavano sicuramente qualcosa di meglio.
È ancora presto, ma la difesa top-10 di New York della scorsa stagione è scivolata al 20° posto, secondo i dati di Cleaning The Glass, che filtrano il garbage time e i possessi a fine quarto che rischiano di concludersi con un'espulsione.
Dai Simone!
Non un avvio di stagione semplice per Simone Fontecchio. L'azzurro è rilegato al ruolo di 8° uomo nelle rotazioni dei Pistons e sembra essere tornato al suo primo anno della Lega dove ha pochi minuti e palloni e deve massimizzare tutto. I numeri parlano chiaro: 5.4 punti in 18.3 minuti di utilizzo tirando 30% dal campo e 29% da 3. È tornato proprio come ai tempi dei Jazz: entra, riceve e spara da 3.
Le rotazioni di coach sono chiare: Cunningham ha le chiavi di un attacco che ha in Jaden Ivey il primo realizzatore con i veterani Tim Hardaway Jr e Tobias Harris a fare da equilibratori. Il 6° uomo è il tiratore Malik Beasley ed il 7° Isaiah Stewart con la sua energia in difesa. Tolto Stewart, sono tutti e 6 tiratori quindi giocatori pari ruolo e gioco di Simo. La stagione è lunga e le opportunità non mancheranno per l'ex Alba Berlino che dovrà farsi trovare pront
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