NBA Finals 2019 la preview del Doc
Dopo 4 anni consecutivi non sarà Golden State contro LeBron James ma sempre i Warriors che dovranno fronteggiare i Toronto Raptors per la conquista del titolo, ecco le NBA Finals 2019.
Toronto Raptors (#2) - Golden State Warriors (#1)
LA SERIE
Ed eccoci arrivati ai capitoli finali di questa lunga stagione NBA. La notte tra giovedì e venerdì iniziano le Finals 2019, con l’inedita sfida tra i Toronto Raptors e i Golden State Warriors. Secondo tanti tra addetti ai lavori e fans, la sfida sembrerebbe essere abbastanza scontata, con un pronostico tutto verso i campioni in carica, in grado di raggiungere il three peat. Ma tra l’idea meravigliosa dei ragazzi della baia di vincere il quarto titolo in cinque anni ed il raggiungimento del medesimo, c’è, anche questa volta, un uomo, un altro, in totale missione da quando ha messo piede in Canada, proveniendo dal Texas: Kawhi Leonard. La cui ultima apparizione alla post season era stata bruscamente interrotta proprio contro i Warriors, con i suoi Spurs avanti di ventuno. Ed è abbastanza doveroso scrivere questo, perché in molti, dopo la scorsa stagione, sembravano essersi scordati chi fosse questo giocatore, ma lui ha deciso di ricordalo a tutti, giocando, fino ad ora, dei playoffs meravigliosi. Sarà indubbiamente l’ago della bilancia offensivo e difensivo, quello a cui i si affiderà nei momenti di difficoltà, ed ha dimostrato di saperlo fare. Ma i Raptors non sono solo Leonard, e non dovranno affidarsi solo alle sue giocate. Anche perché altri hanno provato ad affidarsi al one man show ed i risultati non sempre sono stati positivi, contro quei ragazzacci che arrivano dalla baia. Che sanno perfettamente giocare e difendere contro quelle squadre che si affidano solo ad isolamenti e uno vs uno. Per sperare di battere Golden State tutti nei Raptors dovranno riuscire ad aumentare il proprio livello prestazionale, senza guardare le eventuali o certe assenze nel roster californiano. Soprattutto nei campioni della Eastern Conference, non dovranno esserci pause, l’intensità, specie difensiva dovrà essere sempre al massimo. Serviranno secondi ed anche terzi violini che sappiano prendersi responsabilità importanti, afferrando quello che gli sarà concesso. Per Kyle Lowry sarà l’esame finale di maturità. Ha giocato delle ottime finali di conference, e dovrà cercare di continuare nella strada presa. Da lui ci si aspetta tanto. Ed un salto di qualità in più se lo aspettano, a nord, anche da Danny Green, giocatore con esperienza a questo livello, che avrà le mani piene in difesa, e dovrà cercare di tirare con percentuali più alte. Ed alla voce energia, difesa, punti, Pascal Siakam avrà un ruolo importante. Perchè la sua fisicità deve avere impatto da subito, senza eccedere in falli stupidi. Decisivi, come sempre in queste partite, saranno i rimbalzi, per avere secondi possessi e controllo del ritmo. E Marc Gasol dovrà imporre la sua stazza e la sua intelligenza cestistica, magari cercando di diventare più protagonista offensivo rispetto a quanto fatto contro i Bucks. Toronto dovrà cercare di avere tanto da tutti quelli che saranno chiamati in causa, Fred VanVleet, altro giocatore da quando gli è nato il figlio, Norman Powell, Serge Ibaka avranno minuti importanti, ed un ruolo fondamentale uscendo dalla panchina. Anche perché dall’altra parte ci sono i soliti Golden State Warriors. Che non hanno paura di niente, nemmeno degli infortuni che potrebbero fargli iniziare la serie senza un paio di protagonisti abbastanza importanti. Ma la forza di questi nuovi/vecchi Warriors è stata questa in questa post season: far apparire gli altri molto più deboli di quanto non lo siano in realtà. In assenza di Kevin Durant, ed anche di Andre Iguodala in alcune fasi decisive della sfida contro i Blazers, Stephen Curry e Klay Thompson sono tornati a fare gli Splash Brothers versione old style, e dietro a loro sono andati tutti, anche qualche insospettabile presente nel roster. Senza contare l’incredibile up grade portato dalla nuova versione di Draymond Green, in forma fisica incredibile, con pochi fronzoli extra basket giocato, energico e motivato sui due lati del campo oltretutto. Per i Raptors sarà decisivo limitarne il campo d’azione, cercando di evitare che il #23 metta le mani sulla parte emozionale delle partite. Non sarà facile. Golden State ha un piano partita semplice, controllo dei rimbalzi, ritmi alti, ma non necessariamente ricerca spasmodica del tiro da oltre l’arco, si prende quello che la difesa lascia, e contro di loro le difese prima o poi qualcosa sono costrette a lasciare. Chi arriverà motivato a queste Finals sono anche le seconde linee. Ai vari Alfonzo Mckinnie, Kevon Looney, Jonas Jerebko e Quinn Cook sono stati dati minuti importanti nelle finali di Conference, ed hanno tutti risposto presente, bel viatico con cui entrare in questa serie. Senza scordarsi che Kevin Durant rientrerà e che Iguodala anche se non al 100% il suo apporto lo darà sempre, e questo signore quando fa caldo tende a salire di livello. Così come Shaun Livingstone, probabilmente all'ultimo gran ballo della carriera. Dimentico qualcuno? Ah si, ci sarebbe anche un tale Demarcus Cousins, in odore di probabile rientro, che sposterebbe non poco. Adesso non ci resta che vedere cosa succederà a partire da venerdì mattina alle 3.00. Buone Finals a tutti.PRONOSTICO
Toronto ha il vantaggio del fattore campo e dovrà cercare di partire bene sfruttandolo, anche se Golden State ha dimostrato di poter vincere ovunque. Certo i Warriors anche senza Durant, che comunque dovrebbe rientrare per gara 3, sembrano davvero troppo forti anche per questi Raptors. Dico Golden State 4-2.SCHEDULE
Gara | Data | Match |
1 | 30/5 | TOR-GSW |
2 | 2/6 | TOR-GSW |
3 | 5/6 | GSW-TOR |
4 | 7/6 | GSW-TOR |
5* | 10/6* | TOR-GSW* |
6* | 13/6* | GSW-TOR* |
7* | 16/6* | TOR-GSW* |
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