Evolution Awards Race 23/03/2018

Nella nostra Evolution Awards Race tutto sembra essersi cristallizzato, in attesa della fase finale della Regular Season. Inizia a farsi sempre più avvincente la lotta per l’MVP, dall’Ohio sembrerebbero avere idee diverse circa la lotta a due attuale, mentre da Boston qualcuno vorrebbe tornare al vertice della classifica del C.O.Y.

MVP

1) Anthony Davis (NOP): Non solo i Pelicans, dopo una leggera flessione, sono tornati nelle otto elette della Western adesso ambiscono anche ad un posto nelle prime quattro. Questo perché Davis, risolti i problemi alla caviglia, è tornato a giocare quella splendida pallacanestro di altissimo livello. 2) James Harden (HOU): Anche quando gioca malissimo riesce ad essere determinante, chiedere ai Pistons informazioni in merito. Una stagione per lui da incorniciare, anche per come sta guidando i Rockets ad un sorprendente #1 nella lega. 3) LeBron James (CLE): No, il Re non ha intenzione di mollare un centimetro, nemmeno in questo finale di stagione in cui un attimo di riposo se lo meriterebbe. Da più di un mese sta viaggiando in tripla doppia di media, ogni commento è decisamente inutile.

R.O.Y.

1) Ben Simmons (PHI): Ormai non ha più rivali, lo si può già definire il vincitore del nostro Award nella categoria. Ed adesso che i Sixers vogliono migliorare la loro posizione finale in vista della post season, sta tirando fuori dal cilindro prestazioni sempre più positive. 2) Donovan Mitchell (UTA): Anche lui non sta facendo scendere il livello del suo gioco in questo delicato momento. Decisivo nelle partite decisive, bel biglietto da visita per il futuro. 3) Kyle Kuzma (LAL): I Lakers hanno mollato il colpo definitivamente e sono entrati in modalità 2019. Il Rookie da Utah invece no, continua imperterrito a giocare un basket offensivo notevole.

SIXTH MAN

1) Lou Williams (LAC): Tornato ad uscire dalla panchina, ma la qualità del suo basket non accenna a diminuire. C’è tanto bisogno di lui in questo finale di stagione per questi Clippers ancora in lotta per i playoff. 2) Terry Rozier (BOS): Momento in cui, causa infortuni, è costretto a partire in starting five. E qui si vede la sua maturazione e la capacità di giocare forte sempre. Stagione realmente da incorniciare per farne un punto di partenza 3) C.J. Miles (TOR): Sarà sicuramente un caso, ma con lui ai box per un problema fisico i Raptors hanno fatto più fatica del solito. Quest’anno ha trovato il giusto contesto che ne esalta le caratteristiche di attaccante di razza.

D.P.O.Y.

1) Rudy Gobert (UTA): Si è messo alle spalle i problemi fisici di inzio anno e sta rendendo molto difficile avventirarsi nell’area dei Jazz. Coach Snyder ha ritrovato il leader difensivo necessario quando le partite contano. 2) Al Horford (BOS): Quando sei pieno di infortuni devi affidarti alle cose che ti vengono meglio. E ad Horford quest’anno viene davvero bene difendere con continuità dando sempre forti segnali ai compagni. 3) Jaylen Brown (BOS): Segnali che vengono raccolti ad esempio da Brown, difensore sulla palla feroce e capace di essere sempre in anticipo sulle linee di passaggio.

M.I.P.

1) Victor Oladipo (IND): Sul più bello le quotazioni dei Pacers sono leggermente iniziate a scendere. E questo anche perché il ragazzo ha avuto un’altra leggera e comprensibile pausa. Ed è in questi casi che si valuta l’importanza di un giocatore. 2) Gary Harris (DEN): Anche lui momentaneamente infortunato, ed anche qui è emerso qualche problema, specie nelle scelte offensive per i suoi Nuggets. Un giocatore cresciuto anche di importanza a Denver. 3) Ricky Rubio (UTA): Decisamente la sua miglio stagione nella lega. Leader in campo, nello spogliatoio, sta facendo vedere, finalmente, quel talento che sembrava non essere in grado di emergere. E sta riuscendo anche a rimanere lontano dall’infermeria, cosa sempre importante.

C.O.Y.

1) Duane Casey (TOR): I Raptors vedono lo striscione del traguardo sempre più vicino. Sono arrivate anche vittorie importanti senza DeRozan e Miles, due che contano, perché tutti sanno quello che devono fare. Molto più pronto coach Casey ad allenare quando la partita conta. 2) Brad Stevens (BOS): Non puoi non apprezzare il lavoro di questo ragazzo quando vedi giocare questi Celtics, afflitti ultimamente da una serie incredibile di infortuni. Ed anche così l’entusiasmo, la voglia di aiutarsi e di giocare insieme non sembra essere venuta meno. 3) Alvin Gentry (NOP): I Pelicans ai playoff non dovrebbero essere una sorpresa così grande. Però per come ci stanno arrivando e per quello che è successo durante la stagione, è un successo incredibile per la filosofia di coach Gentry. Che sta ricostruendo anche Rondo, e ridando fiducia ad un veterano mezzo rotto come Okafor. Arrivederci alla prossima puntata.

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