Faida Harden-Morey (Sixers), che sia un secondo caso Joe Smith?
Tra l'ex Houston e Philadelphia è guerra dichiarata specie dopo le ultime forti parole del giocatore: cerchiamo di capire come si è arrivati a questo
Tra l'ex Houston e Philadelphia è guerra dichiarata specie dopo le ultime forti parole del giocatore: cerchiamo di capire come si è arrivati a questo.
“Daryl Morey è un bugiardo e io non giocherò mai in un'organizzazione in cui lui è parte. Ve lo ripeto, Daryl Morey è un bugiardo e io non giocherò mai in un'organizzazione in cui lui è parte” queste sono le parole pronunciate da James Harden durante il suo tour cinese dopo gli ultimi rumors che hanno visto Philadelphia interrompere le comunicazioni con i Clippers per la possibile trade.
È chiaro che Harden ha deciso di far impazzire i 76ers perché non lo hanno accontentato ma la questione potrebbe andare oltre allo scambio con i Clippers, che comunque alla fine accadrà perché in NBA lo sapete: comandano i giocatori e alla fine hanno sempre la meglio loro.
Harden-Phila, una rottura nata la scorsa estate?
Arrivare a pronunciare pubblicamente la frase “Daryl Morey è un bugiardo", ovvero colui che è sempre stato legato alla carriera del Barba e lo ha sempre portato sul palmo della mano, testimonia non solo la rottura di un legame che è arrivato al punto di non ritorno ma fa pensare che sotto ci sia qualcosa di più importante che potrebbe risalire alla Free-Agency 2022.
Harden declina la Player Option da $47 milioni e le opzioni erano 2: salutare Philadelphia o rinnovare al massimo salariale in quanto eleggibile. James però prende tutti in contropiede e decide di firmare al ribasso un'estensione da 2 anni da $68 milioni, l'ex Houston per aiutare i 76ers a vincere il titolo si era tagliato di $15 milioni l'ingaggio. Mossa rara nel mondo NBA specie se c'è l'eleggibilità per massimizzare.
Gran gesto del giocatore e si pensava che la presenza ed il rapporto con Morey fossero stati elementi cruciali in quella scelta. Harden gioca una stagione sontuosa da 21.0 punti e 10.7 assist, i 76ers arrivano al 2° turno di Playoffs contro Boston e la storia la sappiamo: avanti 3-2 mancano il Match-Point in casa per poi venire travolti malissimo a TD Garden a G7.
Torniamo al rinnovo al ribasso perché quella potrebbe essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso, potrebbe essere LA BUGIA di Morey. Viene da ipotizzare che dietro l'accordo della Free-Agency del 2022 ci fosse un altro accordo sottobanco della serie: tu rinnovi al ribasso per aiutarci a costruire una squadra contender, proviamo a vincere il titolo e qualunque sia l'esito io nell'estate 2023 ti metto sul piatto quel massimo contrattuale.
Chiaramente il massimo contrattuale NON è arrivato e Harden, risentito della promessa non mantenuta, ha deciso di remare contro la franchigia in un braccio di ferro che porterebbe il giocatore a perdere $359k per ogni partita in borghese.
Il precedente di Joe Smith
Se venisse alla luce questo fatto, ovvero che Morey aveva stipulato un “accordo backdoor” allora i 76ers rischierebbero dei guai o comunque un'investigazione da parte della Lega perché nella storia dell'NBA c'è già un precedente importante. Negli anni 90 infatti i Minnesota Timberwolves vennero multati pesantemente per il caso Joe Smith (prima scelta Draft 1995 con i Warriors).
Dopo il lockout NBA del 1999 Smith era diventato un free agent e firmò un contratto di un anno da $1,75 milioni con Minnesota, un contratto ben al di sotto del valore di mercato, per consentire alla squadra di avere elasticità per altre manovre. È stata una decisione a dir poco curiosa, soprattutto considerando che il giocatore aveva rifiutato un'estensione di $80 milioni con i Warriors prima di essere scambiato.
A quanto pare, Smith e i Timberwolves avevano un accordo sottobanco, in cui Smith avrebbe firmato tre accordi di un anno per pochissimi soldi, consentendo ai Timberwolves di acquisire i suoi "Bird Right", che avrebbero permesso loro di andare oltre il tetto salariale per firmarlo nuovamente. Sarebbe stato quindi ricompensato con un lucroso contratto che lo avrebbe pagato fino a $86 milioni. Questo accordo, ovviamente, era altamente illegale e le sanzioni si abbatterono duramente sui Timberwolves quando la lega lo scoprì non fu indulgente: multa da $3,5 milioni e T-Wolves privati delle scelte al draft del primo turno per i successivi cinque anni (la scelta del 2003 della squadra è stata infine ripristinata).
Nel caso di Harden-Morey non sappiamo se davvero ci fosse un accordo sottobanco con cifre stabilite saltato all'ultimo ma se davvero ci fosse potrebbe essere un'arma importante a favore del Barba qualora le parti andassero per vie legali.
Già in passato Chris Paul, quando giocava a Houston, aveva accusato Morey di essere un bugiardo perché gli promise che non lo avrebbe scambiato e puntualmente CP3 finì ai Thunder 2 giorni dopo quella promessa. P.J Tucker e Kyrie Irving si sono schierati pubblicamente al fianco di Harden che, come Morey, è intenzionato ad andare fino in fondo in questa spinosa faccenda che potrebbe riservare ancora colpi di scena.
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