Hard-Drive Team 2018/19: New Orleans Pelicans
La stagione 2017/18 dei New Orleans Pelicans è stata quanto meno controversa. Partiti nell’interesse generali per le personalità forti presenti nel roster, è rimasta a lungo in una sorta di limbo, rasentando l’anonimato, senza mai abbandonare la zona playoffs. Con l’infortunio di una delle sue stelle, Cousins, e quando tutto dava l’idea della caduta, gli arrivi in corso d’opera hanno portato linfa nuova, concretizzatasi con il record 48-34, e con una post season giocata davvero bene, compresa la serie costata l’eliminazione contro i Warriors.
Da quel punto fermo la franchigia della Louisiana deve ripartire. Durante la off season il G.M. Dell Demps si è mosso in maniera costruttiva. Intanto non è stato speso niente per trattenere il duo Cousins-Rondo, anche se forse per il secondo uno sforzo visti i playoff giocati lo si poteva fare, si è andati alla ricerca di giocatori che potessero completare il roster, integrandosi con la stella assoluta della squadra, ed uno dei giocatori più forti della lega, che riuscissero a dare tanto in termini di esperienza, o voglia di riscatto e di concretezza.
Ed il compito è stato svolto egregiamente. Si è confermato, ovviamente, coach Alvin Gentry, che ha dimostrato di saper gestire bene personalità complesse, di saper motivare tutti, di saper trovare risposte ed anche molto convincenti, da chiunque abbia trovato spazio e minuti. Adesso il problema, quando a detta di tutti ottieni più di quanto ci si aspettasse, è riuscire a confermarsi ad alti livelli nella Western Conference, luogo pieno di insidie e di formazioni che sono attrezzate per finire nelle prime otto. Dal draft non è arrivato niente, ma la squadra è comunque giovane, con giocatori che hanno voglia di affermarsi e di dimostrare il loro reale valore nella NBA, e che in questo momento hanno l’occasione per farlo.
Tutti comunque sul grosso carro trainato da Anthony Davis. Poco da dire su questo ragazzo, ogni anno migliora in qualcosa, ed anche il numero di visite dal medico sta diminuendo. Molto vicino al dominante in alcuni momenti, adesso è il momento di fare quel qualcosa in più. Di fianco a lui Jrue Holiday. Arriva da una stagione, e da dei playoffs, da incorniciare, giocati al meglio e sui due lati del campo. E’ parso molto più sotto controllo, capace di gestire, e bene, le situazioni complicate, con grande attenzione alla fase difensiva. Chiaro che tutti a New Orleans si augurano che il ragazzo continui su questa strada. Nikola Mirotic è arrivato in corso d’opera dai Bulls, ed ha mantenuto alto il suo rendimento. Anche lui per statistiche, ed attitudine e voglia, alla miglior stagione in carriera. Questo ragazzo ha ancora margini di miglioramento, e questo sembra il contesto giusto per lui. E’Twaun Moore ha dimostrato di valere la lega, e di valerla anche da componente di uno starting five in una squadra di alto livello. Sulle sue doti di tiratore ed attaccante c’erano pochi dubbi, il miglioramento nelle altre fasi del gioco è dimostrazione della voglia di lavorare del ragazzo, che fa ben sperare per il futuro.
Sarà interessante vedere che tipo di crescita potrà e dovrà avere Cheick Diallo.Su di lui si sta lavorando tanto, e per il fisico che si porta dietro, riuscisse a immagazzinare movimenti tecnici e tiro sarebbe un arma in più nella faretra di coach Gentry. Dalla free agency sono arrivati Jarrett Jack ed Elfrid Payton. Il primo si sa perfettamente cosa può dare, certo le primavere avanzano inesorabili, ed ormai rientra nella categoria degli injury prone. Ma la sua esperienza e la sua capacità offensiva sono sempre una dote positiva, specie in una squadra così giovane. Il secondo ha la necessità di rilanciarsi, dopo stagioni magari statisticamente nemmeno malaccio, ma emotivamente anonime. Qui avrà minuti, spazio e possibilità di gestione. Il talento c’è e chissà che il cambio di look, finalmente, non sia sinonimo di cambio anche di attitudine. Ian Clark non ha fatto scendere l’asticella del rendimento della sua vita precedente nella lega. Anche lui è un tiratore che può segnare tanto, da lontanissimo anche, in pochi minuti. Sempre utile nel roster avercene.
Si spera che Solomon Hill abbia risolto i problemi fisici, perché lui ha proprio nelle capacità atletiche la sua miglior dote. Deve riprendere il discorso tecnico interrotto, perché è un giocatore che nella lega ha fatto vedere di saper fare cose interessanti. E sarà curioso valutare cosa riserverà il futuro a Jahlil Okafor. Persosi in se stesso, deve cercare di ritrovarsi. Gentry è uomo che sa lavorare sul personale. Se questo ragazzo trova da qualche parte la voglia di fare il giocatore professionista ha un talento per questo gioco come pochi altri, specie offensivamente. Darius Miller è rientrato nella lega la scorsa stagione, dopo anni europei, dimostrando che minuti da giocatore di ruolo, specie al tiro da tre, li può dare. Alexis Ajinca e Troy Williams dovranno farsi trovare pronti e sani se e quando saranno chiamati.
Due parole le spendiamo su Julius Randle. Arriva dopo una stagione da protagonista ai Lakers, dove ha dimostrato miglioramenti notevoli e ulteriori margini per crescere. Di sicuro qui potrebbe trovare un ambiente ed un contesto tecnico dove emergere ulteriormente, e dove le sue improvvisazioni sul tema potrebbero servire tanto.
% Playoffs: 70%- Squadra che sembra creata meglio dell’anno scorso, che potrebbe, insieme, anche giocare un basket migliore per i Pelicans. Azzardo un playoffs sicuri.
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