Mercato LBA 2020: i 10 migliori acquisti
Il mercato di Serie A è giunto ormai al capolinea, ed in questo articolo analizzeremo quali sono stati – a nostro parere – i 10 migliori movimenti.
Il mercato di Serie A è giunto ormai al capolinea, ed in questo articolo analizzeremo quali sono stati – a nostro parere – i 10 migliori movimenti.
Nella parte “alta” della classifica la fanno da padrone Milano e Bologna (sponda Fortitudo), entrambe protagoniste di un’estate incandescente. Menzione d’onore per l’ottimo mercato di Trieste, che con le risorse economiche che aveva a disposizione è riuscita a costruire un roster che può veramente (far) sognare.
Infine, teniamo a precisare che abbiamo stabilito un limite massimo di tre rappresentanti per ciascuna squadra.
TOP 10 MIGLIORI ACQUISTI LBA 2020
10) Luke Maye (Aquila Trento, USA, AG)
Ad oggi rappresenta la scommessa principale del mercato trentino, e proprio per questo c’è grandissimo interesse nel vederlo all’opera. Maye è un atleta molto intelligente e carismatico, capace di giocare tutti e tre i ruoli del cosiddetto frontcourt. A North Carolina prima e in G League poi si è messo in mostra come gran rimbalzista – nonostante non sia un gran atleta – ed un buon tiratore (35% da 3 e un clamoroso 92% ai liberi l’anno scorso).
9) Justin Tillman (Dinamo Sassari, USA, AG)
Dopo Pierre, Thomas ed Evans, Tillman sarà la nuova ala sulla quale la Dinamo farà affidamento, costruendole attorno gran parte del suo sistema di gioco offensivo. In passato il prodotto della VCU ha dimostrato di possedere quella doppia dimensione che piace tanto a coach Pozzecco, oltre che ottime doti fisiche e di rimbalzista.
Rispetto ai suoi predecessori ha manifestato difficoltà nell’attaccare il canestro dal palleggio, aspetto che già a partire dalla stagione ventura è chiamato a migliorare.
8) Isaac Fotu (Reyer Venezia, GBR/NZL, C)
Ha fatto un po’ discutere la scelta di Isaac Fotu, che lasciato Treviso per unirsi ai rivali della Reyer Venezia. All’interno del contesto lagunare il neozelandese non sarà più la prima opzione offensiva – come lo era, invece, alla De’ Longhi – bensì un giocatore di rotazione. Per questo motivo la sua sfida personale sarà quella di scalare pian piano le gerarchie orogranata, dimostrando il suo valore anche in campo europeo.
7) Andrew Crawford (Pallacanestro Brescia, USA, AP)
Salutato definitivamente Abass, la Leonessa è subito corsa ai ripari mettendo le mani su Andrew Crawford, giocatore che, se messo nelle condizioni di esprimersi al meglio, può addirittura rappresentare un passo in avanti in termini di qualità e talento. Coach Esposito ed il suo staff si augurano che lo statunitense, dopo una discreta stagione vissuta fra Gaziantep e Milano, ritorni ai livelli raggiunti nel corso della sua esperienza a Cremona, nel corso della quale era stato nominato MVP della Serie A.
6) Awudu Abass (Virtus Bologna, ITA, AP)
Da diversi mesi la Virtus era sulle tracce di Abass e a metà giugno è riuscito finalmente a strapparlo alla concorrenza delle squadre estere. L’ala azzurra è entrata dunque a far parte di un club con ambizioni diverse rispetto a quelle bresciane, nel quale dovrà guadagnarsi la fiducia dei compagni e ritagliarsi il proprio spazio giorno dopo giorno.
5) Adrian Banks (Fortitudo Bologna, ISR/USA, G)
La separazione fra Banks e Brindisi era ormai inevitabile, ma anche in questo caso la scelta del giocatore è stata sorprendente.
Con il suo arrivo la Fortitudo potrà vantare nel proprio roster i tre migliori realizzatori della passata stagione (rispettivamente Banks, Happ e Aradori), ma proprio per questo coach Sacchetti ed il suo staff dovranno riuscire ad adottare un sistema di gioco che riesca a mettere in luce le capacità di tutti i “bomber”, senza che questi si pestino i piedi a vicenda.
4) Josh Adams (Virtus Bologna, USA, PG)
Quello della Virtus è stato un mercato che ha puntato più sulla qualità che sulla quantità: gli innesti fino a questo momento sono stati soltanto quattro, ma hanno permesso ai bianconeri di fare decisamente dei passi in avanti.
Fra i nuovi arrivati il pezzo più pregiato è sicuramente Josh Adams, combo guard che lo scorso anno ha incantato con l’uniforme di Malaga, trascinando “Los Boquerones” fino ai playoff di EuroCup. A Bologna porterà quell’atletismo e quella dinamicità che tanto mancavano fra gli esterni, oltre che una valida alternativa offensiva alla coppia Teodosic-Markovic, spesso sovrautilizzati nel corso della passata stagione.
3) Luigi Datome (ITA, AP/AG) & Kyle Hines (USA, C)
Datome ed Hines sono due pezzi da cento che l’Olimpia ha portato a casa nel corso di quest’estate, che ricopriranno ruoli importantissimi sia all’interno che all’esterno del campo. Del primo si è parlato moltissimo, poiché era da tempo uno dei principali obbiettivi milanesi, mentre l’acquisto del secondo ha rappresentato un vero e proprio colpo di scena: nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Hines lasciasse un club prestigioso come il CSKA, con il quale ha vissuto sette anni importanti e ricchi di trionfi.
2) Ethan Happ (Fortitudo Bologna, USA, C)
Altro grandissimo colpo della Fortitudo che, nonostante abbia perso Henry Sims, è riuscita addirittura a compiere un upgrade per quanto riguarda il reparto lunghi.
Una volta rilasciato dall’Olympiacos, Happ ha deciso di seguire le tracce del coach che lo ha reso grande, nella speranza di ripetersi anche sotto le due torri.
1) Malcolm Delaney (Olimpia Milano, USA, PG)
Quello di Delaney è stato senza dubbio il miglior acquisto del mercato italiano, nonché uno dei più importanti all’interno del panorama europeo.
La guardia proveniente dal Barcellona sarà la stella del roster a disposizione di Messina, chiamata a risolvere alcune delle principali lacune dell’Olimpia “versione 2019/20”. La mancanza di un giocatore capace di creare per sé e per i compagni, infatti, è un qualcosa che l’anno scorso le Scarpette Rosse hanno pagato caro, e che nei momenti decisivi ha rappresentato per loro un ostacolo pressoché insormontabile.
MENZIONE D’ONORE
Luis Scola (Pallacanestro Varese, ARG, AG/C)
Per gran parte dell’estate ha tenuto banco la questione riguardante il prosieguo o meno della carriera di Luis Scola, che alla soglia dei 40 anni ha comunque deciso di posticipare il suo ritiro. Il veterano argentino ha subito messo in chiaro che avrebbe voluto giocare in una squadra priva dall’impegno in Coppa, e alla fine la scelta è ricaduta sull’Openjobmetis Varese. Lì sarà chiamato ad essere il leader della squadra ed un centro con molto più spazio e responsabilità rispetto a quante ne avesse a Milano, dove era “soltanto” la riserva di Tarczewski e Gudaitis.
APPUNTAMENTO A LUNEDÌ (17:30) CON GLI AGGIORNAMENTI DI MERCATO
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