Road to Super Bowl 56: il ritratto di Joe Burrow
Prima stagione senza infortuni ed il gioiello di LSU è già un'icona della Lega, questo il suo cammino
Prima stagione senza infortuni ed il gioiello di LSU è già un'icona della Lega, questo il suo cammino.
Joe Namath e Joe Montana. Il primo autentica icona dello sport newyorkese in grado di portare il titolo NFL ai Jets negli anni 1969 e l'altro un'autentica leggenda dello sport Usa con i suoi quattro Anelli vinti con i 49ers negli anni Ottanta. Entrambi unici a riuscire nell'impresa di vincere il Superbowl e il titolo NCAA (Namath con Alabama e Montana con Notre Dame). A questi due pezzi di storia potrebbe unirsi, domenica sera, Joe Burrow.
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Un predestinato
Per entrare a far parte di questa elitè (che sembra poter accogliere solo dei "Joe"!!) Burrow dovrà guidare Cincinnati nel Superbowl contro i Los Angeles Rams. Messa così e considerando la giovanissima età del regista dei Bengals (appena 25 anni) potremmo parlare di "predestinato". E in effetti questo può (potrebbe) essere il caso. Detto questo la carriera del #9 dei Bengals non è stata sempre rose e fiori. Uscito dalla High School (Athens, Ohio), Burrow opta per frequentare Ohio State, nobiltà vera a livello di College Football. Qui comincia un periodo non facile per Joe: primo anno da redshirt (sostanzialmente fa solo gli allenamenti), secondo e terzo anno da riserva di JT Barrett e al quarto anno la decisione di trasferirsi (essendosi già laureato) a LSU per cercare di trovare spazio negli ultimi due anni di carriera universitaria (l'anno da "redshirt" aveva allungato il periodo di possibilità di gioco da 4 a 5 anni).
A Louisiana State Burrow gioca subito titolare e dopo una prima stagione di rodaggio, Burrow sfonda nella seconda. LSU va 15-0, dominando tutti e tutto sotto la guida illuminata dello stesso Quarterback che, a fine anno, oltre al titolo di Campione NCAA si porta a casa l'Heisman Trophy (il premio sportivo individuale più importante a livello di sport USA, consegnato ogni anno al miglior giocatore di College Football).
Lo sbarco in NFL
Con queste premesse si arriva al Draft 2020 dove Burrow è universalmente riconosciuto come il pick #1. Nonostante alcuni pensino che Burrow possa decidere di "forzare" la mano ai Bengals (detentori del prezioso pick) chiedendo di NON essere scelto (per essere scambiato a peso d'oro con una franchigia migliore o più glamour) è lo stesso prodotto di LSU a dichiararsi contento di andare a Cincinnati, pronto a scrivere una nuova storia e a guidare, se possibile, la franchigia della Queen City al suo primo titolo NFL (dopo i due Superbowl persi contro i 49ers negli anni 80)
La prima stagione NFL parte bene ma viene interrotta dopo 10 partite a causa di un tremendo infortunio al ginocchio (casualmente è proprio un suo ex compagno di Ohio State, Chase Young, l'incolpevole protagonista del tackle che fa saltare per aria i crociati di Burrow). Al secondo anno, di ritorno dall'infortunio, ci si aspettano miglioramenti ma nessuno può immaginare quanto poi avviene: Cincinnati conquista la AFC North in faccia a Ravens, Steelers e Browns e approda ai playoff dopo diversi anni. Dopo la prima sofferta W contro i Raiders nel match di Wild Card, i Bengals sbancano anche il campo dei Titans, seed #1 in AFC in quello dei Divisional. Burrow viene letteralmente pestato dalla linea difensiva di Tennessee (9 sacks, roba da licenziare in tronco l'intera linea offensiva) ma trova comunque la forza e la concentrazione per trovare le giocate decisive nel finale di partita per una vittoria sorprendente.
E si arriva così all'AFC Championship in casa di Kansas City: dopo i primi due quarti, forti di un notevole vantaggio, i Chiefs cominciano forse già a pensare al Superbowl non facendo i conti con Burrow e gli scatenati Bengals. La difesa di Cincinnati fa i necessari aggiustamenti all'intervallo, manda in tilt Mahomes e il suo attacco e il #9 conduce i suoi ad una rimonta leggendaria che regala il primo accesso alla finalissima dal 1991. Per la storicamente sfortunata franchigia dell'Ohio è un sogno ad occhi aperti mentre per Burrow partono paragoni ingombranti (fra cui quello, pesante, con un giovane Tom Brady): paragoni che saranno messi a dura prova domenica nel Superbowl contro i Rams. La possibilità di vincere l'Anello e di entrare nel gruppo dei "Joes" è concreta e l'ex LSU vuole subito scrivere un capitolo leggendario nella sua giovane carriera
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