Olimpia Milano, caso playmaker: perché non c'è stato un Piano B?
I biancorossi stanno vivendo un periodo molto complicato tra Eurolega e anche campionato: al centro l'assenza di un regista
I biancorossi stanno vivendo un periodo molto complicato tra Eurolega e anche campionato: al centro l'assenza di un regista
Partiamo da un presupposto, non mi faccio 12 round a discutere sui temi triti e ritriti quali “bisognava prendere Campazzo” (operazione impraticabile) o “bisognava prendere Shannon Evans” (era già destinato al Valencia). Siamo d'accordo che l'Olimpia avrebbe dovuto intervenire in cabina di regia precocemente dopo lo stop di Pangos, così non è stato e oggi il mercato NON ti offre nulla. Stop. Inutile urlare contro i muri, è andata così.
Non entro neanche del discorso tecnico/tattico/rotazioni perché, anche in questo caso, sarebbe un ripetere nuovamente la solita filastrocca che va avanti da mesi: infortuni importanti ➡ tutti giocatori fuori ruoli ➡ tutti snaturati ➡ 0 identità collettiva ➡ gioco oggi molto deludente culminato nelle ultime due sconfitte contro l'ASVEL e a Reggio Emilia.
Ma c'è una domanda che personalmente mi lascia basito su questa, per ora, molto travagliata stagione milanese e credo sia il vero problema.
Perché non c'è stato un Piano B nel ruolo del playmaker?
Preludio
Persi due veterani quali Delaney & Rodriguez l'Olimpia è andata sulla “strana coppia” composta da Kevin Pangos e Naz Mitrou-Long. Non è un segreto di pulcinella, lo avevamo scritto anche noi ad inizio stagione nel presentare la stagione di Milano, questi 2 erano era la grande incognita: un veterano che molto bene aveva fatto con i colori dello Zenit, ma fermo da UN ANNO, ed un rookie reduce da un'ottima stagione a Brescia. L'idea di base era anche sensata con Pangos playmaker e Mitrou-Long uomo delle fiammate dalla panchina.
Prime avvisaglie
La conoscete la Legge di Murphy “se qualcosa può andar male, andrà male lo stesso". Ecco, già le prime avvisaglie dell'incubo si erano manifestate in pre-season: Shields, Pangos e Mitrou-Long infortunati. Pangos rientra mostrando tanta (e fisiologica) ruggine, Naz fatica a capire il gioco di Eurolega, Shields va KO di nuovo a Monaco di Baviera, Pangos va KO contro il Maccabi, Tommy Baldasso si rompe la mano a Napoli e siamo arrivati ad oggi con Messina che non ha un regista ed il mercato non ti offre nulla di concreto.
Il tutto in una squadra dove l'80% dell'attacco è concentrato su schemi che vedono coinvolti Shields, Pangos e Baron.
La domanda
Qui arriva la madre delle domande secondo me: sapendo che si entrava nella stagione con obiettivo terza stella e Playoffs di Eurolega con qualche ambizione in più, sapendo che Pangos/Mitrou-Long erano di fatto una scommessa e che questa scommessa subito ha iniziato ad essere instabile, possibile che l'Olimpia Milano non avesse un Piano B?
E per Piano B intendo uno scouting nell'ombra monitorando playmaker (possibilmente veterani) da andare a firmare o prelevare con buyout da Spagna, Serbia, Francia o Germania nel momento in cui le sirene hanno iniziato a suonare 🤷♂️. In parole povere: dei mesterianti che fanno il loro compito senza bisogno di extra.
Da una power house europea quale è Milano mi aspetto un monitoraggio a 360° di ogni situazione con sempre delle alternative nel cassetto per sopperire a problemi o imprevisti che in una lunga ed estenuante stagione sono sempre dietro l'angolo.
Anche perché parliamo di una società che l'anno scorso, tramite scouting, aveva azzeccato la scelta di Devon Hall. Quindi non sono sprovveduti e per questo mi sorprende molto la “poca preparazione” su una situazione che già dal mercato era da monitorare scrupolosamente soprattutto nel ruolo più importante della pallacanestro moderna.
Oggi
Il Partizan Belgrado ha scelto deliberatamente di giocare senza playmaker. Di fatto non c'è un regista puro, si alternano tutti tra Punter, Abramovic, Exum, Madar, Nunnally. Coach Obradovic ha sposato questa filosofia e, malgrado non gli appartenga, la cavalca con anche buoni risultati.
Milano no, Milano per il gioco che ha BISOGNO di un regista puro che detti i tempi, distribuisca palloni e crei vantaggi oltre ad avere punti nelle mani all'occorrenza.
Oggi, 23 gennaio, la squadra vaga per il campo senza identità e leadership tecnica/emotiva. Tra un mese (forse) Messina avrà tutto il roster a disposizione e potrà cominciare la vera stagione di Milano con obiettivo lo scudetto e chissà che magari non arrivi il famoso “click” auspicato dal POBO.
Però, oggi, l'ansia di avere subito la squadra fatta (Pangos e Mitrou-Long erano già stati scelti prima ancora che terminasse la stagione 2021-22) e quell'assenza del Piano B sul playmaker è costata l'Eurolega.
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