Nove anni dopo: Saints, Falcons...e Steve Gleason!

Scritto da Fabio Gabrielli  | 
A volte, dietro un semplice azione di una partita qualunque si nasconde una storia incredibile: questa è quella di Steve Gleason e di un punt bloccato rimasto nella storia.

Giovedì 15 Ottobre 2015

dt.common.streams.StreamServer.clsMinuto 13 del match fra New Orleans Saints e Atlanta Falcons. Il punter di Atlanta si appresta a ricevere la palla dal long snapper per "rinviare" l'ovale il più lontano possibile dalla propria area. Nella maggior parte delle occasioni si tratta di un gesto automatico e l'attenzione dei tifosi si concentra maggiormente su cosa saprà fare il "returner" della squadra avversaria una volta ricevuto il pallone. Bosher, il punter dei Falcons, si appresta a calciare ma Michael Mauti, linebacker dei Saints utilizzato anche in queste situazioni di special team, batte la resistenza dell'avversario diretto e si tuffa su Bosher per bloccare o deviare il punt. Mauti è un fulmine e la velocità con cui arriva alla palla fa si che riesca a bloccare il calcio, recuperare il pallone e fiondarsi in endzone per la meta del vantaggio Saints. Un tipo di azione (bloccaggio del punt, recupero dell'ovale e corsa in endzone da parte dello stesso giocatore) che accade molto di rado in NFL dove è più comune che chi blocca il calcio veda poi un compagno "ricoprire" l'ovale e correre, eventualmente, verso l'area di meta avversaria. Il Superdome di New Orleans "esplode" alla segnatura e le telecamere della CBS, dopo aver indugiato su Mauti e compagni celebranti, si spostano su una persona che, dalla carrozzina su cui è costretto, sorride al vantaggio della sua squadra del cuore. Steve Gleason 492834136-645x356


Passo indietro

25 Settembre 2006

New Orleans cerca di riprendersi del tutto da quello che ha significato l'uragano Katrina undici mesi prima: distruzione, morte, ritardi nei soccorsi ed un intera città che si è trovata a ripartire dopo che quasi tutto era stato distrutto. Al tempo, il Superdome era salito agli onori della cronaca per essere diventato il rifugio di migliaia di disperati scampati al disastro: la struttura aveva superato l'uragano senza particolari danni strutturali e molti abitanti della città vi avevano trovato letteralmente un "tetto" sotto cui stare dopo aver visto le loro case spazzate via dalla furia degli elementi. Katrina-Superdome Le polemiche sulla gestione di quei momenti e su come fosse stata "organizzata" la situazione all'interno del Dome in quei giorni sono ancora motivo di discussione. Dopo essere "emigrati" a San Antonio e Baton Rouge per un anno, i New Orleans Saints sono pronti a tornare nella loro casa e la frenesia prende tutta la città. La voglia di normalità e di ripartire è tale che tutti i 70.000 posti disponibili nel Superdome per la stagione 2006 vengono esauriti in fase di sottoscrizione abbonamenti, un fatto senza precedenti per New Orleans. Dopo un paio di vittorie in trasferta, si arriva al 25 settembre, gran giorno del "re-opening" del Superdome con i Saints ad attendere i rivali divisionali di Atlanta. L'atmosfera è elettrica e a contribuire alla festa ci sono anche U2 & Green Day che dal vivo suonano, fra le altre, "Wake me up when September ends" e, soprattutto, "The Saints are Coming" , una cover degli Skids diventata, da quella volta, simbolo della rinascita della città e della squadra. gleason-2
Comincia la partita e la difesa dei Saints, carica a pallettoni per il ritorno fra le mura amiche, blocca subito i Falcons, costringendoli al punt già nel corso del primo drive. La palla arriva al punter dei Falcons Michael Koenen che non riesce a rinviare la palla dove vorrebbe perchè, come un lampo, Steve Gleason, safety e membro degli special team dei Saints, battuto il placcaggio dell'avversario diretto, si fionda sul pallone e lo devia consentendo a Curtis Deloatch di raccogliere l'ovale e siglare la meta del vantaggio-Saints. È il primo touchdown al Superdome in quasi 21 mesi e tutti i tifosi dei Saints esultano senza freni, sprigionando un'energia senza pari e liberandosi, almeno metaforicamente, degli incubi di dodici mesi passati a capire cosa è rimasto della città, delle loro vite e della loro realtà dopo Katrina. La partita finirà 23-3 per i Saints che completeranno una stagione più che positiva: a Gennaio si giocheranno la finale di Conference contro i Bears, arrendendosi solo ad una delle migliori difese degli ultimi tempi. La crescita del team non si fermerà a questa sconfitta e, dopo tre anni, arriverà la vittoria nel Superbowl, l'anello, la gloria e la meritata parata per Bourbon Street. 262.v1-1100Gleason non sarà parte del team avendo lasciato il football l'anno precedente, ma tale sarà l'impatto di quella giocata che la dirigenza dei Saints immortalerà l'evento con una statua di fronte al Superdome che ritrae Gleason proteso in tuffo per bloccare il punt e sotto la scritta "Rebirth"...Rinascita. Gleason riceverà anche l'anello di campione del Mondo (destinato solitamente a chi è in rosa) e rimarrà sempre amatissimo dagli appassionati di football di tutta la Louisiana. Nel 2011 Gleason scoprirà di avere la SLA e ancora oggi, con la stessa grinta e determinazione di quell'azione, sta cercando di placcare questo inesorabile avversario. Giovedì scorso, Steve era sulla sideline a tifare i suoi Saints e, dopo aver assistito all'azione di Mauti (che era fra l'altro presente al famoso re-opening del 2006) ha twittato Schermata 2015-10-21 alle 20.55.32

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