Hard Drive Team 2016/17: Golden State Warriors
I Golden State Warriors sono entrati nella storia NBA parecchie volte la scorsa stagione. Noi ne vogliamo ricordare due, la prima sono le 73 W record assoluto, che li ha consacrati come la squadra imbattibile del momento, e la seconda l'incredibile caduta, passando dal 3-1 al 3-4, cosa mai accaduta alle Finals NBA. Chiaro che diventare così forti giocando un basket che non si era quasi mai visto sui parquet della lega ha attirato parecchie critiche sui Warriors e sul loro head coach Steve Kerr.
Ed i detrattori sono stati ben contenti di danzare sul cadavere di Golden State dopo una debacle del genere. Ed è proprio da questa sconfitta che i Warriors devono ripartire. Coach Steve Kerr la scorsa regular season ha azzeccato tutto. I suoi Warriors hanno avuto una pausa fisiologica solo nel finale, quando la pressione creatasi intorno al record da battere delle 72 W dei Bulls era entrato troppo sotto pelle ad alcuni giocatori. E quest'anno, anche guardando il roster a disposizione , non crediamo che il modo di giocare della squadra della baia cambierà di molto. Kerr fa giocare così i suoi ragazzi, il sistema per ora funziona, si è cercato, oltretutto, di andare a prendere quello che mancava e ci si è riusciti. Quest'anno i Warriors dovranno dimostrare di essere in grado di giocare con un pallone, facendo in modo che tutti si sentano importanti all'interno della squadra, lavorando in maniera da farsi trovare molto pronti quando la situazione diventerà più calda e non solo a livello climatico.
Il problema sarà iniziare a giocare e divertirsi insieme, soprattutto in quella cosa che nella scorsa regular season è sembrata parte integrante di tutti i Warriors, il piacere di passarsi la palla. Diciamo che se tutto dovesse funzionare nella maniera giusta allora i guai sarebbero per gli altri.
Stephen Curry ha vissuto un'annata incredibile, record battuti come se piovesse grazie alle sue triple, MVP, meritato, oltretutto senza giocare così tanto per se. Quest'anno dovrà per forza di cose dividere ulteriormente il proscenio, e la palla, con un altro grandissimo giocatore/tiratore e personalmente credo che l'intelligenza cestistica del nativo numero 2 di Akron emergerà forte. Prevedo meno tiri da tre e più assist, perché quando hai in squadra anche Kevin Durant devi trovare il modo di innescarlo. Durant, appunto. La sua scelta di andare ai Warriors ha scatenato polemiche e discussioni anche superiori a the decision. Le opinioni personali mi interessano poco, la mia è sempre molto chiara, Durant va sulla baia per vincere, se ci riesce avrà ottenuto il minimo indispensabile. Lui, di suo, dovrà dimostrare di essere in grado di giocare in una squadra dove non avrà in mano le chiavi tecniche ed emotive. E non è detto che sia cosa facile. Anche Klay Thompson non dovrà fare altro che continuare per la strada presa. Probabilmente avrà meno tiri, ma io credo che saprà ritagliarsi i suoi spazi anche non più da secondo violino, anche se qui decidere chi sarà il primo, il secondo, il terzo e forse anche il quarto sarà interessante partita dopo partita.
La vera chiave di volta sarà il playmaker nemmeno troppo occulto della squadra, Draymond Green. Conoscendolo un pochino Green si sentirà responsabile morale della sconfitta alle Finals, per aver giocato dei playoff troppo esagerati emotivamente. Quest'anno gli si chiede meno ansia di dimostrare di essere un duro, un uomo fisico, uno cattivo. Poi sto pensando a quanto spazio avrà specie dal perimetro, calcolando che qualcuno andrà lasciato libero, e li deve ulteriormente crescere. Per il resto attenzione alle sue statistiche alla voce assist e rimbalzi che potrebbero lievitare. Altro giocatore chiave è Andre Iguodala. Che potrà permettersi di giocare una regular season con le marce basse, o dare un apporto solo quando serve, e che dovrà dettare le regole difensive, cosa fondamentale nei successi Warriors molto più di quanto in tanti pensino. Da Shaun Livingston ci si chiede un'altra stagione come quella scorsa, un poeta del basket che sta ritrovando i suoi versi migliori. Il reparto lunghi è meritevole di considerazione.
Iniziamo da Zaza Pachulia, che dovrà colmare il vuoto lasciato da Bogut. Lui è davvero un giocatore duro, anche sporco, però sa giocare, prende rimbalzi ed è un signor passatore, giocatore che potrebbe fare bene. Altro arrivo è David West, veteranissimo, tiratore dai cinque/sei metri, cattivo quanto serve, ma uno che non farà calare il rendimento della squadra con lui in campo. Anderson Varejao è un miscuglio dei due precedenti, dovrà centellinare i minuti visti gli arti inferiori pluri infortunati, ma un altro che se c'è da dare il massimo in campo lo da. Dal draft è arrivato con la #30 Damian Jones, sette piedi rimbalzista ed intimidatore con qualche punto nelle mani. Kevon Looney e James Michael McAdoo dovranno farsi trovare pronti, perché coach Kerr da minuti a tutti, anche quando qualcuno non pensa di poterli avere, così come Ian Clark, tiratore incredibile che ha dimostrato di essere affidabile. Altro rookie scelto al draft con la #38 è Patrick McCaw. Attaccante che non sembra aver paura di tirare se chiamato in causa. Ha faccia tosta necessaria per ricavarsi spazio nelle rotazioni. Chiudiamo con Javale McGee su cui vorremmo spendere qualche parola. Ma anche no. Scherzi a parte qui forse potrebbe ritagliarsi minuti da intimidatore e con quelle gambe vicino al ferro....
% Playoff: 100% - Perchè qualcuno ha dei dubbi? C'è solo da stabilire quante vittorie arriveranno alla fine.
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