L'NBA potrebbe trattenere gli stipendi? C'è una clausola!

Altro argomento che in questo delicato periodo non va trascurato sono gli stipendi dei giocatori, sulla carta l'NBA potrebbe anche trattanerli ai giocatori.

Nei giorni scorsi l'Associazione Giocatori (NBPA) ha fatt sapere agli agenti dei giocatori che gli stipendi dei loro assistiti verranni rispettati malgrado lo stop dovuto all'emergenza COVID-19 ma attenzione, c'è una clausola che potrebbe mettere i bastoni fra le ruote dei giocatori.

I giocatori NBA ricevono lo stipendio due volte al mese, all'inizio di quest'ultimo e verso la metà, il 15 marzo 2020 infatti i giocatori nel controllare il loro conto in banca hanno torvato la seconda mesilità e hanno già assicurato il bonifico per il 1° aprile, quest'ultimo bonifico corrisponderebbe al 90% dell'ingaggio della stagione 2019/20.

Ma dopo il 1° aprile?

Ecco che entra in gioco la clausola di cui vi ho scritto sopra, nel contratto collettivo firmato da NBA e NBPA questa clausola evidenzia “epidemia/pandemia” come una delle cause di forza maggiore che possono permettere ai proprietari di trattenere l’1% dello stipendio dei giocatori per ogni partita cancellata.

Proprio l'NBA ha informato le squadre/giocatori di questa clausola, il 12 aprile è una data molto attesa perché la Lega dirà cosa si farò visto che saranno scaduti i primi 30 giorni di stop, nei giorni scorsi vi abbiamo scritto che ci sarebbe una speranza di ricominciare prima di metà giugno (CLICCA QUI per leggere).

Ad esempio nella Serie A di calcio italiana i presidenti delle squadre stanno considerand l'idea di congelare gli stipendi di marzo e di tagliare il 30% qualora la stagione non riprendesse. Proposta ritenuta inaccettabile dall'associazione calciatori.

Tutto fermo per quanto riguarda la massima serie italia della pallacanestro, dove c'è il rischio che se la stagione non dovesse concludersi molte squadre, per tutelare la loro economia, useranno la scusa della "fuga dei giocatori non autorizzata" per trattenere i loro ingaggi.