ItalBasket, siamo stati il tour operator di Banchero
Le parole del presidente federale sulla scelta del prodotto di Duke hanno fatto storcere il naso: prevedibili e con falle
Le parole del presidente federale sulla scelta del prodotto di Duke hanno fatto storcere il naso: prevedibili e con falle.
La decisione di Paolo Banchero non la commento anche perché ha già detto tutto, e come sempre con diligenza ed accuratezza, Gigi Datome ma invece voglio tornare sulla reazione della FIP ovvero del presidente Gianni Petrucci.
Ieri mattina ho riportato le parole rilasciate alla Gazzetta Dello Sport e rileggendole, se tutto dovesse essere vero, siamo davanti ad una comica: una federazione presa per il naso da un ragazzo di 19 anni e sfruttata dalla famiglia.
Banchero-Italia, una missione fallita e degenerata
La missione Banchero è iniziata 3 anni fa figlia del progetto “cerca l'oriundo che ti porti alla terra promessa", una missione che stava per essere compiuta nell'ottobre del 2020 quando Paolo, ancora al liceo, era nella lista dei 24 convocati dall'allora Ct Meo Sacchetti per giocare nella bolla di Tallin la finestra di qualificazioni agli Europei, il tutto grazie ad un superbo lavoro di Rick Fois. Banchero non venne mai causa stato febbrile di un familiare (più avanti si sarebbe scoperto che quello stato febbrile era Covid). Non ci furono spiegazioni ma da quel momento il nome del prodotto di Duke non si lesse più in ambito azzurro.
Quella era la grande occasione, come quando nel calcio ti trovi all'improvviso una palla gol ma non riesci a concretizzarla e poi te ne penti. È stato l'inizio del calvario e di quella che si trasformerà veramente in una presa in giro dove la FIP ci è cascherà come una pera cotta.
Tour Operator e servizio dogana
Petrucci dice bene sul fatto che quando Paolo ha capito il fascino NBA ha anche capito quale doveva essere la sua scelta. Sicuramente il suo entourage capitanato dall'agente Mike Miller poteva e doveva mostrare più trasparenza e correttezza, ma la FIP ha gestito male il 2° corteggiamento contando che non si aveva più a che fare con un liceale ma con la prima scelta al Draft NBA e Team USA fuori dalla porta 😬.
Ricapitolando: ragazzo nato e cresciuto in America, alla famiglia fregava poco nulla (giusto alla madre) che vestisse la nostra maglia, prima scelta assoluta al Draft NBA 2022 con subito contratto Jordan Brand con Team USA a monitorare la situazione. E tu ItalBasket con cosa ti siedi al tavolo?
Petrucci dice: “Grazie all'ottima organizzazione di Master Group e del suo direttore generale Antonio Santamaria, era stato sviluppato un piano per investire sulla sua immagine in Italia”.
Con cosa? Con chi di davvero pesante a livello internazionale? Solo il fatto che il nostro sponsor tecnico è Macron era uno svantaggio in partenza. Esempio off-topic che rende l'idea: Marcell Jacobs nel 2021 vince la medaglia d'oro nei 100 metri e nella 4x100 alle Olimpiadi di Tokyo, solo l'anno dopo ha iniziato a firmare importanti parternship con brand italiani di livello internazionale (La Molisana, Tim).
C'è poi un passaggio nell'intervista di Petrucci che è l'epitome della presa in giro: "Intanto nel 2019 la sua famiglia voleva diventare italiana e noi l'abbiamo aiutata. Poi nel 2020 ha dichiarato che voleva aiutare l'Italia a qualificarsi per i Giochi di Parigi e in seguito che la sua intenzione era di giocare per la Nazionale se non questa estate , in quella successiva. In ultimo il padre di Paolo ha scritto al nostro direttore generale Trainotti chiedendogli di aiutare la sua famiglia a venire in Italia".
Gianni ci sta dicendo che la FIP alla fine ha avuto solo la funzione di “tour operator” e di scorciatoia per questioni burocratiche per la famiglia Banchero...SENZA AVERE NULLA IN CAMBIO! Io non sono Gordon Gekko ma sarebbe stato opportuno avere più polso e determinazione: volete venire in Italia e avete bisogno di aiuto? Ok, allora il figliolo scende in campo anche per 24" in un match ufficiale. No? Grazie ed arrivederci.
La missione era già naufragata, l'ultima speranza doveva essere il giorno del meeting ad Orlando dove doveva arrivare l'aut aut, invece si è andati avanti ad aspettare che questo si svegliasse una mattina e scegliesse noi (per quale motivo?) con il risultato che quando è venuto in Italia ha disdetto l'appuntamento con Pozzecco ed il suo entourage non si è fatto più vivo (sono americani, va sempre ricordato) con la beffa dello scoprire su Twitter via Shams Charamia la sua decisione 🙄
Adesso ci si tuffa su Darius Thompson, non male come Piano B, ma spero che questo pugno nello stomaco con Banchero faccia passare la voglia, o almeno allenti, la smania di spulciare cognomi italiani nei liceia americani in cerca dell'oriundo che ci porterà alla terra promessa anche perché, fatti alla mano, NON abbiamo preso mai nessuno 🤷♂️
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