Power Evolution Ranking (Gennaio 2015)

Malgrado un mese di gennaio da 17-0 gli Hakws non conquistano la vetta del nostro Ranking, Cleveland super rimonta e torna in Top 10, bene Portland, in calo Portland e Thunder. 1) Golden State Warriors (37-8) = Praticamente perfetti. Se non fosse stato per quell’incidente di percorso contro Bulls e Utah negli ultimi giorni avrebbero chiuso un mese da favola. E il terzo quarto di Thompson contro Sacramento entra dritto nella storia. Curry veleggia verso l’mvp, arriveranno in questo stato ai playoff? IN BAIA NON SI SCHERZA 2) Atlanta Hawks (40-8) +3 Teague, Horford, Millsap, Korver, Carroll. Segnatevi questi nomi (non me ne vogliano Antic o Scott) perché potrebbero essere la rivelazione di quest’anno. Anche in post season. Gennaio da 17 vittorie mentre quelle consecutive sono 19. La scuola di Budenholzer funziona. Ma guarda un po’. 
PERFETTI 3) Los Angeles Clippers (33-15) +3 Stiamo assistendo al periodo migliore dei Clippers da inizio anno. Sette vinte nelle ultime 8 uscite, Griffin sembra tornato ai livelli che gli competono e dal cilindro a volta spunta anche un incredibile Barnes, assieme alla sicurezza Crawford dalla panchina. SULLA BUONA STRADA 4) Memphis Grizzlies (35-12) +4 Z-bo o non Z-bo. La differenza per Memphis passa tutta dalle mani dell’ala grande nativa dell’Indiana. Senza di lui, non ce ne voglia Gasol, ma la musica cambia dal bianco al nero. Miglior marcatore in 7 delle ultime 10 uscite, semplicemente decisivo. Ottimo l’impatto di Jeff Green arrivato nella Threesome Trade con Pelicans e Celtics. Z-BO IS THA MAN 5) Dallas Mavericks (32-17) -2 12 trasferte su 16 in gennaio e un bilancio tutto sommato discreto da parte dei texani. Rondo quando capisce che deve limitare le conclusioni (ci pensano già Ellis, Dirk e Parsons) e pensare a far girar la squadra spesso spariglia le carte. E con un lungo puro come Chandler…chissà. Certo che la panca è proprio misera… CONFUSI 6) Toronto Raptors (33-15) -2 Inizio anno disastroso con 3 perse in fila e qualche certezza minata. Poi il rientro e graduale reinserimento di DeRozan e sembra che in Canada sia ripresa la marcia. PRONTI A STUPIRE 7) Portland Trail Blazers (32-16) -5 Quando a volte il quintetto non basta. Se non fosse per LaMarcus Aldridge (se non avete visto le sue ultime uscite col pollice rotto, rimediate perché è davvero pazzesco quello che riesce a fare) il bottino di 6 vittorie e 9 sconfitte sarebbe decisamente peggiore. E’ che dalla panchina non arriva quasi mai niente e sono appesi ad un filo, anzi, ad un pollice, quello della loro ala.
SUL FILO DEL RASOIO 8) Cleveland Cavaliers (29-20) +9 Via Waiters. Arrivano JR Smith E Shumpert da Ny, Mozgov da Denver e rientra il King dall’infortunio. Tempo di carburare un attimo e le vittorie di fila arrivano a 10. Con Irving capace di spararne 55 e Love di entrare meglio nel suo ruolo. PISTA, PISTA 9) Houston Rockets (33-15) +4 Notizie dolenti: Howard rotto fino a data imprecisata. Notizie buone: il barba è sempre il barba. Ma là sotto c’è bisogno di qualcosina che sia più sostanzioso di Motejunas o Dorsey. Ocio che Smith esce dalla panchina e combina anche qualche cosa fatta per bene…che sia cambiato? RIASSESTAMENTO 10) San Antonio Spurs (30-18) = Si tengono a galla nell’ultra competitivo Ovest, anche se adesso coi rientri a tempo pieno di Parker e un certo Mvp delle Finals Leonard, potrebbero decisamente aumentare il ritmo in vista della corsa playoff. ULTIME CARTUCCE 11) Milwaukee Bucks (24-22) +3 Zitta zitta la banda di Jason Kidd il suo lo fa sempre. Vince le gare da vincere (vedi la trasferta in Florida contro Orlando e Heat) e lotta in quelle in cui non ha nulla da perdere, dimostrando un gruppo in crescita, Antetokoumpo e Middleton su tutti. BELLA REALTÀ 12) Oklahoma City Thunder (23-24) -3 Ocio che i playoff non sono così scontati eh! In trasferta il bilancio è tragico (ko a New York, Sacramento) e Phoenix davanti sembra aver imparato la lezione dello scorso anno e non molla un colpo. GO BIG OR GO HOME 13) Chicago Bulls (30-19) -6 Mese tristino quello nella Windy City. Gli alti e bassi sono all’ordine del giorno, così come le voci che vogliono Thibodeau in rottura con parte dello spogliatoio. Butler in compenso continua a fare bene, i playoff non glieli toglie nessuno ma qualcosa sembra essersi rotto rispetto agli anni passati. TURBOLENZA 14) Phoenix Suns (28-21) -3 Sinceramente, sarei contento se questi guizzanti Suns si potessero giocare una loro chance in post season. Ci sarà da lottare fino all’ultimo minuto probabilmente ma hanno dimostrato di non aver paura di nessuno e che qualsiasi avversario è battibile. SENZA PAURA 15) New Orleans Pelicans (25-22) -3 Perdono con Knicks e 76ers e poi nel mezzo battono Toronto. Ma il monociglio a meno di cataclismi vedrà i playoff da casa. E dire che qualche buon guizzo con Evans e il suoer Ryan Anderson ce l’hanno anche. MANICOMIO 16) Washington Wizards (31-17) = Vengono dal mese peggiore dei tre fin qui giocati. Girano se Wall e Beal sono ai massimi giri. Ma in palla sono una spina nel fianco per chiuqnue. PENA CAPITALE 17) Utah Jazz (17-30) +2 Gordon Hayward ed Enes Kanter. In due si caricano il peso della franchigia sulle spalle. Il resto è tanta, tantissima noia. E Burke ancora non ha capito che deve smetterla di tirare da tre come un ossesso. NEXT 18) Charlotte Hornets (19-27) +4 Lance Stephenson ko e al rientro relegato alla panchina. Tutto sommato il loro equilibrio sembrano averlo trovato, peccato per Walker costretto ad operarsi perché magari si poteva rimediare ad uno sciagurato inizio di stagione. CHANCE SPRECATA 19) Boston Celtics (16-29) +1 Via Rondo e poi Green dentro Prince ma poco cambia. Obiettivi zero e come molti altri si punta a ricostruire prendendosi una stagione di pausa forzata. WHERE’S BOSTON PROUD? 20) Detroit Pistons (18-30) -2 Dopo la cessione di Smith sembravano in uno stato di trance: tutti quei tiri che prima uscivano, trovavano solo il nylon. Poi Jennings ha deciso di rompersi il tendine d’achille e l’incantesimo s’è inesorabilmente spezzato. Ma io dico che in questo Est un posticino ai PO l’avrebbero trovato. DESTINO CINICO E BARO 21) Miami Heat (20-26) +5 Wade entra ed esce dall’infermeria. Bosh tira tutto quello che non ha tirato quando c’era James. E che bella scoperta Whiteside, praticamente dal nulla uno che fa doppie-doppie facili. Anzi, pure una tripla doppia con le stoppate. Ma i tempi belli purtroppo son passati per loro. GOOD OLD PAST 22) Sacramento Kings (17-29) +3 E io che mi ero illuso che Cugino avrebbe riportato finalmente i Kings a giocarsi delle serie playoff. Niente anche per quest’anno. Gennaio pessimo, e i prossimi mesi non promettono granchè bene. ILLUSIONE 23) Indiana Pacers (17-32) -8 Altra franchigia che il 2015 sta infilando nel nulla. I tempi delle sfide con Miami sembrano già inesorabilmente lontani. CHE VOGLIAMO FARE 24) Denver Nuggets (19-29) = Vicono 5 match di fila. Poi perdono 9 delle ultime 10. Contenti per il Gallo che sta tornando in quintetto (finalmente) mettendo punti nelle mani e un po’ di paura ed insicurezza alle spalle. DEGNI DI McGEE 25) Brooklyn Nets (18-28) -4 Situazione ingestibile ed insostenibile. Tre vinte, dodici perse. Williams separato in casa e progetto Prochorov ormai dichiaratamente fallito. Si pensa già a cosa si potrà fare il prossimo anno. Però sempre grande Joe Johnson. FALLIMENTO 26) Los Angeles Lakers (13-34) -3 Accozzaglia di giocatori senza senso. Il Mamba spesso in testa ha avuto lo schizzo matto di prendere a calci la gran parte dei suoi compagni, nel dubbio ha dato forfait fino alla fine. SCEMPIO 27) Orlando Magic (15-35) = L’andazzo è quello e si sapeva. Ma se si costruisse qualcosa attorno a Harris, Vucevic, Oladipo e il rookie Payton, sarebbe così brutto? TIME TO CHANGE 28) New York Knicks (9-38) = Un mese di sole delusioni interrotto da tre vittorie improvvise contr Pelicans, Phila e Magic, tre avversari alla portata un po’ di tutti. Ma se si scava a fondo nella stagione dei Knicks viene fuori un casino che quasi quasi è meglio lasciar perdere in partenza. ROTTEN APPLE 29) Minnesota Timberwolves (8-39) = Torna Pekovic ma la musica non cambia. E duole vedere che il record di punti della franchigia l’ha stabilito Mo Williams con 52 punti e non Garnett. Ma come?? AFFRANTI 30) Philadelphia 76ers (10-38) = Ahahahahah dai basta. Non ha neanche senso dire nulla. Anzi, provo compassione per chi si sbatte sul parquet di una franchigia che gioca a perdere. FRUSTRAZIONE

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