Hard-Drive Team: Miami Heat
Altro viaggio nel sud degli USA, per andare nella calda Florida, non a svernare, malgrado l'età, ma a parlare dei Miami Heat.
L'anno primo dell'era post LeBron è andato decisamente peggio di come ce lo si aspettava a Miami. Il mancato arrivo alla post season ed il record di 37-45 sono state due delusioni difficili da digerire per la franchigia guidata dall'alto da Pat Riley. Certo ci si aspettava una stagione difficile, ma chiudere l'anno con un record negativo, dal 2003/04 era capitato una volta sola, ha creato parecchi malumori nella dirigenza e nel roster Heat.
Certo gli infortuni delle due stelle della squadra, Dwyane Wade e Chris Bosh, hanno pesato non poco sull'andamento della stagione. I due rimasti dell'era dei “Big Three” erano anche riusciti a fare quello che gli era stato chiesto, migliorare le loro statistiche, e fino a che hanno giocato insieme, la stagione stava scivolando via per come ce la si aspettava. Doveva essere un anno zero, è stato un anno meno uno. Quindi l'anno zero dovrà essere necessariamente questo. E bisogna dire che tutto sommato alcune scelte fatte hanno portato, nel roster di Coach Eric Spoelstra confermatissimo, dei giocatori di contorno che potranno tornare utili alla causa.
Si riparte da un “Big two + one”, perché al duo Wade-Bosh si è aggiunto decisamente in pianta stabile, visto anche il contrattone firmato, Goran Dragic. Dal draft è arrivato con la # 10 Justise Winslow, un autentico furto con quel numero viste le qualità del giocatore, che potrà solo trovare giovamento dell'essere in un roster di veterani, per cercare di crescere velocemente. E adesso sotto nell'analisi.
BACKCOURT: Da chi iniziare se non da Dwyane Wade. Direi che c'è poco da dire. Se sta bene è ancora uno che fa vedere basket come pochi altri nella lega. Lo scorso anno, richiamato a fare il go to guy, ha aumentato le sue statistiche in pt., e tiri presi dal campo come solo i campioni sanno fare. Un anno da 70/72 partite, questo chiedono i fan degli Heat alle articolazioni ed alla schiena del loro capitano. Con lui il “one” sopra citato, Goran Dragic. Arrivato con grande sorpresa degli addetti ai lavori prima della trade dead line, ha vissuto la parte di stagione a Miami con alti, pochi, e bassi, forse troppi. Certo arrivare in corsa in una squadra che stava iniziando una fase negativa della stagione non è stato il massimo.
Quest'anno sarà il playmaker titolare, quello con la palla in mano, ed ha dimostrato di poterlo fare senza problemi. Se gioca come a Houston ed a Phoenix sarà il vero acquisto di questa stagione. E' arrivato Gerald Green, uno che ai Suns ha dimostrato di non essere solo un dunker, ma di saper esprimere un gran bel basket, fatto di tiri, passaggi ed anche difesa, un difetto: la continuità. E' rimasto, mi verrebbe da dire per ora, Mario Chalmers. SuperMario ha dei seri problemi con il suo ego, vediamo come accetterà di essere la riserva dello sloveno, se ci riuscisse sarebbe un bell'aiuto per la squadra, altrimenti immaginiamo che si cercherà di inserirlo in qualche trade. Anche Tyler Johnson non ha lasciato la Florida, potrebbe trovare spazio, e la sua mano e la sua voglia potrebbero tornare utili. John Lucas III dovrebbe riuscire a fare il roster, giocatore sempre amato dai coach per quello che mette negli allenamenti ed in campo, quando può giocare.
FRONTCOURT: Chris Bosh. Intanto speriamo che il serio problema fisico avuto durante la scorsa stagione sia solo uno spiacevole ricordo, e non lasci strascichi, per il nativo del Texas. Poi anche lui fino a quel momento era cresciuto nelle statistiche così come richiesto. Tecnicamente non si discute, in PF può ancora dire la sua viaggiando a doppia doppia ogni sera. A far reparto con lui Hassan Whiteside, centrone di sette piedi, grande talento fisico, grezzo tecnicamente e, soprattutto, da far crescere nella testa. Comunque come rimbalzista ed intimidatore uno che si farà sentire di certo. Come abbiamo detto dal draft è arrivato Winslow. Il prodotto di Duke a tutti è sembrato già pronto, specie fisicamente, per la NBA. Attaccante notevole ma, ed è fondamentale, un giocatore totale e di squadra. Il futuro prossimo di questa franchigia, che potrebbe diventare presente in poco tempo. A fargli da chioccia ci sarà anche Luol Deng, altro veterano che non ha ancora calato l'intensità del suo gioco, ed un altro che ha negli infortuni il nemico principale. Ed a proposito di veterani cosa scrivere che non si sappia già di Udonis Haslem?
La sua presenza nello spogliatoio, e magari non solo, sarà sempre fondamentale. Da Dallas è arrivato Amare Stoudemire. A Miami si augurano che non sia venuto a svernare per godersi la vecchiaia cestistica. Di sicuro se integro e con voglia uno che dalla panchina può tornare utile, ma un altro che sembra proprio aver già dato il meglio della sua carriera tanti, troppi anni fa. Chris Andersen sarà sempre lì, a garantire rimbalzi, intimidazione ed energia. Stesse cose, con in aggiunta qualche in punto in più nelle mani e delle doti di passatore, dovrebbe portarle Josh McRoberts, reduce da un pesantissimo infortunio al ginocchio che si spera non abbia più problemi. All'interno di questo roster il talento fisico di James Ennis potrebbe avere qualche problema a mettersi in mostra, ma il ragazzo merita spazio ed ha tanta voglia.
QUINTETTO BASE: Dragic-Wade-Deng-Bosh-Whiteside.
Personalmente mi piace molto come quintetto, soprattutto alla voce esperienza e tecnica, cose che servono sempre. Poi se Dragic manterrà le aspettative.
PCT. PLAYOFF: 65%- Tra quintetto e panchina questa squadra entrerà nei playoff con grande facilità, e se la salute li conserva potrebbero andare anche molto avanti. Appunto la salute il nemico pubblico dei Miami Heat, anche se questa volta la profondità del roster potrebbe dare una mano maggiore.
Arrivederci a domani con gli Indiana Pacers.
Hard-Drive Team 2015/16
Minnesota Timberwolves
New York Knicks
Philadelphia 76ers
Los Angeles Lakers
Orlando Magic
Sacramento Kings
Denver Nuggets
Detroit Pistons
Charlotte Hornets
Miami Heat
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