Silver non indietreggia: "Ripartenza? Forse non per tutti"
Il Commissioner NBA non si muove in merito alla ripartenza e alla protesta di alcuni giocatori ribadendo che non è obbligatorio presentarsi.
Il Commissioner NBA non si muove in merito alla ripartenza e alla protesta di alcuni giocatori ribadendo che non è obbligatorio presentarsi.
L'NBA non vuole fare la fine dell'MLB dove da un mese non si riesce a trovare un accordo per giocare e adesso lo stesso Commissioner Rob Manfred non è più così sicuro che si giocherà, in NBA la "rivolta" stile Spartacus lanciata da Kyrie Irving (28 anni) sta andando avanti tanto da creare una coalizione per esaminare i dettagli della ripartenza NBA.
Il Commissioner Adam Silver e la Lega hanno teso una mano a giocatori ma allo stesso tempo non hanno intenzione di "farsi prendere il braccio", durante un'intervista rilasciata ieri a Sopan Deb (NY Times) Silver è stato chiaro:
Ho la sensazione che saremo in grado di risolvere la maggior parte di questi problemi nelle prossime settimane, ma come ho già detto, abbiamo anche un accordo con l'associazione giocatori dove se un giocatore sceglie di non venire non vìola il suo contratto. Lo accettiamo
Poi la stoccata:
Mentre affrontiamo questi problemi posso capire come alcuni giocatori potrebbero pensare che non sia per loro. Potrebbe essere per una serie di ragioni, motivi familiari, motivi di salute che hanno o potrebbe essere perché sentono, come hanno detto alcuni giocatori molto recentemente, che il loro tempo sarebbe meglio speso altrove.
Oltre alla risposte di Austin Rivers e Patrick Beverley, anche Charles Barkley ha detto la sua dichiarando che sarebbe una mossa davvero stupida se i giocatori NBA non riprendessero la stagione, molto bello l'articolo scritto da Marc J. Spears della ESPN (CLICCA QUI per leggere) che evidenzia il come il tornare a giocare sia invece una grande opportunità per i giocatori NBA di poter farsi sentire.
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