Hard Drive Team 2016/17: Brooklyn Nets
Quo Vadis Brooklyn Nets. Questa sarebbe la domanda da fare alla franchigia newyorkese all'inizio di questa stagione. Ma è una domanda che si dovrebbero fare nel management bianco nero, e soprattutto dovrebbero cercare di dare e darsi delle risposte serie, per poter pianificare qualcosa almeno a medio/lungo termine. Anche perché nell'immediato non si vede come questa stagione possa essere diversa dall'essere definita drammatica.
Fallito miseramente il tentativo di diventare pseudo contender con i vari Williams-Pierce-Garnett, i Nets si ritrovano a dover fare i conti con decisioni scellerate che potrebbero costare anni di oblio per la franchigia. E nell'analizzare la squadra si fa davvero fatica a capire da dove partire. Intanto sulla panchina è arrivato coach Kenny Atkinson, rookie, con tanta esperienza su panchine europee, specie nel campionato francese, e negli ultimi anni assistente agli Atlanta Hawks. Come potrà gestire il materiale umano a disposizione è tutto da vedere, e sembra il classico capro espiatorio messo li come vittima sacrificale. Se le cose dovessero andare bene, e si fa fatica a capire come, ottimo, nel caso contrario mandarlo a casa sarebbe facilissimo. Per quello che riguarda il roster è rimasto Brook Lopez, centro offensivamente da far vedere nelle scuole per i movimenti e la mano, che difensivamente dovrebbe apprendere dal gemello, e che non è stato possibile scambiare solo per il contrattone che si porta dietro. Comunque una delle poche certezze di Brooklyn.
Di fianco a lui Bojan Bogdanovic. Il croato ci ha ammazzato nel pre olimpico dimostrandosi un signor attaccante ed anche nella NBA qualcosa di buono ha già fatto vedere, quest'anno potrebbe essere il secondo terminale offensivo e migliorarsi ulteriormente. Alla voce playmaker troviamo Jeremy Lin e Greivis Vasquez. Entrambi si sono sempre espressi meglio come back up che da titolari, Lin fa della discontinuità una ragione di vita cestistica, Vasquez è da valutare fisicamente dopo l'intervento al ginocchio della scorsa stagione. Alla voce guardie troviamo il secondo anno Rondae Hollis Jefferson. Anche lui reduce da un brutto infortunio, è stata comunque una nota non negativa dell'anno passato.
Difesa, rimbalzi ed intensità, questo offre la casa. Ci potrebbe essere anche il veterano di mille battaglie e franchigie Randy Foye che si sa che tipo di apporto può dare.
Poi tutta una serie di mestieranti NBA, utili di solito per riempire i roster ed avere minuti da specialisti ma che in questa squadra dovrebbero ritagliarsi minuti di qualità, e quanto questo sia possibile non è ben valutabile. A questa lista iscriveremmo Trevor Booker, rimbalzi, difesa, gioco sporco, Chris McCullogh, fisicone esplosivo ma poco altro, Justin Hamilton, sette piedi attaccante che mai ha dimostrato il suo possibile valore, Chase Budinger, tiratore, atleta ma perennemente infortunato, Joe Harris, tiratore che potrebbe anche ritagliarsi minuti qui, Jorge Gutierrez, Isaiah Whitehead e Sean Kilpatrick, tutti ragazzi che nella lega non hanno mai combinato nulla. Che dire poi di Anthony Bennett? Ma meglio non dire niente.
% Playoff: 5% - ma proprio perché zero non voglio scriverlo di nessuna franchigia, ma se dovessero andare ai playoff comincerei a credere nell'esistenza di forze astrali intangibili.
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