March-Madness 2015, il pagellone!
Non poteva mancare il nostro pagellone post Torneo con i soliti voti da 0 a 10 più quelli speciali, Kaminsky e Michigan State tra i migliori, BIG EAST e BIG 12 dietro la lavagna.
Voto “True Fans” ai tifosi: Dopo il Superbowl, la March-Madness è seconda manifestazione sportiva che mette a dura prova i cuori dei tifosi, ogni notte potrebbe essere l’ultima, sali/scendi di emozioni a non finire con gioie e dolori che raggiungono il massimo della loro espressione. I tifosi di Kentucky sono arrivati pure a dare ferro e fuoco Lexington per la disperazione, questi due nella foto a sinistra rimarranno le icone del torneo 2015
Voto “Gente in Missione” al duo Mamoli-Bonfardeci: Prima di tutto bisogna rinnovare come sempre i complimenti da 10 e lode alla coppia per aver seguito LIVE le Final Four, soprattutto al sabato che ti mette sempre a dura prova se poi ci mettiamo un segnale birichino del satellite immaginatevi…Tutto molto bello a conferma di un duo ben assortito, se non fosse che hanno passato tutte le semifinali e la finale ad abusare dell’espressione “Uomo in Missione” affibbiandola a chiunque: Coach K, Calipari, Kaminsky, Okafor, Izzo, Ryan, Dekker, Winslow, Jones, Allen, i gemelli Harrison, Wisconsin, Michigan State…mancava solo Tony Romo ma li avrebbero esagerato!
Voto “Caduta di Stile” ad Andrew Harrison: “Fuck That Nigga” detto in conferenza stampa dopo il K.O contro Wisconsin riferita a Frank “The Tank” è stata una brutta caduta di stile con le solite patetiche scuse protocollari via Twitter...quando si dice “Non saper perdere”
Voto 0 a Barack Obama: Mitico Berry che al suo Bracket spara Villanova non solo alle Final Four ma pure in finale contro Kentucky…c’ha preso come sempre!
Voto 1 a Yanick Moreira (SMU); Bryce Alford di UCLA tira un piccione viaggiatore che non sarebbe mai entrato…e questo fenomeno va a commettere Goal-Tending che di fatto deciderà l’incontro con l’upset dei Bruins ai danni dei Mustangs. La chiamata può essere discutibile quanto volete, ma l'ingenuità del #2 è stata disarmante.
L’indegna conclusione di una stagione nata male (Mudiay in Cina) e finita male per il povero ma sempre leggendario coach Larry Brown.
Voto 2 alla BIG EAST: Villanova seed #1 probabilmente la più falsa delle #1 degli ultimi anni, solo Mr.President poteva cascarci e la favola è durata appena un turno, speranze poi affidate a Xavier arrivata fino alla Elite 8 per poi salutare contro Arizona.
Voto 3 alla BIG XII: Un vero Flop! Con ben 7 squadre nella Top 25 del Ranking AP non ne ha vista una arrivare alla Elite, delusioni firmate Baylor #3 (OUT al Round of 64), Kansas #2 ancora una volta (OUT al Round Of 32) e Iowa State #3 che si era portata a casa il titolo di Division in extremis per poi salutare la Madness al Round of 64. Solo Oklahoma si è “salvata” uscendo alla Sweet 16 ma contro gli Spartans.
Voto 4 a Tony Romo: ad inizio stagione Jahlil Okafor gli aveva promesso il titolo collegiale, promessa mantenuta e adesso il QB dei Dallas Cowboys vuole contraccambiare promettendo il Superbowl…forse sis ono dimenticati di dirgli che non c'è più DeMarco Murray. Per l'appunto, Romo è nato si in California ma ha vissuto gran parte della sua vita a Burlington, Wisconsin!
Voto 5 a Montrelz Harrell (LOU): e sarebbe pronto per l’NBA? I Cardinals, come gli Spartans, erano la mina vagante del bracket, il destino ha voluto che si affrontassero alla Elite 8 in un match cardio-palma dove il lungo di coach Pitino ha mostrato tutti i suoi limiti tecnico/tattici/caratteriali sparendo dal campo nel secondo tempo. Il giorno dopo si è dichiarato eleggibile al Draft…Good Luck!
Voto 6 ai Kentucky Wildcats: Doveva essere il loro anno, la “Perfect Season” che avrebbe portato John Calipari in cima al mondo, quel 40-0 è stata la scimmia sulle spalle sin dal Day #1 ma sul più bello hanno ceduto. Squadra superba con giocatori in rampa di lancio per l’NBA come Willie Caulie-Stein e Karl Anthony-Towns ma, come quasi sempre succede, un gruppo di stelle tende a sciogliersi contro squadre magari inferiori ma con un gruppo solido e costruito nel tempo. La domanda adesso è: cosa farà il volpone in panchina? Le sirene dell’NBA chiamano…
Voto 7 a Grayson Allen (Duke); Tyus Jones è stato stellare, il duo Okafor-Winslow ha fatto faville ma signori, sul -9 in finale con l’inerzia tutta dalla parte dei Badgers, quando la nave sembrava sprofondare, chi ha tirato via le castagne dal fuoco?
Si, il #3 di Duke con quei pazzeschi 8 punti consecutivi ha riaperto le ostilità rilanciando i Blue-Devils! Palle e cuore da vero fighter, ripaga la fiducia di coach K, magari lo troveremo in Italia l’anno prossimo ma l’MVP romantico della finale è lui!
Voto 8 ai Michigan State Spartans: Indegni per 3 quarti di stagione, poi arriva marzo e Tom Izzo si esalta tirando fuori il meglio dai suoi come Travis Trice, testa di serie #7 su cui pochi contavano ad inizio torneo e invece sono arrivati fino alle Final Four cedendo solo davanti all’armata dei Blue Devils. Izzo si è confermato un mago, sarebbe bello rivederli ancora tutti insieme l’anno prossimo.
Voto 9 a Frank Kaminsky; è stato l’uomo immagine del torneo, AP Player Of The Year, leader carismatico dentro e fuori dal campo di Wisconsin, l’Upset Of the Year non glielo toglierà nessuno ed è stato il giusto premio per questi 2 generosi anni. Sarebbe stato bello vederlo col trofeo finale ma forse aveva già sfidato un po’ troppo gli Dei del basket.
Voto 10 a Duke: Stavolta niente incidenti di percorso al 1° turno, dovevano arrivare in finale e ci sono arrivati, con Kentucky fuori sono diventati i favoriti in un match dove entrambe partivano 50/50, sono andati sotto di 9 nel 2° tempo facendo tremare i tifosi ma alla fine la retina l’hanno staccata loro! 5^ volta sul tetto del College Basketball in 25 anni, 3° titolo conquistato in quel di Indianapolis consacrando coach Mike tra le leggende a soli 5 titoli dalla leggenda John Wooden, inoltre questo è stato il suo 1° titolo vinto da testa di serie #1
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