Hard Drive Team 2016/17: Portland Trail Blazers
Alzi la mano chi si aspettava la scorsa stagione dei Portland Trail Blazers. Il 99,99% di addetti ai lavori, fans, naviganti e chiunque si occupi di NBA li dava per tankanti, fuori dai playoff, in fondo alla classifica della conference giusto per andarci giù piano.
Ed invece...ed invece i ragazzi di coach Terry Stotts, alla quinta stagione consecutiva sulla panchina di Portland, sono stati una realtà entusiasmante della passata regular season. 44-38 il record, e per loro vale lo stesso discorso fatto ieri con i Pistons, eliminazione più netta nel 4-1 finale visto sul parquet. Merito, sicuramente, dell'entusiasmo, della voglia e della capacità di allenare di coach Stotts, che sin dall'inizio ha sempre dichiarato che la sua squadra avrebbe giocato per vincere. E così ha fatto. Non ha inventato niente di nuovo, sia ben chiaro, run and gun puro, determinazione e cattiveria a rimbalzo, sia difensivo che offensivo e tutti a remare sulla barca del capitano con il #0. Semplice? E' sembrato di si, forse perché, come detto, in tanti li hanno sottovalutati.
In questa stagione sarà leggermente diverso, non fosse altro che non saranno delle sorprese. Sono una delle squadre che si sono mosse di più nel mercato dei free agent, forse anche troppo, ma si sono portati a casa giocatori che, se valutati bene nell'ottica Blazers, si può immaginare che dietro alle scelte di firmarli ci sia un preciso piano dell'head coach. Che sembra essere interessato ad allenare una squadra giovane, che possa crescere insieme, ed ha la possibilità di diventare a breve una contender vera.
Poi qui c'è quel giocatorino che si chiama Damian Lillard. Non si può dire che lo scorso anno ai playoff ce li abbia portati da solo, ma quello che ha messo addosso ai suoi compagni di squadra, mettendoci l'anima tutte le sere, lo abbiamo visto tutti. Uno destinato a vincere un MVP a breve, un realizzatore, un leader vero, e non solo in campo. Un vincente, e cosa dire ad uno così? Vai e fai quello che sai. Di fianco a lui lo scorso anno è cresciuto tantissimo C.J. McCollum, diventato il violino #2 e vincitore del premio come Most Improved of the Year. Sorpresa ma fino ad un certo punto. Chi non ne conosceva le potenzialità ed il talento potrà anche essere rimasto sorpreso dal suo rendimento, qui non tanto, lo abbiamo detto anche negli anni precedenti che se fosse rimasto sano avrebbe avuto un ottimo impatto nella lega. Adesso che si è sbloccato io ritengo che, se il fisico lo assiste, con Lillard darà vita ad una coppia di guardie tra le più devastanti tra quelle presenti nei roster NBA. Tanti giocatori della splendida stagione precedente sono rimasti in Oregon. Iniziamo, in rigoroso ordine alfabetico, con Al Faroq Aminu, che finalmente sembra aver trovato il posto giusto dove dimostrare tutto il suo talento. Più continuo sul perimetro, determinato a rimbalzo, meno pause mentali durante la stagione. Allen Crabbe, ha fatto parlare di se per il contrattone firmato, bisogna dire che in uscita dalla panchina è stata un'arma offensiva pericolosa, anche lui finalmente continuo sul parquet. Ed Davis, energia vitale sotto i tabelloni, intimidazione, difesa.
Maurice Harkless, altro giocatore che ha trovato linfa nuova e positiva in questa franchigia, rimbalzi, specie offensivi, tiro dal perimetro la specialità della casa. Meyers Leonard, altro lungo giovane, dinamico, che si è pure reinventato tiratore anche dalla lunghissima distanza e che ha spazio di crescita. Mason Plumlee, centrone ministro della difesa, scopertosi insospettabile passatore, lungo uguale agli altri nel roster, con cui dividersi i minuti senza far scendere mai l'intensità specie a rimbalzo. Oltre ad averne giocate 82 su 82, cosa non da poco visto il ruolo. Dicevamo lungo, giovane...et., etc.....eccovi Noah Vonleh, lanciato spesso in quintetto la scorsa stagione, l'unico che ha un pochino deluso, ma forse più per l'eccessiva voglia di dimostrare che per altro. A questi sono stati aggiunti Evan Turner e Festus Ezeli. Cominciamo dal centro ex Warriors.
Molto simile agli altri lunghi, la batteria di PF e C con queste caratteristiche cha hanno i Blazers non sono presnti negli altri roster. Ezeli porta anche molti chili oltre ai centimetri. Li sotto per gli altri ci sarà poco da divertirsi. Turner è un giocatore capace di fare un po' di tutto. Ha punti nelle mani, prende rimbalzi, ottimo passatore e discreto difensore, il classico uomo squadra che sa meritarsi minuti. Qui potrebbe veramente fare molto bene. Resta da vedere quanto spazio avranno giocatori come Shabazz Napier, potrebbe essere un discreto cambio per i piccoli ma pecca di continuità, Pat Connaughton, come sopra, ma con più voglia di fare e di dimostrare ed il rookie seconda scelta Jake Layman, SF scuola Maryland, tiratore, grande intelligenza cestistica ma meno talentuoso di altri nel roster.
% Playoff: 70% - Mi sbilancio parecchio ma secondo me per la guida tecnica ed il roster questi alla post season ci vanno in carrozza, ed anche con un bel record.
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