Giannis Antetokounmpo: il re ora ha la sua corona
Giannis Antetokounmpo si è consacrato come nuovo volto della NBA dopo anni di delusioni e di trasformazioni radicali, vediamo come.
Giannis Antetokounmpo si è consacrato come nuovo volto della NBA dopo anni di delusioni e di trasformazioni radicali, vediamo come.
Dopo la vittoria del suo primo titolo NBA con i Milwaukee Bucks, si può affermare ormai che Giannis Antetokounmpo è il nuovo volto della Lega. Il ventiseienne greco ha vinto ben due titoli di MVP negli ultimi tre anni (insieme ad un Defensive Player Of the Year), rendendolo il giocatore più seguito ed importante a livello internazionale. Rappresentando infatti sia l'Europa che l'Africa, Giannis si è rivelato uno strumento polivalente per le aspirazioni globali della NBA. Il titolo di nuova “faccia della NBA” lo ha consacrato due notti fa, al termine di Gara6 delle finali NBA.
Il titolo è solo la ciliegina sulla torta a delle annate che hanno avuto dell'incredibile. Il talento e la dominanza di Antetokounmpo non sono certo mai stati in dubbio, ma come spesso accade si valuta un giocatore in base alle proprie vittorie. Ora Antetokounmpo ha in mano lo scettro della pallacanestro d'oltreoceano: il greco è il simbolo di quel famoso “cambio generazionale” che tanto è atteso. Ormai le vecchie glorie come i vari LeBron James, Carmelo Anthony, Chris Paul, Dwyane Wade sono state scalzate da una generazione altrettanto talentuosa. Tra Devin Booker, Zion Williamson, Ja Morant, Luka Doncic, il greco rappresenta il capostipite di questo gruppo di giocatori. Giovani stelle pronte a prendersi il dominio della NBA. Ma per Antetokounmpo non è stato affatto facile vincere dopo anni di costanti delusioni.
Le due eliminazioni consecutive ai playoff prima contro i Toronto Raptors (4-2 nel 2019), poi contro i Miami Heat (4-1 nel 2020) nella bolla di Orlando hanno messo dei dubbi su ogni singolo componente dei Milwaukee Bucks, partendo dai giocatori fino ai dirigenti. Questo ha dato la carica ad Antetokounmpo per continuare a migliorare e sperimentare con il suo gioco, come ha sempre fatto negli ultimi anni.
Arrivato nella lega nel 2013, il gioco ed il fisico di Giannis sono cambiati in maniera sensibile. In una lega dove il tiro da tre punti è fondamentale, Antetokounmpo ha sforato le 200 triple tentate in stagione regolare solo alla sesta annata da professionista.
STAGIONE | 3PTA | 3PTM | % 3 |
2013-14 | 118 | 41 | 34.7% |
2014-15 | 44 | 7 | 15.9% |
2015-16 | 109 | 28 | 25.7% |
2016-17 | 180 | 49 | 27.2% |
2017-18 | 140 | 43 | 30.7% |
2018-19 | 203 | 52 | 25.3% |
2019-20 | 293 | 89 | 30.4% |
2020-21 | 221 | 67 | 30.3% |
Il tiro è uno dei fondamentali che è ancora in fase di costruzione per il greco, che spesso fatica. A volte in questi playoff Antetokounmpo è sembrato addirittura esagerare con le triple, ovviamente senza successo. La serie con i Brooklyn Nets è l'apice di questa ostinazione, dove il greco è stato costretto a giocare spesso lontano dal canestro. Questo lo ha portato a tentare molte più conclusioni dalla distanza, che si sono rivelate poco efficaci. La storia è cambiata nel corso delle NBA Finals, dove Antetokounmpo ha giocato in avvicinamento a canestro, dominando in lungo e in largo DeAndre Ayton su entrambi i lati del campo.
Una conseguenza del giocare spesso sotto canestro è il maggior numero di tiri liberi guadagnati: questo è un altro tallone d'Achille per il greco, spesso incostante su questo fondamentale. A seguire una tabella che mostra le tendenze di tiro del greco nel corso dei playoff 2021.
Serie | 3PTA | 3PTM | %3 | TLA | TLM | %TL |
vs MIA | 16 | 1 | 0.63% | 33 | 21 | 63.6% |
vs BKN | 31 | 8 | 25.8% | 60 | 29 | 48.3% |
vs ATL | 8 | 1 | 12.5% | 28 | 15 | 53.6% |
vs PHX | 15 | 3 | 20% | 85 | 56 | 65.9% |
È evidente come sia cambiato il numero di tiri liberi tentati e segnati nel corso delle Finals: sul palco più importante della pallacanestro mondiale Antetokounmpo ha dimostrato per l'ennesima volta di essere il giocatore più immarcabile della lega.
Passiamo poi all'infortunio rimediato in Gara4 della serie contro gli Altanta Hawks: la caduta è stata davvero brutta, in molti si aspettavano il peggio per la stella dei Bucks. I tempi di recupero hanno invece avuto dell'incredibile: dopo una settimana scarsa Antetokounmpo si è ritrovato alla palla a due di Gara1 delle Finals, dove nella prima azione ha provato a prendere un alley-oop, facendo subito capire che l'iper-estensione del ginocchio sinistro gli aveva fatto un baffo. Da Gara2 in poi Antetokounmpo è andato in missione per vincere l'anello: le cifre del #34 sono a dir poco mostruose: 35.2 punti con 13.2 rimbalzi e 5 assist di media nelle sei gare disputate. Questi numeri fanno pensare proprio a LeBron James, che nel 2015 è stato l'unico giocatore della storia a tenere una media di 35/10/5 in una finale (prima di Giannis, ovviamente).
A soli 26 anni Giannis Antetokounmpo si trova in una posizione mai vista prima, nemmeno dai più grandi di tutti i tempi. È uno dei pochi ad aver vinto un titolo con MVP delle Finals, insieme al titolo di MVP della stagione regolare. Per fare un paragone di altissimo livello, Michael Jordan a 26 anni non aveva ancora vinto alcun titolo, ma “solo” un titolo di MVP. Stessa cosa vale per King James, che contava già 2 MVP. Per il greco la frase “Sky is the limit” sembra più che azzeccata. Con il Larry O' Brien Trophy tra le braccia, la voglia di migliorare e la fame di vincere ancora in un mercato piccolo come quello di Milwaukee sarà impareggiabile.
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