Green Bay e l'AMORE verso Aaron Rodgers...
Il Draft NFL non ha visto grandi colpi di scena tranne per la scelta dei Packers che al 1° turno hanno scelto un QB...messaggio a Rodgers?
Il titolo è emblematico, amore in inglese si dice "Love" proprio come il QB scelto alla #24 dai Green Bay Packers, Jordan Love, una scelta fortemente voluta malgrado la presenza di Aaron Rodgers (36 anni).
Il Draft NFL 2020 è stato il più visto di sempre, 55 milioni di spettatori nella tre giorni che non ha visto clamorose trade o colpi di scena fatta eccezione per il primo giorno quando, grazie ad una Trade-Up, i Packers hanno scelto il giovane QB (CLICCA QUI per leggere) lasciando tuti di stucco.
Sono anni che, giustamente, si esaltano le doti di Rodgers e allo stesso tempo si invocano aiuti al prodotto di California; l'anno scorso grazie anche ad u calendario non troppo complicato i Pakcers sono tornati ai Championship NFC e nuovamente sono stati travolti, tranne Devonte Adams (WR) A-Rod non ha un attacco completo e la difesa fa acqua a tutte le parti, a questo Draft ci si aspettava un rinforzo e invece le "Teste di Formaggio" hanno optato per....il suo cambio, qui analizziamo la faccenda che rischia di diventare spinosa.
Scegliere il quarterback Jordan Love al primo turno (#26 pick assoluto in uscita da Utah State) rappresenta un investimento sul futuro (c'è chi lo paragona addirittura ad un più acerbo Mahomes...) ma significa anche mettere il sale sulla coda del rapporto, già non facilissimo, fra Rodgers e il Coaching Staff/Management. Il prodotto di Cal ha 36 anni, ha classe da vendere ma è anche un personaggio che non ha paura di esporsi in dichiarazioni o prese di posizione. Se la Regular Season non dovesse partire nel migliore dei modi per i Packers è facile immaginare il crearsi di tensioni e polemiche a non finire, dando argomenti in serie per ogni singola trasmissione sportiva made in USA.
Prima di scegliere Love, i Packers non selezionavano un giocatore offensivo nel primo round del Draft dal 2005 anno in cui era stato scelto lo stesso Rodgers. La cosa ha contorni ai limiti dell'inquietante se si considera che quindi, mai in oltre un decennio, Green Bay ha ritenuto di dover aiutare il proprio regista scegliendo un WR, un TE o un RB di livello assoluto ma puntando sempre su giocatori difensivi che, però, non hanno neanche portato ad avere difese d'acciaio.
Il rapporto fra Favre e Rodgers non fu facilissimo (ma neanche così tremendo come descritto) ma i veri problemi l'asso con il #4 li creò alla dirigenza annunciando più volte il ritiro per poi tornare indietro sui suoi passi e giocare ancora altre stagioni: solo dopo tre anni Rodgers divenne il titolare dei Packers con Favre che rinunciando al ritiro giocò prima ai Jets e poi ai Vikings dove per poco non centrò una presenza al Superbowl.
Un giocatore che, sia quel che sia, non potrà dare una mano immediata alla squadra (al netto di infortuni di Rodgers ovviamente) e una scelta che apparecchia la tavola per una stagione di telenovela in salsa giallovede.
Rimango dell'idea che se ha cambiato squadra pure uno come Tom Brady allora tutto è possibile anche per Rodgers che, già nella seconda parte dei suoi "trenta", si ritrova ad aver giocato appena un Superbowl (vinto contro gli Steelers) e a non aver davanti più tanti anni per provare il bis.
💬 Commenti