Hard Drive Team 2016/17: Detroit Pistons
Terzo anno di matrimonio, tutto sommato felice, tra i Detroit Pistons e Steve Van Gundy. Da quando è arrivato, dopo un primo anno diciamo di transizione, a Detroit hanno riscoperto il piacere di andare a vedere la NBA sotto forma di Pistons. Coach Van Gundy entra nel terzo anno di gestione con una squadra in decisa crescita, che pezzo per pezzo sta (ri)costruendo per cercare di farla tornare ai vertici della lega.
Ha risolto parecchi dubbi allontanando dallo spogliatoio quei giocatori che non aiutavano di certo la coesione al suo interno, ha stabilito gerarchie chiare in campo e non solo, ed i risultati nella scorsa stagione si sono visti. 44-38 il record finalmente vincente, il fatto che i Pistons siano arrivati solo ottavi ad est è perché il livello di competitività della Conference si è elevato parecchio. Ed anche ai playoff l'eliminazione contro i futuri campioni Cavs è stata più netta nel punteggio che in quanto si è visto in campo.
Quindi dal freddo Michigan sono arrivate buone notizie. E Van Gundy ha lavorato bene anche sul fronte trade, facendo movimenti utili per modificare positivamente il roster. Quest'anno ci si aspetta da loro un ulteriore passo in avanti verso la maturazione cestistica di squadra, è ora che i Pistons inizino a pensare un pochino più in grande del semplice approdo ai playoff. Abbiamo detto delle gerarchie.
Le chiavi tecniche, e non solo, del roster sono state date a Reggie Jackson. E lui ha risposto presente, d'altra parte chi lo aveva visto ad OKC aveva pochissimi dubbi. Giocatore che accende, ed a volte si spegne, come pochi. Comunque un leader ed un signor attaccante, deve solo continuare a migliorare nel playmaking alla voce regia. Quest'anno partirà dai box e dovrebbe rientrare, se tutto va bene, per i primi di Dicembre. Sarà una perdita importante, ma anche un interessante banco di prova per gli altri presenti nel roster. Ad iniziare dal centrone Andre Drummond. Che ha disputato una scorsa stagione su ottimi livelli, specie sulla capacità di stare in campo senza incorrere in troppe stupidate. Chiaro che essere il leader della batteria lunghi per la prima volta lo ha motivato positivamente e si è visto. Macinatore di statistiche, ma non solo. Ecco ragazzo mio forse migliorare il 35% dalla lunetta sarebbe cosa utile per chi gioca nella tua posizione.
Parlavamo dei movimenti in entrata durante la scorsa stagione ed ecco qui Tobias Harris. Arrivato per diventare il violino #2 in attacco, se non a volte il primo, ha avuto i classici problemi di chi arriva a stagione in corso. Adesso avrà la squadra offensivamente sulle spalle all'inizio, ma questo non dovrebbe essere un problema, e dovrà dimostare di avere la cattiveria e la leadership per stare ai vertici della lega. Marcus Morris e Kentavious Caldwell-Pope hanno fatto quello che ci si aspettava da loro la scorsa stagione, forse Morris qualcosina in più poteva anche farlo. Come sempre in questi giocatori di contorno, ma nemmeno troppo, si aspetta una crescita nei punti, nei rimbalzi, nel lavoro oscuro ma determinante. Talento ne abbiamo e, per loro fortuna, c'è anche il coach giusto. In assenza Jackson ci sarà spazio all'inizio per Ish Smith, PG da qualche anno nella lega, che ha giocato un'ottima stagione sorsa nei disastrosi Sixers.
Dovrebbe trovare molti minuti e speriamo per i Pistons che riesca a non far rimpiangere troppoil nativo di Pordenone. Ed in quel ruolo minuti potrebbero trovarli altri due journeyman di talento ma che non sono mai riusciti ad esprimersi nella NBA, vedi Lorenzo Brown e Ray McCallum. Certo per molti i Pistons, per non rischiare una partenza ad handicap, dovrebbero tornare sul mercato, ma non è mai facile trovare l'uomo giusto, specie in quel delicato ruolo che si chiama PG. Ma continuiamo ad analizzare il roster e troviamo Stanley Johnson. Ecco se cresce tecnicamente quanto il suo ego nel giro di una/due stagioni saremo davanti ad un fenomeno. Vediamo cosa succederà quest'anno, di sicuro un giocatore di impatto in uscita dalla panchina. Reggie Bullock è rimasto, e dalla sua ha la capacità di farsi trovare pronto quando chiamato, tiratore, atleta, un giocatore che serve sempre. Così come Aron Baynes. L'australiano ha dimostrato di poter stare nella lega fisicamente e di testa anche al di fuori del sistema Spurs, che a volte maschera i difetti. Un bel corpaccione che sa muoversi con la palla sempre utile. E' arrivato Jon Leuer, tiro piazzato e gioco perimetrale la specialità della casa.
Dal draft al primo giro con la #18 è arrivato Henry Ellenson, PF bianco molto simile a Baynes, con più raggio di tiro ma che potrebbe portare energia in questo giovane roster. Al secondo giro è stato scelto Michael Gbinije, SG tiratore, signor attaccante, ma con problemi fisici e di attitudine alla disciplina. Ed ultimo lasciamo Boban Marjanovic. Ha firmato un contrattone incredibile, come tanti del resto in questa free agency. Lui ha centimentri e tecnica per stare nella lega, scarsa mobilità abbastanza ovvia e sarà atteso al varco. Ma chi non fa il tifo per Bobanone???
% Playoff: 65% - Salvo clamorose false partenze, possibili ma non auspicabili, per il roster a disposizione i playoff non sono un problema per questi Pistons. Bisognerà solo vedere il posto nel tabellone.
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