Considerazioni sulla stagione dei Dallas Mavericks
I texani hanno sorpreso tutti arrivando fino all'ultimo atto arrendendosi nettamente più forti Celtics.
I texani hanno sorpreso tutti arrivando fino all'ultimo atto arrendendosi nettamente più forti Celtics.
I Dallas Mavericks sono stati sconfitti nettamente 4-1 dai Boston Celtics alle NBA Finals, un ko che non intacca la grande e sorprendente cavalcata della squadra texana che adesso deve confermarsi…e tutto passa, come sempre, dal numero 77.
L'asset che funziona…
Doncic-Porzingis sulla carta sembrava essere l'asset dei sogni per Dallas, una nuova versione di Nash-Nowitzki, ma si rivelò un buco nell'acqua con il lettone usato/dimenticato come tiratore e lo sloveno a gestire per 24" il pallone.
L'azzardo di mettere al fianco di Doncic un altro handler come Kyrie Irving sembrava follia e la seconda metà della passata stagione, quando arrivò Kai da Brooklyn, sembrava confermare la teoria vista la mancata qualificazione ai Playoffs e poi…eccoli alle Finals l'anno successivo.
Questo perché Irving, in un ambiente senza pressioni/attenzioni spasmodiche e quindi rilassato e concentrato solo sul gioco ricordando a tutti chi è, ha potuto esprimere il suo talento che si sposa con le esigenze di Doncic cosa al quanto complicata. I due si “danno il cambio" nella leasdership e consentono alla squadra di non avere cali di continuità nei 48' e di arrivare entrambi in condizione nei finali in volata. Doncic & Irving hanno funzionato anche per via di una costruzione di squadra ad hoc per i due: Gafford e Lively i lunghi di sbattimento pronti a a farsi trovare pronti sugli scarichi dei due, P.J Washington si è rivelato un role player tuttofare, Dante Exum è tornato in NBA con più convinzione nei suoi mezzi, Derrick Jones Jr altro giocatore di “sbattimento” che torna sempre utile e poi Tim Hardaway Jr che fa il buono e cattivo tempo.
Dall'arrivo nella Lega di Doncic questa è stata la prima squadra dove il suo talento si è amalgamato con il resto del gruppo.
…ma manca qualcosa
Passino i Clippers, ma i Thunder avranno un anno d'esperienza in più come i Timberwolves e Dallas deve farsi trovare pronta, per farlo servono delle aggiunte mirate.
Al 110% Doncic (che ha ancora un anno da $45 milioni) firmerà l'estensione più onerosa della storia della Lega ovvero 5 anni per $346 milioni e Irving ha Player Option da $43 milioni. Il club cercherà di tenere l'ex Cavs quindi non sarà facile gestire il Salary Cap ($141 milioni nella prossima stagione) che ad oggi vede i Mavs a $157 milioni di “Active Cap”.
Tecnicamente manca un vero tiratore che non può essere Kleber, il classico Catch-And-Shooter che aspetta gli scarichi della coppia, e manca un 6° uomo affidabile per tenere unita la squadra che non può essere Tim Hardaway Jr.
Troppo facile e banale dire che il pezzo mancante sia LeBron James, Free-Agent e se gli scegli il figlio al Draft puoi anche provarci seriamente, ma LBJ mira al super-contratto con i Lakers quindi non sarà facile per Dallas rinforzarsi contando che tante squadre deluse andranno aggressive sul mercato. In America sua usa l'espressione “One Hit Wonder” per descrivere le meteore che dopo una stagione incredibile spariscono, Dallas non ha raggiunto le Finals per allineamento di pianeti o destino, ci è arrivata con l talento delle sue stelle e la caparbietà di un gruppo che si è scoperto gara dopo gara.
La lezione di Luka
Tutti i discorsi del mondo ma i Mavericks vivono e muoiono con Luka Doncic. Lo sloveno ha vinto tanto in carriera ma questa esperienza alle NBA Finals è stata la più grande lezione di vita che abbia mai ricevuto. Per la prima volta ha perso, perché quando nasci con sangue Real Madrid la sconfitta non è contemplata o comunque non è abituale, e ha perso male.
Holiday, Tatum, Brown, White gliene hanno fatte di tutte attacco e difesa, per la prima volta nella sua carriera Doncic è stato esposto, ha toccato con mano cosa voglia dire “essere umani” e daquesto deve ripartire.
È il giocatore con i fondamentali (scusate il brutto italiano) “più perfetti” mai visti su un campo da basket, trasuda madrilismo da tutti i pori (arroganza e superbia del campione), in NBA come in Eurolega scherza tutti con quel disgustoso talento MA ADESSO DEVE GIRARE PAGINA. A parte la questione del fisico che è una (grave) causa persa, Doncic deve capire che se vuol vincere deve fare uno step in più a 360°: il talento smisurato non basta, deve imparare a gestirsi durante la stagione, imparare a giocare anche in una maniera che non sia isolamento con annessa masturbazione del pallone per 24", imparare a stare in campo anche in difesa onde evitare di essere un bersaglio facile ma, soprattutto, il carattere.
Quando Zlatan Ibrahimovic approdò alla Juventus Fabio Capello, l'allenatore dei bianconeri, disse: “Ha troppo Ajax dentro, devo toglierglielo” riferendosi allo stile troppo estetico e poco concreto dello svedese. Doncic deve iniziare a togliersi il Real Madrid che ha dentro.
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