LBA 2019/20: Recap 13ᵃ Giornata

La tredicesima giornata è stata molto combattuta, e si è spesso decisa grazie a giocate di talento e personalità dei singoli giocatori.

Scritto da Marco Tartini  | 

13^ GIORNATA LBA 2019/20

Trento – Roma 82-88

Dopo aver comandato per tutto il corso della partita, Trento si fa clamorosamente rimontare e perde il secondo incontro consecutivo. Nel primo periodo è la fase offensiva a farla da padrona, come testimoniato dai 30 punti a testa realizzati dalle squadre (già 10 per Blackmon). Successivamente, l’Aquila prova ad allungare con un break di 10-0, prima che Dyson e Alibegovic limitino i danni e spediscano le formazioni negli spogliatoi sul risultato di 52-47. Nella ripresa i bianconeri riacquistano l’inerzia della gara: guidati da capitan Forray si spingono nuovamente sul +12, bloccando letteralmente l’attacco romano. Nell’ultimo quarto, tuttavia, la Virtus tira fuori tutto il suo orgoglio, e con un parziale di 0-18 stravolge completamente la situazione. Nel finale non basta un accenno di rimonta da parte degli uomini di coach Brienza, usciti fra i fischi della BLM Group Arena. Grande prova di personalità dunque per la compagine capitolina, che alle numerosissime palle perse (22 contro le 11 avversarie) ha saputo rispondere con un incredibile 70% al tiro da due punti.

MVP: Jerome Dyson (ROM)
Jerome
si conferma il leader di Roma, trascinandola alla rimonta con i 23 punti (5/7, 3/8, 4/6), 6 rimbalzi, 6 assist, 2 palle recuperate e 7 falli subiti. Prestazione “sporcata” soltanto dagli 8 palloni persi.

Ottimi apporti anche da parte del solito Jefferson (17+11), Buford (18+5) e Alibegovic (13+9). Dall’altra parte, invece, l’unico capace di distinguersi è stato il sopracitato James Blackmon, top scorer di serata con i suoi 28 punti.

Virtus Bologna  Brindisi 99-87

La Virtus fa tesoro della sconfitta accorsa nella scorsa settimana, e batte niente meno che l’Happy Casa. Nel segno di Thompson e Stone Brindisi parte meglio, ma Bologna risponde con dei positivissimi Hunter e Weems e chiude la prima frazione sul +2 (22-20). La coppia Markovic-Teodosic firma un break di 10-1, ma la grinta di Ale Zanelli e Adrian Banks riportano i pugliesi a contatto. Sul finire del tempo, però, Gaines si mette in proprio, portando le V-Nere in vantaggio in doppia cifra (54-43). In rientro dalla pausa lunga la partita è a senso unico: 8 punti in fila di Kyle Weems danno uno strappo importante alla gara, che al ventiduesimo minuto vede ben 20 lunghezze separare le due squadre. La New Basket, tuttavia, continua a non mollare, e accorcia le distanze grazie a John Brown e Darius Thompson (77-65). Nell’ultimo periodo la Segafredo fa della sua profondità la sua miglior arma, e con nuovi protagonisti chiude definitivamente i conti: il trio di italiani composto da Cournooh, Baldi Rossi e Pajola permette ai titolari di risposare, mantenendo il livello in campo invariato.

MVP: David Cournooh (VBO)
Difficile nominare un solo giocatore a fronte di una strepitosa prova di squadra, ma è doveroso sottolineare quanto di buono fatto da David, che ha messo in archivio la sua miglior partita stagionale. Per l’ex Cantù 15 punti (2/4, 3/4, 2/2), 4 rimbalzi e 1 recupero in soli 20’ di gioco.

Sassari – Fortitudo Bologna 86-80

Sassari si aggiudica il lunch match di giornata grazie ad un secondo tempo stellare. Sims porta subito in vantaggio la Fortitudo, costringendo così Pozzecco al timeout (3-10). In rientro da esso Bilan prova a sbloccare il Banco, che sotto i colpi di uno scatenato Daniele Cinciarini viene però rispedito indietro. Sul finire del quarto Vitali rende il passivo meno pesante, mettendo a segno la tripla del 19-25. Gentile prova poi a caricarsi sulle spalle i suoi, ma Stipcevic (ex della serata) e Kassius Robertson firmano di nuovo il +11 a favore dei bolognesi. A pochi istanti dal termine è ancora Michele a provare a dare la carica alla Dinamo, che registra un break di 15-6 e accorcia le distanze (40-43). Nella ripresa si innesca il duello fra Aradori ed Evans, con quest’ultimo capace, insieme a Miro Bilan, di regalare il comando ai sardi. La Effe, troppo dipendente dal “Cagnaccio”, subisce un parziale complessivo di 27-15, che vale il -9. Nell’ultima frazione gli ospiti danno prova di tutta la loro forza mentale: reagiscono alla grande all’espulsione di coach Martino e cercano un’ultima rimonta. Un incredibile Stefano Gentile, tuttavia, la placa prontamente, siglando la vittoria della sua squadra.

MVP: Michele Vitali (SAS)
Altra performance convincente da parte di Vitali, che chiude con uno score personale di 16 punti (4/5, 2/2, 2/3), 6 rimbalzi, 3 assist e 24 di valutazione.

Degna di nota anche quella di Gentile, autore di 15 punti (2/3, 3/3, 2/2) in 22 minuti.

Reggio Emilia – Trieste 87-86

Al PalaBigi i padroni di casa si impongono al termine di un match combattutissimo. Reggio parte alla grande e mette subito a segno un break di 10-0, dando un'importante impronta (soprattutto emotiva) alla gara. Sul finale di periodo Mitchell e Jones provano a limitare i danni, e firmando un 7-0 lo chiudono con il risultato di 24-16. Successivamente, continua il momento positivo di Trieste, che mette la freccia e sorpassa grazie ad un contro parziale di 13-2, trascinata da Justice e, ancora una volta, DeQuan Jones. In rientro dagli spogliatoi sale il numero di giri degli attacchi, gestiti alla perfezione dai due playmaker: Juan Fernandez realizza 13 punti in 6', e Gal Mekel replica con 10 in 8'. Negli ultimi istanti del quarto l'Allianz riesce ancora a prevalere e a portarsi addirittura sul +11, prima che Poeta trovi il buzzer beater del 58-67. Nonostante i giuliani continuino a dettare i ritmi e mantenere l’inerzia dell’incontro, la Reggiana, e in particolare Leo Candi, non si scoraggia, dando via ad una pazzesca rimonta. Il giocatore classe ’97, infatti, segna tutti i suoi 9 punti negli ultimi dieci minuti, e insieme agli sprazzi di talento di Johnson-Odom riporta la Grissin Bon a contatto (82-83). A due secondi e mezzo dalla sirena Mekel tira fuori un coniglio dal cilindro, trovando il canestro della vittoria con l’aiuto del tabellone.

MVP: Gal Mekel (REG)
L’israeliano passa agli onori della cronaca per il pazzesco tiro vincente, ma la sua prestazione non si limita soltanto ad esso: l’ex Mavericks chiude con 17 punti (6/9, 1/1, 2/3), 7 assist, 4 falli subiti e 26 di valutazione.

Varese – Pesaro 103-87

Dodicesima sconfitta in fila per Pesaro, costretta ad arrendersi anche di fronte all’Openjobmetis. La Carpegna, con degli ottimi Barford ed Eboua, resiste al tentativo di fuga da parte di Peak ed un ispirato Ferrero, terminando la prima frazione in svantaggio di un solo punto (25-24). Nonostante continui lo show personale del proprio capitano, Varese non riesce mai ad allungare definitivamente,  dirigendosi verso gli spogliatoi sul risultato di 56-54. Nel secondo tempo, però, la partita dura poco più di 8 minuti, prima che gli uomini di Caja conquistino la quinta vittoria casalinga consecutiva affidandosi a Jakovics e alla solidità di Simmons, oltre che, per l’ennesima volta, ad un immenso Giancarlo Ferrero.

MVP: Giancarlo Ferrero (VAR)
L’abbiamo ripetuto fino alla nausea, ma di fronte ad una prestazione del genere è impossibile non gioire. Stiamo parlando, ovviamente, di quella di Giancarlo Ferrero, i cui 27 punti (3/6, 4/6, 9/9), 8 rimbalzi, 7 falli subiti e 35 di valutazione rappresentano la miglior partita personale stagionale.

Cantù – Treviso 77-74

Altra sconfitta in volta per Treviso, che analogamente a quanto successo contro Triste spreca il gran vantaggio accumulato. Nel primo tempo, infatti, La De' Longhi fa la voce grossa, grazie soprattutto ad un grandioso secondo periodo (15-24 il parziale). Sugli scudi Tessitori e Charles Cooke, subito incisivo in rientro dall'infortunio. Nella ripresa sale in cattedra Clark, che, al contrario di quanto si potesse pensare, non soffre l'arrivo di Ragland e realizza 10 punti. I veneti, tuttavia, riescono comunque a mantenere un (seppur minimo) vantaggio, e si presentano all'ultimo quarto con il punteggio di 56-58. Nell'ultima frazione Cantù, trascinata da Kevarrius Hayes (oltre che da tutti i tifosi del PalaBancoDesio), completa la rimonta, conquistando un'importantissima vittoria che dà morale e scolla i brianzoli dalla zona retrocessione.

MVP: Wes Clark (CAN)
Nell’attesa che Ragland si integri all’interno del sistema di Pancotto, è Wes Clark a caricarsi sulle spalle la squadra, mettendo a referto 24 punti (7/10, 1/5, 7/7), 3 rimbalzi, 3 assist, 5 falli subiti e 23 di valutazione.

Cremona – Pistoia 84-71

Il posticipo di giornata vedeva sfidarsi due squadre in forma come Cremona, reduce da una striscia di cinque vittorie, e Pistoia, che nelle ultime tre partite casalinghe aveva sempre trovato il successo. I due punti li hanno conquistati i toscani, dopo quaranta minuti spettacolari ed emozionanti. L’inizio di partita vede i padroni di casa dominare, cavalcando un ottimo Brandt e portandosi subito sul 10-0. Happ prova successivamente a dare una scossa ai suoi, ma Petteway permette all’OriOra di terminare il primo parziale sul 29-15. Nel secondo periodo scende in campo un’altra Vanoli, che concede solo 11 punti agli avversari e ritorna in gareggiata. Nel terzo quarto è ancora Ethan Happ a rivelarsi la spina nel fianco della difesa biancorossa, incapace di limitarlo. Anche in attacco la squadra di Dowdell e compagni faticano, ritornando dunque sotto nel punteggio e perdendo l’inerzia della gara. Nella quarta frazione le formazioni danno vita ad una vera battaglia sportiva, aumentando i ritmi in attacco e deliziando i tifosi con un bellissimo match. Alla lunga, però, le troppe assenze di Cremona, ancora priva di Diener, Mathews e Stojanovic, si rivelano fatali, permettendo a Pistoia di portare a casa l’incontro e staccare ulteriormente Pesaro in classifica. Per la compagine di Carrea si è trattata di una fantastica performance collettiva, come testimoniato dai ben cinque giocatori in doppia cifra. Per i campioni di Coppa in carica, invece, gli unici capaci di brillare sono stati il sopracitato Happ ed il solito Wesley Saunders.

MVP: Angus Brandt (PIS)
Il centro australiano domina sotto le plance e si rivela una valida alternativa all’asse Petteway-Johnson. Per lui 20 punti (8/12, 4/7), 6 rimbalzi, 7 falli subiti e 25 di valutazione.

LE "NOSTRE" PARTITE

Venezia – Milano 70-71 (Marco)

Nel big match di giornata è Milano ad avere la meglio, vincendo di misura contro la Reyer e facendole perdere l’inviolabilità casalinga.

Parte fortissimo Watt, che realizza i primi cinque punti della Reyer. Si abbassa poi il ritmo di gioco, con le formazioni incapaci di segnare per più di tre minuti. A porre fine a questo momento di astinenza è Michael Roll, con tue triple in fila. Successivamente, sale in cattedra Bramos, che porta la Reyer addirittura avanti. Gli animi si scaldano in seguito ad un fallo antisportivo fischiato a De Nicolao, che si fa perdonare subendo uno sfondamento ed assistendo il tiro da tre di Tonut nelle azioni seguenti. Nel momento di maggior difficoltà dell’Olimpia è Rodriguez a “togliere le castagne dal fuoco”, colpendo a sua volta dai sei metri e settantacinque.

Nella seconda frazione si alza l’intensità della partita, che vede le due squadre rispondersi colpo su colpo. Dall’arco Milano si rivela una sentenza: Micov e Cinciarini puniscono più volte la difesa degli orogranata, permettendo all’AX di allungare nel punteggio. Allo stesso modo, tuttavia, capitan Bramos trova il canestro per due volte consecutive, colmando prima il divario, e regalando poi il primo vantaggio ai suoi. Una schiacciata pazzesca di Watt fa esplodere il Taliercio, ma dall’altra parte Scola conquista un gran rimbalzo offensivo e impatta la gara. A tre secondi dalla fine del primo tempo si innesca una minirissa, a causa di un colpo fortuito di Chappell ai danni del Chacho. Nell’ultimo possesso allo stesso Rodriguez non riesce la magia da otto metri, perciò le formazioni si dirigono sugli spogliatoi con il risultato in perfetta parità (41-41).

Nella ripresa Gudaitis continua a faticare ad entrare in partita, perdendo un banale pallone e commettendo un fallo in attacco. Un grande assist di Filloy per Chappell interrompe la striscia di punti di Scola, rebus irrisolto per i Campioni d’Italia. È proprio l’argentino, di pura esperienza, ad indurre poi Mitchell Watt al fallo, procurandosi così tre importanti tiri liberi. Nell’altra metà campo Filloy non riesce a finalizzare un’ottima azione dell’Umana, che grazie ad un perfetto movimento di palla gli aveva concesso un tiro molto aperto. Prontamente l’Armani punisce, trovando due alley-oop consecutivi concretizzati da Tarczewski. Subito dopo, lo statunitense manca per pochissimo il "poster" dell'anno, ma si fa perdonoare conquistando un rimbalzo offensivo e completando il gioco da tre punti del 50-57. Di puro talento Austin Daye trova due jumper consecutivi, riaccorciando le distanze e chiudendo il periodo sul 54-59.

Una spaventosa stoppata di Watt impedisce a Brooks di andare a segno, in quel che sarebbe stato un pazzesco assist del Chacho. Successivamente, una tripla di Stone e un gancio dello stesso numero 50 comportano il timeout di coach Messina, oltre che l’invasione di campo da parte di un soddisfattissimo De Raffaele (60-59). Segnando due tiri liberi, Tarczewski interrompe il momento di rottura prolungata dell’Olimpia, provocando, inoltre, il quarto fallo personale dello stesso Mitchell Watt. Con l’uso dell’instant replay, gli arbitri fischiano un fallo antisportivo a Rodriguez, ma De Nicolao fallisce entrambi i tentativi dalla lunetta. Nel possesso che ne deriva, però, Daye segna una tripla pesantissima, che vale il +2 (61-63) a tre minuti e mezzo dalla fine. Con una gran stoppata, Brooks si rivale e frena il momento di entusiasmo degli orogranata, che per mano di Rodriguez subiscono il canestro del pareggio. Successivamente, Daye punisce ancora dalla lunga distanza, costringendo la panchina lombarda ad un altro timeout. In rientro da esso, Milano fa ovviamente affidamento sul suo playmaker spagnolo, che realizza il tiro del 68 pari. In seguito ad un errore di Chappell, Watt torna a farsi sentire schiacciando il tap-in del nuovo vantaggio. Jeff Brooks trema dalla linea della carità e commette un sanguinoso 0/2, ma dall’altra parte Bramos replica, dando dunque all’AX un’ultima occasione. A 4’’ dal termine, Micov realizza una tripla difficilissima con la mano del difensore in faccia, per il complessivo 70-71. Nell’azione finale i padroni di casa pasticciano, e Stone sbaglia un tiro pressoché impossibile.

MVP: Sergio Rodriguez (MIL)
Altra prova da fuoriclasse per il giocatore ex CSKA, che mette a segno 19 punti, conditi da 3 assist, 2 rimbalzi e 5 falli subiti.

 

A RIPOSO: Leonessa Brescia


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