Power Evolution Ranking (Febbraio 2015)
Golden State rimane la 1° posto ma alle sue spalle 2 nuove inseguitrici con Atlanta che guarda dal 4° posto, Indiana e OKC rimonte significative, Denver e Washington in difficoltà.
1) Golden State Warriors (45-11) =
Solo due match giocati in casa nell’ultimo mese a fronte di ben 9 trasferte in cui rimediano tre sconfitte per mano di Hawks, Cavs e Pacers. Ora che si entra nella fase clue, vedremo se sapranno mantenersi ai livelli espressi fino ad ora, col fiato di Memphis sul collo.
ON THE ROAD
2) Los Angeles Clippers (38-21) +1
Chiudono con 4 vittorie e 6 ko, frutto di un terribile inizio febbraio in trasferta che ha portato a 4 stop di fila prima della vittoria con Dallas. Il ko di Blake Griffin ha aperto la strada alle prestazioni monstre di Jordan (giusto ieri sera 26 rimbalzi!) mentre dalla panchina Jamal Crawford fa vedere che ancora, come sesto uomo, è forse il migliore di tutti.
ACUTI
3) Cleveland Cavaliers (37-23) +5
Stanno scalando posizioni per arrivare pronti ai playoff. La squadra costruita intorno a James comincia ad amalgamarsi e nonostante qualche intoppo, gli scivoloni dei primi mesi non si sono più visti.
FOLLOW THE LEADER
4) Atlanta Hawks (46-12) -2
Un calo dopo le 19 vittorie di fila era fisiologica ma il loro primo posto ad est non sembra essere in discussione. Hanno dimostrato di poter battere i Warriors e che al completo hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.
PRIMI E IN VENDITA
5) Memphis Grizzlies (41-16) -1
Bei successi contro Atlanta, Portland e Clippers. Con Gasol e Randolph in palla ad ovest non sono inferiori a nessuno.
CHE COPPIA
6) Dallas Mavericks (39-21) -1
Anche loro come altri a febbraio hanno vissuto un periodo di leggera flessione, complici anche i ko di Parsons e Chandler. E non sempre Nowitzki-Ellis possono caricarsi tutto il peso sulle loro spalle.
7) Oklahoma City Thunder (32-27) +5
Complice il calo netto di Phoenix, tornano in zona playoff ma con i guai fisici di Durant e Westbrook c’è poco da ridere. E nel frattempo si sono anche rinforzati, cedendo un Jackson ormai controproducente. Sperando che la jella abbandoni l’Oklahoma almeno in primavera
SOLE E TEMPORALE
8) Portland Trail Blazers (38-19) -1
Aggrappati a LaMarcus Aldridge mentre Lillard si sta riscattando dopo un inizio stagione col freno a mano tirato. Con Afflalo sperano finalmente di avere qualcosa in più dalla panchina, altrimenti il copione rischia di essere quello di dodici mesi fa.
DAMN BENCH
9) Houston Rockets (40-18) =
Lo show del barba è sempre lo show del barba. E incredibilmente Smith sembra essersi calato nella parte utile a Houston (anche se ancora da tre sparacchia troppo). E pure Beverly può dare il suo contributo di energia, aspettando Dwight Howard a difesa del canestro.
MOST VALUABLE BEARD
10) Toronto Raptors (37-21) -4
Un febbraio disastroso da 7 sconfitte e 4 soli successi. Un dubbio..ma non è che era meglio prima con Lowry super e DeRozan ai box?
INVERTIRE LA ROTTA
11) Chicago Bulls (37-22) +2
Derrick Rose di nuovo out per almeno un mesetto, anche Butler ai box, Gasol e Gibson a mezzo servizio. Snell e Mirotic fanno la loro parte ma la sensazione è che manchi qualcosa che Chicago gli anni scorsi aveva.
LACUNE
12) San Antonio Spurs (35-23) -3
Nel Rodeo Tour di febbraio (9 match di fila lontano dal Texas) chiudono con un bilancio negativo ma è ancora troppo presto per considerarli fuori dai giochi. Ai playoff ci andranno, e li vedremo se la banda di Popovich avrà ancora qualche cartuccia da sparare dopo lo splendido titolo del 2014. Ah, se monsieur Parker tornasse per davvero…
TEMPO AL TEMPO
13) Milwaukee Bucks (32-26) -2
Il progetto dei Bucks è sicuramente interessante, a maggior ragione ora che Kidd ha un Carter-Williams in più sul parquet. Quest’anno è l’inizio del percorso e farsi le ossa ai playoff potrebbe tornare molto utile per il futuro.
BELIEVE IN JASONE
14) Utah Jazz (22-35) +3
Da qui alla fine si potranno togliere qualche soddisfazione in gara singola. Niente di più in quel di Salt Lake City.
SAD JAZZ
15) Phoenix Suns (31-28) -1
Partiti Dragic e Thomas, esaurite le speranze Playoff?? Probabilmente sì vista la miseria del mese di febbraio che ha visto esaurirsi tutto il vantaggio accumulato nei mesi precedenti, ma in fondo la lotta a tre con Okc e New Orleans è ancora apertissima. Anche se partoni sfavoriti.
SAREBBE UN PECCATO
16) Indiana Pacers (24-34) +7
Il miglior record del mese è loro. Chi l’avrebbe mai detto? Due soli ko con Spurs e OKC e ottimi successi ai danni di Cavs e Warriors. Tornano prepotentemente in corsa per il settimo e ottavo posto che si giocheranno quelle 4-5 squadre ad Est.
DIESEL
17) New Orleans Pelicans (31-27) -2
Asik o Cunningham sotto canestro non è proprio come avere Anthony Davis. Passano dal non vincere una gara per 2 settimane al vincerne 5 di fila. Serve più continuità.
ALTALENANTI
18) Boston Celtics (23-33) +1
In fondo non sono ancora spacciati visto che ad Est la lotta per gli ultimi posti PO è davvero misera. Buono l’innesto subito decisivo di Thomas per tentare di ricostruire anche in estate. Datome vedrà più campo che a Detroit? Forse.
SERVE L’ORGOGLIO
19) Washington Wizards (33-26) -3
Saldamente ai playoff ma in caduta libera nell’ultimo mese corto. Wall a sprazzi e le assenze di Beal e Pierce hanno pesato in termini di punti e leadership.
RIATTACCARE LA SPINA
20) Detroit Pistons (23-35) =
Dopo l’addio di Smith e l’infortunio di Jennings (che li stava trainando alla rimonta) i Pistons hanno deciso di lasciar partire un Augustin che stava ben figurando aprendo le braccia a Jackson e al ritorno di Prince.
PORTE GIREVOLI
21) Brookyln Nets (23-33) +4
Alternano vittorie di prestigio a sconfitte imbarazzanti. Ma se Williams torna a fare il Williams un posticino playoff è in caldo per loro e per la gioia di quel Prochorov che non si sa fin quando avrà voglia di buttare all’aria migliaia di dollari
DIPENDE DA DERON
22) Miami Heat (25-32) -1
Si assicurano il pezzo pregiato del mercato ma la tegola di Bosh è una vera e propria mazzata sulle speranze di Miami di poter ambire a gustare le feste a qualcuno in postseason.
SMILE, CRY
23) Charlotte Hornets (23-33) -5
Dopo un gennaio sfavillante tornano ad involversi come a novembre. Però come per le altre pretendenti ad Est, la lotta è ancora tutta a perta. E Mo Williams potrebbe fare molto comodo.
IN LOTTA
24) Sacramento Kings (20-36) -2
Troppo presto per valutare l’operato di coach Karl in panchina. Con la stagione ormai andata, almeno devono provare a chiudere forte e ripartire perché con un paio di innesti ad hoc le potenzialità non mancano affatto.
PENSARE A DOMANI
25) Minnesota Timberwolves (13-44) +4
Il ritorno di Kevin Garnett va bene per giornali e tifosi nostalgici. Qualche cosa a livello di leadership cambierà naturalmente nello spogliatoio ma ovviamente nessun miracolo è possibile per svoltare una stagione nata male.
NOSTALGIA
26) Orlando Magic (19-41) +1
I margini di crescita ci sono, ma fino ad un certo punto. Spiccano solo le individualità.
INCOMPIUTI
27) Los Angeles Lakers (16-41) -1
Questi vincono una gara e festeggiano ridacchiando, non consapevoli che la tradizione dei Lakers sia qualcosina meglio di 16 vittorie ad inverno inoltrato.
ALLO SFASCIO
28) Denver Nuggets (20-38) -4
L’unica buona notizia è che il Gallo è tornato, ha guadagnato minuti complici infortuni a Faried e Chandler dimostrando di poter esser un faro guida offensivo.
COMUNQUE POCA ROBA
29) Philadelphia 76ers (13-45) +1
Via Carter Williams per l’ennesima scelta al draft. Si ritroveranno infarciti di matricole da far crescere assieme al “veterano” McGee. Si preannuncia tutto bellissimo.
INCOMPRENSIBILI
30) New York Knicks (11-46) -2
Nell’anarchia generale pure Bargnani riesce ad infilare 25 punti. In attesa di sapere cosa farà Melo in futuro.
RIPARTIRE, MA DA DOVE?
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