LBA 2024-25, il pagellone di metà stagione

Dopo aver completato il girone di andata è arrivato il momento di tirare le somme su quanto offertoci dalla competizione in queste prime 15 giornate

Scritto da Raffaele Fioretti  | 

Dopo aver completato il girone di andata è arrivato il momento di tirare le somme su quanto offertoci dalla competizione in queste prime 15 giornate.

Brescia vola e si prende il primo posto. Dietro di lei corrono velocissime Trapani e Trento, che si preparano a puntare dritto i playoff. Reggio e Trieste, che piacevole riscoperta mentre nelle retrovie è tutto ancora da decidere. 

👉 Pagelle Olimpia e Virtus

LBA: PAGELLONE MID SEASON 

Voto 3: Pistoia, che macello!

Già dall'estate si era capito che a Pistoia non tirasse una buona aria e anche ad inizio stagione, malgrado le vittorie, il clima non era dei migliori e le 9 sconfitte consecutive sono lo specchio di una società e squadra allo sbaraglio…e un anno fa Pistoia lottava per i Playoffs raggiungendoli anche! La gestione Rowan si sta dimostrando un macello, se Napoli comunque sta trovando una via, Pistoia oggi sembra una macchina fuori controllo e fuori strada.

Voto 4,5: Napoli, nulla è deciso

La Serie A ci ha insegnato una cosa quando si parla della lotta salvezza: non si decide nel girone di andata. La GeVi ha vissuto un inizio traumatico (0-11) ma la società, giustamente, non si è arresa e tra coach nuovo e innesti, specie il figliol prodigo Pullen, è riuscita a sbloccarsi conquistando 2 vittorie che la portano a -2 dalla coppia Pistoia-Cremona. Ovvio che dal vincere la Coppa Italia l'anno scorso all'ultimo posto odierno non faccia piacere ad una piazza passionale e competitiva come quella partenopea, mostrando gravi lacune nella costruzione estiva (perché Pangos?) , ma, ripeto, la la salvezza è a 2 punti di distacco con ancora tutto un girone di ritorno da vivere. Il PalaBarbuto diventerà il fattore decisivo per una Napoli che, malgrado tutto, ha ancora il proprio destino nelle mani.

Voto 5/6: Varese, un'inusuale tranquillità

Inizio disastroso per la OpenJobMetis tanto da dover rifare la squadra con 5 acquisti cedendo pure la stella e capitano Nico Mannion, eppure Luis Scola ha sempre confermato la fiducia a coach Mandole e i risultati sono arrivati. Tre vittorie consecutive che al giro di boa vedono Varese, per la prima volta nelle ultime 2 stagioni, in zona serena all'11° posto con un assetto che adesso sembra funziona e che si esalta soprattutto a Masnago: Hands è la stella nel bene e nel male, Tyus inizia ad essere un fattore decisivo con la sua esperienza e Davide Alviti si sta dimostrando il “clutch payer” delle gare tirate. Menzione d'onore al Librizzi, via Mannion il piccolo capitano di Varese ha mostrato il suo potenziale incarnando lo spirito biancorosso. Adesso per la OJM c'è un solo dubbio: cosa fare con l'ottimo Desonta Bradford arrivato in corsa per sostituire l'infortunato Sykes?

Voto 6: Venezia sta tornando! Treviso mina vagante

Non era concepibile vedere la Reyer in fondo alla classifica ad inizio stagione e vederla faticare così tanto (causa anche infortuni) ma, vedi Varese, si è continuato ad avere fiducia in coach Spahija e lui la sta ripagando: 3 vittorie consecutive, battuta Trapani in campionato e pure la corazzata Valencia in EuroCup, la squadra sta salendo di tono specie nei suoi interpreti e i risultati parlando. Ennis, Parks, Wiltjer e soprattutto Kabengele (centro più dominante della Serie A), troppa qualità e fisicità per una squadra che al giro di boa è riuscita a mettersi in scia al treno Playoffs e nella seconda parte di stagione sarà avversario ostico per tutte.

Venezia che ha agganciato la Nutribullet a quota 14 punti, la squadra di Vitucci è reduce dal ko in volata a Varese ma ha dimostrato di esserci e di poter lottare per i Playoffs. Le scorie della travagliata passata stagione (salvezza conquistata all'ultima giornata) sono sparite, coach Vitucci ha saldamente il timone in mano e una squadra con veterani di alto livello, Bowman su tutti oltre al solito De'Angelo Harrison che si esalta in questi contesti competitivi. Jordan Caroline è stato l'ultimo colpo nonché il tassello che mancava per completare un assetto fisico e polivalente

Voto 6,5: Reggio e Trieste, già da menzione d’onore. Tortona galleggia.

Due belle squadre. Due piazze seguitissime. Due sistemi di gioco vincenti. Questo sono ora Reggio Emilia e Trieste; e possono essere molto di più. Priftis e Christian hanno saputo imprimere la loro impronta sulla squadra e da più di una stagione riescono a portare un modello vincente. Un modello che ha alla base in principio di coinvolgere tutti i giocatori a roster. Da Cheatham a Chillo, passando per Grant; dal trio Brooks, Valentine, Ross a Candussi. Modello vincente: zoccolo duro performante e talentuoso, retroguardia professionale e grintosa. Il sesto e il settimo posto sono un giusto piazzamento, per i risultati ottenuti e per quelli ottenuti dalle altre più su. Ma le due squadre hanno dimostrato fin qui che incrociarle in campionato, in coppa e, chissà, in futuro al playoff non è proprio una passeggiata. A Trieste e a Reggio si gioca veramente a pallacanestro. Guai a chi ne sottovaluta il valore. Fanalino di coda della lista, per ora, delle otto da playoff, è Tortona. De Raffaele ha saputo ritagliarsi un posto, ma la sua squadra non sembra poter intimorire le otre più su. Anzi, è il caso di dire che Tortona deve preoccuparsi di Treviso, per esempio, che quest’anno va forte ed è a un passo dall’ottavo posto. 

Voto  7,5. Trapani, la bella principessa e la strega cattiva?

Trapani risale in A, fa una campagna acquisti da 10 in pagella, gioca bene e perde poco. È tra le squadre più belle da guardare in tv quest’anno, soprattutto quando gioca in casa. Perché? Perché quel meccanismo ben oliato e registrato da coach Repesa viene accompagnato da un palazzetto impeccabile: il parquet, che risplende di amaranto, e gli spalti gremiti di tifosi. Niente è lasciato al caso. Il presidente, Valerio Antonini, ha fornito tutti gli strumenti per rendere questa una stagione memorabile. E fin qui così è stato: come detto, Trapani vince giocando bene, con un’intensità altissima. Se in squadra hai Alibegovic (12.9 punti, 5.9 rimbalzi, 2.2 assist di media), nel suo miglior momento in carriera si potrebbe dire, e poi Horton, Robinson, Notae, Galloway… sembra tutto veramente troppo facile. Eppure non lo è, non lo è stato e non lo sarà. Ma, allora, la strega cattiva dove si nasconde? Questa è l’altro lato della medaglia: il Presidente, un investitore serio e e professionale che ha messo in piedi questo “giocattolo”, personalità di quelle indispensabili per rilanciare il movimento in Italia, rischia a volte di essere l’antagonista di se stesso; e poi, se una squadra vince ma senza contemplare il rischio della sconfitta, considerando che è alla prima esperienza in A dopo decenni, potrebbe andare incontro a periodi difficili da gestire. Non è quello che ci auguriamo e che si augura il basket italiano. Speriamo che continui a sfilare la bella principessa e che la strega cattiva resti nascosta. 

Voto 8: Trento, da paura!

Coach Galbiati non è una rivelazione. Chi la pensa così, continua imperterrito a non voler dare merito a un allenatore che il titolo di “emergente” l’ha superato tempo fa. Ora: sapiente gestione dei momenti chiave della partita, valorizzazione dei giovani in roster, idee tattiche su cui ci si potrebbe scrivere un manuale di gioco. Trento si è aggiudicata fino a questo momento la maggior parte degli scontri diretti. Fotografia della stagione per ora è la rimonta conclusa con la Virtus: nei finali non si sbaglia, quando la palla pesa. Lamb (14.1 punti, 4 rimbalzi, 2.8 assist di media) è il terminale offensivo di questo sistema, fortissimo. Ma la chiave del successo della Dolomiti Energia sta, per esempio, anche nei minuti concessi a Niang che, se dovesse continuare così, è candidato a diventare il futuro della squadra. E poi c’è tutta quella filosofia: le statistiche, i tiri giusti, quelli che se presi più spesso di altri ti fanno vincere qualcosa, per citare lo stesso Galbiati intervistato sui canali LBA da Trinchieri. C’è un però: nelle ultime 5 partite il cavallo pazzo ha rallentato, nel momento più importante. Si perde con Brescia, Trapani vince e si finisce, dopo un secolo al primo posto, al terzo. Ci sta. Ma guai a rallentare se gli altri cavalli sono più pazzi di te.

Voto 9: La Germani Brescia di Poeta, campione d’inverno

Brescia è la squadra che finora ha convinto di più: è chi l’avrebbe detto. Il valore del roster era evidente sin da inizio stagione, sia chiaro; ma i nuovi acquisti avrebbero saputo integrarsi con la “vecchia guardia”? E soprattutto: Poeta, alla prima stagione da capo allenatore, avrebbe saputo soddisfare una piazza che da anni, dopo investimenti importanti e altrettanto importanti risultati, ambisce a conquistare un trofeo? Sì e sì. Il gruppo ha risposto bene, coordinato dalle idee dell’allenatore del momento. Altro fattore chiave: Brescia può contare sulle prestazioni dell’unico vero pivot del campionato: Miro Bilan. Rimbalzi (tantissimi: 10.3 di media) e punti a profusione (14.7 di media). È il perno della squadra e fa veramente la differenza. Il voto lambisce la perfezione perché qualcosa può ancora migliorare. Dopotutto, il titolo di campione d’inverno ce lo siamo inventati nello sport per fare statistiche e mettere pressione; bisogna puntare ad altro, qualcosa di concreto: l’oro?

Voto 3: Napoli e le concorrenti per la salvezza. 

 Cremona, Pistoia, Varese, Scafati, Sassari sono tutte concentrate in pochi slot, distanziati pochi punti l’uno dall’altro. È davvero un triste segnale per tutto il movimento: i roster sono costruiti male e allenati male. C’è un via vai continuo di allenatori, gli esoneri sono all’ordine del giorno. Poca programmazione, poca professionalità. E seppur il danno maggior è per le casse delle società e dei singoli imprenditori, a risentirne maggiormente è la LBA tutta: cala il prestigio, calano le possibilità di attirare potenziali nuovi spettatori, e quindi appassionati. Non si può pensare di avere due, tre, quattro squadre che dopo 15 giornate annoverano appena 2, massimo tre vittorie. Quello che si salva di queste società è proprio tutto il contorno, quello dei palazzetti e dei tifosi; questo basta a evitare lo 0 in pagella, perché quantomeno giustifica al momento, la presenza di quelle squadre in Serie A. Purtroppo, non potrà garantirne la permanenza. 

 

 


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