Simone Fontecchio ed una stagione "Irregular"
Nella stagione che doveva essere di riconferma Fontecchio sta avendo non poche difficoltà assieme al suo Baskonia e il 13° posto è la conferma.
Nella stagione che doveva essere di riconferma Fontecchio sta avendo non poche difficoltà assieme al suo Baskonia e il 13° posto è la conferma.
La cura Aito
Simone Fontecchio, cresciuto nelle giovanili virtussine, è sempre stato un giocatore talentuoso, ma sia nell’esperienza Milanese (dove la squadra era lunghissima) che in quelle successive a Reggio Emilia e Cremona non è mai riuscito a dimostrare appieno il suo potenziale.
Lo scorso anno ha deciso di firmare all’estero, precisamente all’Alba Berlino, dove inizia a giocare i suoi primi veri minuti nel parquet di Eurolega sotto la gestione di coach Aíto García, caratterizzata da un sistema di gioco che coinvolgeva tutto il quintetto ed esaltava le caratteristiche del nativo di Pescara.
Pian piano riesce a trovare sempre più spazio e ritmo tra le rotazioni dei tedeschi e alla fine della stagione il miglioramento è straordinario: 10.6 punti, 3.4 rimbalzi di media e medie alte (38% da 3, 53% da 2 con l’88% ai liberi).
L’exploit in Germania non passa di certo inosservata dentro ai confini della penisola e coach Sacchetti lo premia con il posto in nazionale, dove conquista prima la storica qualificazione alle Olimpiadi per poi essere confermato per Tokyo, dove gioca da vero e proprio protagonista dell’Italbasket.
Alle Olimpiadi gioca ai limiti della perfezione e registra 19.3 punti di media, tirando con il 46% da 3 e il 58% da 2!!
La nuova esperienza spagnola
In estate firma con il Saski Baskonia per provare a fare un ulteriore step in una squadra con più ambizioni. Caso vuole che Achille Polonara (anche lui “esploso” all’estero) però saluta la sua Baskonia in direzione Turchia, sponda Fenerbahce.
Fatto sta che ad inizio anno la squadra ha ambizioni abbastanza importanti, ma poi la compagine spagnola fatica ad ingranare e verso metà Novembre viene esonerato coach Ivanovic, arriva coach Spahija.
Fontecchio però non si fa prendere dalla situazione e alla fine, nonostante il 16° posto e la delusione della piazza, sta viaggiando a 10.9 punti di media, 4.2 rimbalzi con medie lievemente inferiori o uguali allo scorso anno, pur adattandosi in un ruolo che non è il suo.
Infatti in Germania le sue potenzialità si sono viste quando Aito gli ha permesso di uscire dal “semplice” ruolo di tiratore dagli scarichi facendogli avere spesso e volentieri anche la palla in mano.
La difficoltà principale di quest'anno è appunto il ruolo da 4 che lo porta a “cozzare” con Rokas Giedraitis quando condividono il parquet insieme. Questo perché il suo ruolo originario è “scavalcato” da Alec Peters, secondo capitano della squadra che non solo ricopre il ruolo di Fontecchio ma ne "assorbe" lo stile di gioco che lo ha caratterizzato per tutto lo scorso anno. Per ultimo ma, di fatto, IL padre di tutti i problemi è il roster: totalmente disunito, giocatori che non si amalgamano tra loro in niente (motivo principale dell'addio di Ivanovic) un buco nero dove Fontecchio ci è finito dentro e, anche per questo, sta avendo una stagione irregolare.
Da tutti questi ostacoli deriva la sua incostanza; Ostacoli riscontrati anche dal giornalista spagnolo Ritxi Guerra (Radio Vitoria) con il quale abbiamo parlato ieri in occasione del match di Eurolega tra Olimpia Milano e la compagine basca.
La stagione del Baskonia si può già definire fallimentare, ma Fontecchio avrà sicuramente ancora modo per dimostrare il suo valore se non quest'anno il prossimo, con la stessa pazienza con cui ha aspetto l'occasione tedesca sperando che il Baskonia passi il proverbiale colpo di spugna su questa annata e possa costruire una squadra pericolosa come quella della passata stagione.
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