NFL Tuesday 19: Recap Week #12 (2019)
Lamar Jackson continua il suo show dominando i Rams, San Francisco spazza via Rodgers, Patriost e meteo di forza su Dallas, Frank Gore nella storia.
Lamar Jackson continua il suo show dominando i Rams, San Francisco spazza via Rodgers, Patriost e meteo di forza su Dallas, Frank Gore nella storia.
NFL WEEK #12 2019
Nella AFC North i Ravens passano anche a Los Angeles contro i Rams confermandosi primi inseguitori dei Patriots. Lamar Jackson gioca una partita concreta (cinque dei quindici completi sono touchdown), zittendo ancora una volta i suoi critici (tipo chi vi scrive) e tutta Baltimore sembra essere di un altro pianeta rispetto a Los Angeles che appare in completo e totale disarmo.
Nella stessa division gli Steelers devono panchinare Mason Rudolph (il QB coinvolto nella rissa con Myles Garrett di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana, CLICCA QUI per leggere) ed affidarsi a Devin Hodges in regia per avere la meglio sui patetici Bengals di quest’anno. In scia ai gialloneri, e in striscia positiva, ci sono i Browns che, con tre W di fila si preparano proprio allo showdown contro Pittsburgh per rimanere in corsa per un posto playoff.
Posto playoff che vedono a portata di mano i Bills dopo la sudata W contro Denver. La difesa dei padroni di casa è come sempre dominante nel silenziare gli attacchi avversari e, come in altre occasioni, Josh Allen riesce poi in qualche modo ad orchestrare quei tre-quattro drive da punti a partita che consentono di portare la W in cascina.
Clamoroso, proprio in ottica playoff, è il rovescio dei Raiders a New York. Contro una franchigia in disarmo come i Jets, Oakland gioca una partita pessima incappando in una serie di errori che la condannano ad una L che impedisce ai nero-argento di raggiungere i Chiefs e li rimette dentro il gruppone che è caccia della seconda Wild Card (con Titans, Steelers, Browns, Colts).
Nella NFC i Niners demoliscono i Packers a Santa Clara. Jimmy Garoppolo gioca una gran partita, la difesa fa vedere i sorci verdi a Rodgers e Green Bay cade male in una partita che poteva farle mantenere una partita piena di vantaggio sui Vikings. San Francisco invece comincia il ciclo terribile (che avevamo già citato settimana scorsa) con una W di rilievo che fuga alcuni dubbi legati alla capacità dell’attacco di mettere i punti sul tabellone.
Della sconfitta dei Cowboys a Foxboro non approfittano gli Eagles che cadono a casa contro gli indemoniati Seahawks (se non ci fossero Shanahan e Belichick, Carroll sarebbe da coach of the Year) di Russell Wilson ribadendo i misteri legati alla condizione del proprio attacco. Wentz non gira e per vincere le partite servono più di dieci punti a partita.
Chiusura con Panthers e Saints. Partita forte e con la partita in mano, New Orleans si fa rimontare da Carolina che, sul 31-31 a due minuti dalla fine ha ben sei tentativi per segnare la meta del +7. I Saints bloccano ogni tentativo e i Panthers sprecano anche il field goal dalle 28 yards per il potenziale +3. Scampato il pericolo e con un Superdome in formato vulcanico, Brees sente l’odore del sangue e guida, in due minuti, il drive che si conclude con il calcio fra i pali di Wil Lutz per la W dei Saints.
PROTAGONISTI
• Jarvis Landry & Odell Beckham Jr (WR, Cleveland Browns). Ok che davanti c’erano i Dolphins, ma domenica si è visto di che razza di potenziale abbia a disposizione coach Kitchens. 16 ricezioni per 232 yards e 3 touchdow e Cleveland vede da lontano uno spiraglio playoff
• Stephon Gilmore (CB, New England Patriots). Si accoppia ad Amari Cooper, WR principale dei Cowboys, per 26 snaps su 30. Risultato? 0 ricezioni per Cooper. A questo l’ex South Carolina aggiunge un intercetto e rilancia la propria candidatura per il DPOY
• Frank Gore (RB, Buffalo Bills). Gore porta il suo solito mattoncino nella W dei Bills sui Broncos. Quello che più conta, però, è che l’ex Miami sorpassa Barry Sanders nella classifica del maggior numero di rushing yards in carriera. Davanti ci sono, ora, solo Walter Payton ed Emmitt Smith e, in altro senso, la Hall of Fame
LA PARTITA
New England Patriots - Dallas Cowboys 13-9
Quando il miglior attacco incontra la miglior difesa, il migliore attacco è uomo morto. Potremmo utilizzare così la celebre frase di “Per un pugno di dollari” per la partita di domenica a Foxboro. Saliti in Massachussets con la volontà di dare continuità ad una stagione altalenante, i Cowboys vengono presi d’assalto per tutta la partita dalla straordinaria difesa di New England che con una prestazione monstre azzera Prescott&Co e il loro super attacco e regala a coach Belichick la W che vale il 10-1 di record e la vetta solitaria in AFC. E’ stato subito evidente che aria tirasse al Gillette Stadium: palo di Maher su field goal dei Cowboys per il possibile vantaggio, punt bloccato dai Patriots e successivo Td sulla connection Brady-Harry, poi un fumble, un intercetto e via discorrendo per una prestazione da incubo per l’attacco dei Boys che, a fine partita, si sono dovuti accontentare di tre field goal.
Non che i Patriots si siano poi sprecati in attacco: la difesa di Dallas ha contenuto bene l’attacco di New England; ok qualche assenza e ok le pessime condizioni climatiche ma Brady non è lui in questo periodo e solo le già stra-citate performance di Gilmore & Van Noy e soci stanno regalando questo record ai Patriots. Il 13-9 finale conferma quindi il trend positivo per i campioni in carica mentre regala la quinta sconfitta stagionale a Dallas che non riesce a sfruttare il momento NO degli Eagles (sconfitti a domicilio da Seattle) per certificare definitivamente la leadership nella NFC East
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