Washington Wizards 2020/21, c'è ancora speranza!

La situazione in casa Wizards non è così brutta come pare, l'attacco è uno dei migliori della lega e i primi segni di una agognata difesa stanno emergendo.

Scritto da Giacomo Albazzi  | 

Ned Dishman / Getty Images

La situazione in casa Wizards non è così brutta come pare, l'attacco è uno dei migliori della lega e, 3-8 e infortuni a parte, i primi segni di una agognata difesa sono già emersi nelle ultime partite.

Washington durante l'estate ha lasciato partire lo scontento John Wall per dare il benvenuto a uno dei giocatori più chiacchierati di sempre della lega, Russell Westbrook. Da qui sono iniziate subito ad emergere le prime perplessità che sono solite quando due grandi nomi si ritrovano nella stessa squadra per motivi o circostanze non inerenti alle primarie volontà della società... riusciranno a giocare assieme? O si pesteranno i piedi come Westbrook e Harden?

In una trade in cui entrambi i giocatori si sono mossi per lo scontento che avevano trovato nelle precedenti squadre non c'è alcuna pianificazione sulla loro integrazione nelle nuove squadre e difatti anche per Russell Westbrook e Bradley Beal non c'era alcuna sicurezza, ma a sorpresa le due star si sono cimentate in fretta sotto la guida di coach Scott Brooks (ex allenatore di Westbrook ai tempi di OKC) e i loro numeri finora parlano chiaro, quando giocano entrambi producono 55.7 punti, 15.0 rimbalzi, 15.1 assist di media.
Segnano circa la metà dei punti del secondo miglior attacco dell'nba (120.5 punti a partita) e, nonostante tutto, sono contornati anche da buoni giocatori come Thomas Bryant (possibile terzo violino), Rui Hachimura, Davis Bertans o Deni Avdjia (rookie che per altro sta iniziando ad ingranare), ma il record dice 3-8.

Dove sta il problema?

Beh possiamo riassumerlo con una recente dichiarazione di Bradley Beal: "Non riusciremmo a difendere neanche su un macchina parcheggiata", infatti la compagine capitolina ha la difesa peggiore del campionato (121.3 punti subiti a partita) e anche se il problema è risaputo già da qualche settimana non c'è stato alcun cambiamento, inoltre con l'infortunio di Thomas Bryant (rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro) le rotazioni si sono accorciate e la grande duttilità difensiva del centro nativo di Rochester, capace di difendere anche sul perimetro, mancherà e non poco agli Wizards.

Uno dei principali problemi della difesa è il numero troppo alto di falli commessi dai lunghi che, oltre a quelli abituali, devono caricarsi sulle spalle anche quelli degli esterni che non tengono l'uomo e per non cedere 2 punti facili il Thomas Bryant o Brook Lopez di turno si vedono costretti a tirare una randellata che, nella speranza che faccia male al braccio degli avversari, non può essere la soluzione...
La nota positiva è che nell'ultima partita vinta contro Phoenix (tra i migliori attacchi su difesa schierata) i ragazzi di coach Scott Brooks hanno concesso solamente 15 punti nel primo quarto (miglior quarto difensivo dopo i 14 punti subiti nel 3° periodo contro Minnesota) grazie ad una buona difesa che ha spesso pressato i tiratori inducendoli ad un misero 1/7 da oltre l'arco, ma anche se nella ripresa hanno allargato le maglie subendo 65 punti Beal e compagni sono riusciti a portarsi a casa la terza vittoria.
Da qui capiamo che se il gioco parte dalla difesa la squadra tendenzialmente vince, anche perché i role player come Raul Neto, Ish Smith hanno caratteristiche prettamente offensive, sono capaci di attaccare l'uomo e di portare dinamicità e ritmo in attacco, ma in difesa fanno di norma più fatica.

L'infortunio di Bryant non fa ben sperare per il futuro della franchigia, ma se le due star continueranno con questi numeri e se la difesa migliorerà (basta solo quanto visto contro i Suns) questi Wizards potranno rivelarsi una delle sorprese di questa stagione...e chissà, con qualche trade nella prossima offseason magari si potrà costruire qualcosa di importante.


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