LBA Final Eight 2024, il pagellone del torneo
Le Final Eight di Coppa Italia 2024 sono agli archivi con il trionfo della Gevi Napoli. Andiamo a dare i voti all'evento
Le Final Eight di Coppa Italia 2024 sono agli archivi con il trionfo della Gevi Napoli. Andiamo a dare i voti all'evento
FINAL EIGHT 2024, IL PAGELLONE
Voto 3 - Germani Brescia. Che la prima in classifica del campionato perda ed esca ai quarti è un fatto. E anche grave. La corazzata di coach Alessandro Magro cede con grandi demeriti a Napoli nei quarti. La Germani non entra mai veramente in partita: palle perse, pessime percentuali al tiro e pochissima concentrazione nei momenti chiave. Ci rimette il torneo. Peccato: dopo la vittoria dell'anno scorso e i grandi risultati fin qui ottenuti sembravano poter essere il giusto pretesto per ripresentarsi in finale e vincere ancora.
Voto 3 - Olimpia Milano. L'espressione di Ettore Messina in conferenza stampa e il tiro libero scaraventato sul tabellone di Napier a una manciata di secondi dalla fine sono la fotografia di questa stagione dell'Olimpia. Milano si innervosisce, soffre i ritmi alti imposti da Napoli e vede sfumare davanti a sé la possibilità di aggiudicarsi un trofeo importante e che avrebbe dato una svolta a un percorso fin qui deludente per rendimento. I meneghini a volte, come sottolinea il coach in alla nostra domanda, non riescono a tenere 40 minuti di concentrazione. Quarti e Semifinali erano andati magnificamente: annichiliti gli avversari e match mai in discussione. Ma Milano ci ricade in finale, come una delle tante sconfitte di Eurolega: va sotto, palleggia tanto e si aggrappa ai suoi miti. Shields, ieri, peggiore in campo: si sveglia improvvisamente e mette a segno le triple del sorpasso, ma Pullen decide che non possono bastare dopo una partita passata a rincorrere. L'ennesima doccia gelata per un'Olimpia che a febbraio non ha ancora certezze ed identità.
Voto 4 - Virtus Bologna. Bologna saluta, per l'ennesimo anno, la Coppa Italia subito, quasi senza disfare le valige. Perde con Reggio Emilia negli ultimi minuti di gioco. Ma l'insufficienza è grave perché, avversari come quelli, per un roster come quello, non dovrebbero rappresentare un problema. Soprattutto in occasioni come queste, in cui in ballo c'è un trofeo importante. Almeno l'Olimpia in finale ci è arrivata…
Voto 4 - Reggio Emilia. Questo è il voto che si merita la Reggio per la sconfitta dei quarti contro Napoli. La squadra di Priftis, dopo una partita dominata nei primi due quarti, non sfrutta il suo vantaggio, non scava il solco quando può e poi negli ultimi 5' (sul +12) perde totalmente il filo della partita. La tripla da 9 metri senza senso di Galloway è stata l'immagine di un'amara sconfitta e di una ghiotta occasione persa.
Voto 6 - Reyer Venezia. La prova della Reyer vale la sufficienza. Ai quarti fa la sua partita e vince contro Pistoia senza difficoltà. Il roster fa ben sperare e avrebbe sicuramente potuto dare di più, ma quella Milano, incontrata in semifinale, è veramente imbattibile. Buonissime risposte da Tucker e Kabengele, due giocatori solidi e che per il resto della stagione faranno divertire i tifosi orogranata.
Voto 7 - Mouhamed Faye. La sua uscita per falli in semifinale è il turning point della semifinale e dimostra l'importanza del giovane lungo (19 anni) per la reggiana. Reggio è una squadra che vive prevalentemente sul perimetro con Faye unico vero uomo di pitturato che dà alla squadra una dimensione interna sia attacco e difesa. I numeri non rivelano l'impatto che Faye ha nell'economia del gioco di Priftis e in queste Final Eight è stato chiaro.
Voto 8 - Reggio Emilia. Questo è il voto che si merita, invece, per la vittoria contro la Virtus Bologna. Valutazione più che positiva per un quarto finale stellare di Reggio: la Virtus e i vari Shengelia, Belinelli e chi ne ha più ne metta, veramente facevano paura. Eppure in semifinale ci sono andati Galloway, autore di una super prestazione e compagni: il risultato clamoroso vale sicuramente una grande nota di merito e motivo di soddisfazione per la partecipazione di Reggio a queste Final Eight.
Voto 10 - Napoli. Quello di Napoli è un risultato storico. Qualcuno grida al miracolo, ma sbaglia. I più attenti osservatori hanno sicuramente collegato tutti i puntini: il traguardo tagliato ieri sera è il risultato di un chiaro percorso societario intrapreso a inizio stagione. Programmazione, investimenti e persone giuste. Così, senza che mai nessuno potesse aspettarselo, Napoli si porta a casa la Coppa Italia. Sokolowski è l'MVP della finale (prestazione difensiva su Shields clamorosa!), ma i ringraziamenti più sentiti vanno a Ennis e Pullen, che ha messo la tripla nos ense per il controsorpasso Napoli a 15'' dalla fine.
Voto 10 - Markel Brown. Ennis, parere personale, è stato l'MVP della Gevi, Pullen l'uomo del destino con quella tripla ma la leadership di Markel Brown specie in finale giocando tutto il secondo tempo con 4 falli è stata esemplare. L'amarezza della passata edizione con Varese è stata riscattata con semifinale e finale da protagonista e da leader non solo tecnico. La spiata al time-out di coach Messina sul +2 a 13" è tutto Markel. Qui nella nostra intervista esclusiva post-partita
Menzioni d'onore
LBA - L'anno scorso l'organizzazione è stata ottima con qualche piccola pecca, quest'anno tutto perfetto. Negli Ultimi anni Lega Basket ha alzato in maniera importante la qualità del suo lavoro recuperando il terreno perso negli anni scorsi. L'impatto di Infront si è sentito offrendo oggi un prodotto di qualità sia per i tifosi che per gli addetti ai lavori, i 40.059 spettatori per le quattro giornate di gara maschili (aumento del 10.1% rispetto al 2023) sono la testimonianza che il connubio Final Eight-Torino è vincente.
Diletta Leotta - Può piacere o meno come professionista, son gusti, ma è Diletta è un fattore nello sport italiano. Le visualizzazioni complessive sui canali LBA sono state 7 milioni, oltre 4 milioni e mezzo di visualizzazioni del contenuto realizzato proprio da Diletta con le 8 maglie delle squadre maschili partecipanti alla competizione. Molto professionale e azzeccata l'idea di farle condurre la cerimonia della finale al posto della semplice madrina che porta la coppa. Poi chiaro che in Italia, specie nella pallacanestro, bisogna sempre lamentarsi di tutto perché tutto fa schifo e non va mao bene niente e nessuno, ma la l'ingresso di Diletta è stato un bel bust per LBA.
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