Final Eight 2025, Trento beffa in volata Trieste: è finale contro MIlano!

L’Aquila scappa, viene rimontata, suda freddo ma nel finale thriller ha la meglio con le giocate di Niang ed Ellis: le considerazioni

Scritto da Raffaele Fioretti  | 

L’Aquila scappa, viene rimontata, suda freddo ma nel finale thriller ha la meglio con le giocate di Niang ed Ellis: le considerazioni 

FINAL EIGHT 2025

SEMIFINALE

 Dolomiti Energia Trento (#3) -  Pallacanestro Trieste (#7) 

Trento si impossessa subito della partita: Pecchia (5 punti in fila) guida i suoi in un break che orienta l’inerzia del match a favore della Dolomiti Energia. Zuskauskas e Lamb aumentano il solco. Trieste ha le occasioni per ricucire lo svantaggio, ma non le sfrutta a dovere. A smuovere le acque ci pensano Valentine e il solito Brown, ma non è sufficiente: Trieste scivola a -10 a fine primo quarto. Nei successivi dieci minuti Trento rallenta il ritmo in attacco. La squadra di Jamion Christian, così, capitanata da un ispirato Michele Ruzzier, può accorciare le distanze (38-33). 

Nel terzo quarto la partita si fa più combattuta: Trieste, proprio con una tripla di Ruzzier, acciuffa Trento e riporta tutto in equilibrio. Per Trento spunta Ford, al quale risponde un Valentine versione NBA. Trieste chiude a +1 il terzo quarto. A Ruzzier, in stato di grazia nell’ultimo quarto, rispondono Niang e Lamb. Quando, a poco dalla fine, Brown con una tripla sembra aver chiuso il discorso, Cale ne mette tre e Niang dopo una rubata ne appoggia due, poi ci pensa Ellis: è il contro sorpasso Trento. Ruzzier non segna il buzzer beater: Galbiati vola in finale.  

Dolomiti Energia Trento - Pallacanestro Trieste, le considerazioni

  • La manovra di Trento è avvolgente: i giocatori fanno viaggiare rapidamente la palla da un lato all’altro dell’area in attesa del varco giusto per una penetrazione o per un tiro pulito dall’arco. Il risultato è che tutti gli uomini di coach Galbiati entrano benissimo in partita, mentre Trieste annaspa nel tentativo di restare a galla.
  • Almeno questo nella prima metà di gioco. Tra terzo e quarto quarto esce fuori la qualità principale di Trieste, spiegata alla perfezione ieri da Brooks: la squadra di Christian non molla mai. Così l’Aquila si ritrova improvvisamente a dover rincorrere i triestini. Alla fine la Dolomiti Energia ha la meglio perché può contare su una squadra più profonda e più talentuosa: se ti occupi di Niang, non puoi dimenticare Lamb e Cale, e così via con Ford e Zukauskas.
  • Ruzzier (16 punti, 4/4 da tre), forse quello emotivamente più legato alla squadra, è l’MVP di Trieste: i suoi canestri prima alimentano la rimonta e poi sostengono il vantaggio negli ultimi 15’. Il suo sottomano, con fallo, in reverse, a 4:30 dalla fine, lascia a bocca aperta tutta l’Inalpi Arena. È sempre presente mentalmente nei momenti più difficili.
  • Saliou Niang (10 punti, 5 rimbalzi) gioca i primi minuti da veterano affermato: ruba palla, si muove bene in attacco e non lascia respirare gli avversari in difesa. Parte anche in quintetto… Il ragazzo ad oggi fa parlare di sé per il giocatore che può diventare, ma è innegabile che in questa Trento è già un fattore. Insieme a lui, giovane allo stesso modo, Ellis sale in cattedra quando nessuno vorrebbe la palla: nell’ultimo quarto fa le giocate giuste per cercare il controsorpasso.
  • Le sue percentuali lasciano un po’ a desiderare e le conclusioni sono spesso forzate, eppure Denzel Valentine (19 punti) è in grado di segnare sempre al momento giusto. Anche grazie ai suoi canestri Trieste può sperare di averla vinta. Prima di criticare il numero dei tiri piedi a terra, è meglio ricordarsi dell’assenza di Colbey Ross: il suo vuoto dovrà pur essere colmato…Peccato sia uscito precocemente per infortunio. Sarebbe stata un’altra partita con lui.
  • Markell Brown (14 punti), dopo una Coppa Italia sensazionale l’anno scorso, ha provato di tutto per ritornare in finale. Giocatore totale, ricco di soluzioni in attacco. Il tap-in in schiacciata a poco dalla fine aveva quasi dato l’impressione che Trieste potesse riprenderla ancora.
  • Partita senza dubbio più piacevole rispetto all’altra semifinale. Nei primi venti minuti: Trento ammalia i tifosi quando attacca; Valentine vola (vola!) e stoppa Forray; Ruzzier serve con bel dietro schiena Johnson che poi frana sul povero cameraman piazzato a bordo campo. Nella seconda metà di gioco, poi, l‘atmosfera si fa incandescente. I giocatori chiave si entusiasmano e, con Trieste che si fa sotto, il risultato non sembra più così scontato.

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