Zion ed il reclutameno a Duke: causa da $100 milioni?

Il mondo NCAA non si smentisce mai e oggi al centro del mirino c'è Zion Williamson (19 anni), la stella dei Pelicans è stata citata in giudizio per la cifra di $100 milioni dalla sua ex agenzia di marketing.

La notizia è uscita ieri sera, l'ax agente marketing nonché presidente della Prime Marketing Sports Gina Ford ha sparato a zero sulla prima scelta assoluta al Draft 2019.
Niente di sconvolgente conoscendo l'NCAA però il tema è di quelli che scottano ossia il reclutamento illegale: l'agenzia della Ford ha chiesto un'ingiunzione legale, presso la contea di Miami, verso Sharonda Sampson (madre di Zion) e Lee Anderson (patrigno) che per convincere il figliolo a giocarea a Duke ricevettero, da persone vicine ai Blue Devils, i soliti benefici illegali come ad esempio calzare scarpe Adidas o Nike o il solito "borsone" con i verdoni come riporta l'avvocato Daniel Wallach.

La Prime Marketing Sports ha chiesto la bellezza di $100 milioni al giocatore dei Pelicans, una cifra fuori d'ordinanza; $100 milioni sarebbero la somma delle "mancate commissioni", ipotizzando anche un 20% di commissione significa che lui ne avrebbe presi $500 milioni...

Ma perché questa ripicca?
Zion aveva un accordo con la Prime Maketing Sports da 5 anni ma neanche un mese dopo aveva firmato con l'agenzia CAA (Creative Artists Agency), i legali del giocatore sostengono che il suo contratto con Prime Marketing Sports era illegale ai sensi della legge della Carolina del Nord in quanto agenzia non riconosciuta dall'NBA.

Non è la prima volta che il reclutamento di Zion viene messo in discussione, già l'anno scorso erano uscite notizie che vedavano la madre intascare $35k da parte di Nike che già ai tempi dell'High.School corteggiava Williamson, ma Duke negò tutto dopo un'investigazione che non evidenziava nulla di illecito.