NCAA Best Moment 2022: l'ascesa di Paolo Banchero

Il ragazzo Italo-Americano è stato di certo la sorpresa dell'anno, andiamo quindi a ripercorrere tutta la sua stagione in Ncaa e non solo.

Scritto da Giovanni Marino  | 

Il ragazzo Italo-Americano è stato di certo la sorpresa dell'anno, andiamo quindi a ripercorrere tutta la sua stagione in Ncaa e non solo

Paolo Banchero, un ragazzo italo-americano nato a Seattle, sin dall'infanzia ha fatto prevalere le sue doti fisiche sugli altri ragazzi della sua età e non solo. 
Ha dominato in High School, in Ncaa e ora lo sta facendo in NBA. La sua prima stagione in Ncaa è stata di certo caratterizzata da diverse partite con lui protagonista anche soltanto essendo un freshman, ora andiamo quindi a vedere tutta la sua storia.

GLI INIZI

La crescita fisica del giovane Paolo è impressionante così come la propensione ad essere tra i migliori negli sport che pratica. Da ragazzino si dedica alla pallacanestro, ma per hobby pratica anche il Football Americano e qualche volta l'atletica leggera, per sviluppare velocità e coordinazione, fondamentali per migliorare le sue prestazioni con il pallone tra le mani che esso sia ovale o sferico. Tra i 12 e i 13 anni Paolo passa dai 185 centimetri ai 196 centimetri di altezza e questo lo aiuta non poco sia con il basket e sia con la palla ovale, tanto da posizionare il suo nome tra i migliori 50 prospetti in orbita liceo in entrambi gli sport.
Passano gli anni e il ragazzo si lascia andare sempre di più alla pallacanestro, sport di cui diventerà appassionato, tanto da spingerlo a lasciare sia l'atletica sia il football. 
Da matricola realizza 14.1 punti e cattura 10.2 rimbalzi di media a partita; al suo secondo anno migliora in ogni statistica con 18.2 punti, 10.3 rimbalzi e aggiunge anche gli assist (4.3), portando la sua scuola al titolo di stato e conquistando il premio di MVP. 
Il junior year è quello però che lo rende uno dei prospetti più parlati da tutta la nazione e dei college, poiché grazie ai suoi 22.6 punti, 11 rimbalzi, 3.7 assist e 1.6 stoppate di media a partita si guadagna le nomine di Washington Player of the Year e MaxPreps Junior of the Year; viene inoltre selezionato per fare parte dei roster nella McDonald’s All-American Game e nel Jordan Brand Classic.
Al suo ultimo anno è conteso dalle più prestigiose università, ma quella che lo riesce a portare a casa è Duke University, con sede in North Carolina, allenata da Coach Mike Krzyzewski.
 

I BLUE DEVILS, DUKE UNIVERSITY

Regular Season
Pronti, partenza e via! La sera del 9 novembre 2021, Paolo affronta i nemici dell'Università del Kentucky al suo debutto collegiale. Il ragazzo italo-americano sul parquet è una macchina, non importa se davanti a lui ci sono quasi 20.000 spettatori o se il nuovo centro di Kentucky, Oscar Tshiebwe, vuole cancellarlo ogni qualvolta prende palla in mano. Lui è lì, ha sempre sognato per essere lì, ha lavorato sodo per questo e non sarà certo il primo avversario sulla sua strada ad ostacolarlo. 
Banchero chiuderà la gara con 22 punti, 7 rimbalzi e 2 palle rubate tirando 7/11 dal campo e 8/9 ai liberi, solo il compagno Trevor Keels ha un dato di realizzazione migliore con 25 punti a referto. I Blue Devils battono quindi i Wildcats 79-71 per la terza volta in quattro sfide da quando esiste il Champions Classic (2011).
Dopo nemmeno 2 settimane Paolo affronta colui che è stato sempre prima di lui nelle classfiche dei prospetti collegiali, cioè Chet Holmgren, Duke vs Gonzaga. La partita è intensa e ricca di ribaltamenti di fronte, con il risultato che si decide solo negli ultimi istanti a favore dell’ateneo con sede nello stato di Washington. La stella dei Bulldogs ne mette 16 con 7 rimbalzi e 3 stoppate, ma la palma di miglior giocatore spetta ancora una volta al numero 5 italo-americano in maglia Blue Devil: per lui 21 punti (8/17 FG e 2/3 FT), 5 rimbalzi, 2 assist e un recupero in soli 30 minuti.
La partita che però va a mettere la ciliegina sulla torta per la regular season è la semifinale dell'ACC tournament contro Miami University. In questa partita Banchero riesce a far registrare la sua più alta percentuale al tiro in stagione (80%). Riesce a tirare con 8/9 dal campo, sbagliando l'unico tiro da 3 provato in tutta la partita. Paolo finsice la partita con 18 punti, 11 rimbalzi e 4 assist, aiutando i Blue Devils ad arrivare in finale di conference. E coronando così una regular season perfetta che lo rendono uno dei Freshman più forti.

MARCH MADNESS

Si arriva a Marzo e per gli amanti del college basketball ha inizio la March Madness, l'NCAA Tournament, torneo in cui le giovani stelle devono rendersi protagoniste per far alzare le loro probabilità al NBA Draft. Tra questi proprio Paolo Banchero, il giovane è riuscito a far alzare le sue posizioni al Draft, facendolo stabilire nella top 3 delle scelte, precisamente alla numero 3.
Il record al torneo sarà di 4 vittorie e 1 sconfitta, ma Banchero ci ha saputo deliziare con tutte le sue giocate nell'arco di queste 5 partite, tra queste sicuramente da citare la prestazione contro i Texas Tech Raiders, alle sweet sixteen. In questa partita Banchero è riuscito a far registrare il suo career high in punti all'Ncaa Tournament, siglando la bellezza di 22 punti contro una difesa che al tempo era posizionata al primo posto nella classifica nazionale. 
La partita più bella però non poteva che non essere l'ultima in questo torneo, alle final four, contro i North Carolina Tar Heels, proprio all'ultima di Coach K. 

Anche se sconfitti i Duke Blue Devils si son dati da fare, soprattutto Paolo che con la sua voglia di andare a giocarsi il titolo ne rifila 20 punti+10 rimbalzi che purtroppo però sono stati vani sia per andare in finale, sia per far vincere Coach K alla sua ultima partita collegiale.
Big Paolo così anche nella tristezza finisce la stagione con 15 partite con 20+ punti segnati in 39 giocate, registrando anche 12 doppie-doppie..
Inoltre il giovane di Seattle finsice la sua prima e ultima stagione in NCAA con molti premi tra cui: Second-Team All-American; ACC matricola dell'anno; First Team All-ACC….insomma tutto era pronto per essere chiamato la notte del Draft NBA.
 


LA NOTTE DEL DRAFT

Dopo aver fallito l’assalto al titolo nazionale con Duke, Paolo Banchero si è subito allenato e preparato in vista del Draft NBA. Tanto lavoro in palestra per migliorare gli aspetti del gioco che non avevano convinto durante la March Madness; la consapevolezza del nativo di Seattle è quella di essere uno dei migliori prospetti della prossima stagione e una sua chiamata nella top 3 è apparentemente scontata. Gli insider NBA danno il classe 2002 alla numero 3, direzione Houston dove vestirà la divisa dei Rockets raggiungendo un altro fenomeno come Jalen Green. Il 23 giugno, però ,il nome di Paolo Banchero viene chiamato con la numero 1 dagli Orlando Magic: diventa il secondo italiano a distanza di sedici anni ad essere selezionato con la prima scelta assoluta, dopo Andrea Bargnani. L’entusiasmo in Florida è alle stelle, nonostante fosse Jabari Smith Jr. il favorito per la chiamata più importante, i Magic hanno scelto un giocatore NBA ready pieno di talento devastante e una propensione per dominare il gioco fin da subito.

ORLANDO MAGIC

Tutt'oggi la scelta di Orlando si è rivelata più che giusta, il record (13-21) non lo dimostra, ma la squadra sta girando bene. 
Più di tutti proprio il ragazzo italo-americano che davano scontato alla 3, destinazione Houston; Paolo si sta segnalando non solo come uno dei migliori rookie della lega, ma anche come la colonna portante attorno alla quale costruire il resto del roster di una squadra che, dopo un inizio difficile, si sta ritrovando. 
Orlando quando si è trovata a scegliere con la numero 1 non ha mai deluso: Shaquille O’Neal, Chris Webber, Dwight Howard e adesso Paolo Banchero; per il ragazzo di origini liguri (da parte di padre) inizia un lungo cammino verso la gloria, aggiungendo giorno dopo giorno un mattoncino prezioso utile per costruire la sua legacy.


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