Power Evolution Ranking (Dicembre 2014)
Gli "Splash Brother" lanciano al 1° posto i Warriors inseguiti dal killer dell'Oregon, Cleveland in caduta libera come New York, Atlanta entra nella Top 5 e arrivano i Thunder!
1) Golden State Warriors (25-5) +1
Nella baia, gli “Splash Brothers” continuano a brillare. E a dar loro manforte ci sta pensando Marreese Speights, titolare inamovibile dopo l’infortunio di Bogut. Ora che torna David Lee però qualcuno dovrà cedere il posto in quintetto.
YOUNG, WILD & FREE
2) Portland Trail Blazers (26-7) +3
Sette vittorie su 10 trasferte in un mese spesso lontano dall’Oregon non sono affatto un bottino malvagio per l’ormai solida realtà di Portland. Sul binomio Aldridge-Lillard (career-High per il prodotto di Weber State University a San Antonio il 19 dicembre con 43 punti) si costruiscono le fortune del presente e del futuro. Robin Lopez s’è fracassato una mano e dalla panchina i punti spesso mancano.
MARCIARE PER NON MARCIRE
3) Dallas Mavericks (23-10) +5
L’arrivo di Rajon Rondo da Boston li ha sicuramente resi una seria candidata per giocarsi le carte fino in fondo. Rimane il dubbio che sotto le plance possano essere corti – visto l’addio di Wright - quando arriveranno i momenti caldi. Titolari Nowitzki, Chanlder e Parsons, dalla panchina Villanueva, Smith e Jefferson. Non proprio il top.
MINA VAGANTE
4) Toronto Raptors (24-8) =
Bella striscia di sei vittorie nell’east a metà dicembre. Lowry gioca con sicurezza e anche il nuovo idolo Louis Williams – esatto, quello con la doppia ragazza – è in palla. E ricordiamo che i Raptors sono ancora senza un certo DeMar DeRozan, che dovrebbe rientrare a breve.
DETERMINATI
5) Atlanta Hawks (23-8) +12
Il record migliore del mese appena passato è il loro. Due soli stop a Orlando e con i Bucks per una squadra che ha violato in fila i campi di Cleveland, Houston e Dallas autorevolmente.
Horford, Millsap, Jeff Teague, Carroll e Korver stando ai numeri stanno disputando la loro miglior stagione in carriera. Staremo a vedere.
AVANTI TUTTA
6) Los Angeles Clippers (22-11) +5
Ancora troppo alterni questi Clippers che proprio non riescono a convincere. Griffin va a sprazzi, così come Chris Paul che sembra soffrire gli splendidi rendimenti delle altre point-guard ad ovest. Bel mese di J.J. Redick che ha tolto parecchia castagne dal fuoco.
COSI’ NON SI VINCE
7) Chicago Bulls (22-10) =
Personalmente, anche se è presto, Jimmy Butler è il Most Improved Player dell’anno. 21.5 di media anche a dicembre e sempre più decisivo nel contesto di squadra che vede spesso anche il mattoncino di Noah, Dunleavy e finalmente Pau Gasol (anche in difesa). Aspettando ancora il Vero D.Rose.
SOGNARE SI PUO’
8) Memphis Grizzlies (23-8) -7
Con Conley-Gasol-Randolph insieme in campo, molto bene. Dopo l’infortunio di Randolph son arrivati tre KO perché John Leuer non è la stessa cosa. Ma Coach Joerger in panchina ha valide alternative “stagionate” come l’immenso Vince Carter e Tayshaun Prince che possono sopperire ai problemi.
SOLIDISSIMI
9) Oklahoma City Thunder (16-17) +15
La partenza orribile era preventivabile, e anche se Durant ha saltato ancora qualche gara in questi ultimi 31 giorni, pian piano si stanno tutti ritrovando. “Kawabonga” Westbrook trascinatore nella striscia di sette successi in fila, Ibaka in netta crescita, Steven Adams più che positivo: insomma, saranno protagonisti. Chi scommetterebbe il contrario?
DI RINCORSA
10) San Antonio Spurs (20-14) -7
Sinceramente non so da quanto gli Spurs non chiudessero un mese in rosso con più sconfitte che vittorie. Credo tanto. E’ vero, le assenze di Parker e Leonard pesano, così come tre KO arrivati in sanguinosissimi overtime per mano di Lakers, Memphis, Portland, ma ad Ovest la lotta è seratissima e a scalare la classifica ci vorrebbero anche un paio di mesi.
ASSOPITI
11) Phoenix Suns (18-16) +2
Veder giocare Phoenix è divertente, senza dubbio. Ma la continuità ancora non esiste per la squadra di Jeff Hornacek. Grenn, Dragic, Bledoes, Thomas, i gemelli Morris hanno talento da vendere ma ancora la quadratura del cerchio è lontana. Sarebbe un peccato se perdessero anche quest’anno il pass per i PO.
ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO
12) New Orleans Pelicans (16-16) =
E’ un peccato vedere come il centro più dominante della NBA, Anthony Davis, sia costretto a farsi le ossa in una squadra senza grandi obiettivi che ancora deve trovare l’amalgama giusto per guardare avanti. Ryan Anderson dalla panchina è una sicurezza che farebbe comodo a tantissime squadre.
SPERANZOSI
13) Houston Rockets (23-10) -7
Si è chiuso un mese all’insegna di James Harden, quasi sempre sopra i 30 punti, e per tre volte anche sopra i 40 nei successi ai danni di Sacramento, Denver e Portland. Netto calo con 3 sconfitte interne a cavallo del nuovo anno e un Josh Smith in più da dover gestire in uno spogliatoio che potrebbe diventare bollente.
BARBA POWER
14) Milwaukee Bucks (17-16) +2
Continua il miracolo di Jason Kidd che con i Bucks sogna un piazzamento Playoff, inizialmente impensabile dopo lo scempio dell’anno passato. Peccato che Jabari Parker abbia già alzato bandiera bianca fino al prossimo anno. Aggrappati a Brandon Knight, il vecchio Mayo, e Antetokounmpo. E tutto sommato nemmeno Zaza Pachulia, oggetto di culto per gli amanti del trash, non sta facendo rimpiangere troppo Larry Sanders.
BRUTTO ANATROCCOLO
15) Indiana Pacers (12-21) +4
Vedere che una franchigia con 12-21 di record sia lì a lottare per l’ottavo posto, beh dà l’idea di cosa sia la Eastern Conference attuale. 9 KO nelle prime 10 uscite dell’ultimo mese del 2014, e tanto tanto lavoro per Vogel che sta trovando qualche guizzo da Stuckey (e abbiam detto tutto), Hibbert e Solomon Hill. Senza Paul George potrebbe essere troppo dura anche per lui.
SCONSOLATI
16) Washington Wizards (22-9) -7
Se ad Est puoi permetterti Beal e Wall, di strada ne fai sicuramente. Il duo ha ripreso a viaggiare in sintonia, Pierce si sta riscattando dopo l’anno non proprio epico a Brooklyn, e la grinta di Gortat sotto canestro porta sempre qualcosa di buono.
TEMPO DI CONFERME
17) Cleveland Cavaliers (18-14) -3
La vera delusione dell’anno per ora sono ovviamente i Cavs. Blatt ancora non ha stabilito un equilibrio che possa essere vincente (come fatto da Spoelstra a Miami) e il risultato sono un attacco devastante che però viaggia con percentuali non buone – Love rispetto ad anno scorso doveva aveva in mano la squadra ancora non ha trovato la sua dimensione – e una difesa colabrodo. In più James se ne starà a riposo per un paio di settimane.
ALLARME ROSSO
18) Detroit Pistons (8-23) +12
Nonostante la doppia delusione Drummond-Monroe, con l’addio di Josh Smith e del suo contrattone, le cose sembrano essere migliorate in casa Pistons grazie a quattro vittorie che danno fiducia ad un ambiente intristitosi sempre più. E se Datome non gioca nemmeno quando vincono di 30 a New York….
FORSE ALMENO UNA GIOIA
19) Utah Jazz (11-21) +3
Burke e Burks sparacchiano di tutto, per fortuna ogni tanto Hayward e Favors riescono a farsi sentire e portare a casa un successo. Non entusiasmano mai.
NOIA
20) Boston Celtics (11-18) +3
Partito Rondo, bisogna ritrovare la quadra. Anzi, ricostruirla. Chiavi della squadra ad Avery Bradley e fiducia ai lunghi, vedi le ultime belle prestazioni di Tyler Zeller.
CHE VOGLIAMO FARE?
21) Brooklyn Nets (15-16) =
Nella Grande Mela davvero non si riesce a salvare niente? Forse Brooklyn può ancora salvare la faccia nell’annus horribilis della più famosa città USA. Deron Williams è ormai separato in casa ma le ultime convincenti prestazioni di Jarrett Jack, Mason Plumlee e la continuità di Joe Johnson hanno raddrizzato nel finale un mese che sembrava da buttare.
ESSERE O NON ESSERE
22) Charlotte Hornets (10-23) +5
Che delusione Charlotte!Non che ci si aspettasse chissà cosa eh, ma una tristezza del genere no. Stephenson ai box ancora per un po’ causa problemi al bacino, Al Jefferson ancora lontanissimo dagli standard della scorsa stagione e il solo Kemba Walker a predicare nel deserto.
POCHISSIMA ROBA
23) Los Angeles Lakers (10-22) +3
Leggerissima ripresa e addirittura 3 successi filati ai danni di Sacramento, San Antonio e Minnesota. Per poi però ricadere nella stessa mediocrità. Per chi è cresciuto con il Three-Peat gialloviola è troppo.
PIETÀ
24) Denver Nuggets (13-19) -6
Lawson, Afflalo, Chandler qualcosa combinano ma la difesa imbastita da Shaw è agghiacciante. E il Gallo che farà? C’è bisogno di cambiare aria.
IMPLOSIONE
25) Sacramento Kings (13-19) -15
Era da dire che non sarebbe durato troppo il momento scintillante dei Kings. Cousin e la meningite virale hanno preoccupato l’ambiente ma DMC è già tornato a farsi sentire sul parquet, chiedere a Marcus Smart. Di talento con Gay e McLemore c’è, ma per essere grandi manca ancora qualcosa.
RIALZARSI SUBITO
26) Miami Heat (14-19) -11
Beh le stagioni d’oro di Miami le abbiamo già viste. Il calo ci sta ed è comprensibile – soprattutto con Bosh ai box per guai al polpaccio – ma Wade e Deng che comunque salvano sempre la faccia.
GRAZIE ED ARRIVEDERCI
27) Orlando Magic (13-22) -7
Le chiavi della squadra sono in mano al rookie Payton. Bel cognome ma quello vero si chiamava Gary e in Florida ha vestito solo la maglia Heat. Dipendenti da Oladipo e Vucevic. Non sempre basta. Kyle O’Quinn altro idolo trash.
Le due vittorie con Charlotte e Miami incoraggeranno? Difficile.
INCOMPRESI
28) New York Knicks (5-29) =
Tristezza, pena, schifo e vergogna. E a giorni forse Anthony se ne va sotto ai ferri per mettere a posto il ginocchio. Auguri. Arrivassero 15 vittorie sarebbe un successone.
PER FAVORE PIETA’
29) Minnesota Timberwolves (5-25) -4
Altra roba inguardabile del mese di dicembre. Eppure a differenza di New York, Shabazz, Dieng, Young e Wiggins – molto bene nelle ultime uscite - ce la mettono tutta.
DURA LA VITA
30) Philadelphia 76ers (4-26) -1
Giocare mesi sapendo che l’obbiettivo di chi comanda è perdere. Motivazioni ridotte allo zero ma c’è da dire che Brett Brown lavora comunque bene dato che qualche ragazzo, vedi Wroten o Noel, il talento ce l’ha eccome.
ANCORA IMPOTENTI
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