Italbasket, le considerazioni dopo la SuperCup
Sconfitti in volata dalla Serbia e vittoriosi contro la Repubblica Ceca, gli Azzurri tornano da Amburgo con più consapevolezza.
Sconfitti in volata dalla Serbia e vittoriosi contro la Repubblica Ceca, gli Azzurri tornano da Amburgo con più consapevolezza.
L'Italia ha chiuso al 3° posto la SuperCup di Amburgo chiudendo il poker di amichevoli prima di gettarsi a capo fitto nella finestra qualificazioni Mondiali e poi agli Europei. Due partite che hanno visto gli Azzurri perdere in volata contro la Serbia e vincere dominando contro la Repubblica Ceca, una squadra che sta acquisendo sempre più consapevolezza con il CT Gianmarco Pozzecco che ha preso le sue decisioni.
Le considerazioni sul torneo
I 12 DEL POZ
Manca solo il comunicato ufficiale ma tra le amichevoli contro la Francia e la SuperCup è ormai delineato il roster che il Poz cavalcherà agli Europei. Gli 0 minuti di Amedeo Tessitori ed Amedeo Della Valle con i 4' (e 2 triple a segno) di Tommaso Baldasso contro la Repubblica Ceca sono gli indizi finale. DJ Tommy B dovrebbe staccare il pass a differenza dei i 2 Amedeo.
Se per Tessitori l'esclusione ci può stare benissimo vista la filosofia di gioco della squadra, qualche dubbio sull'MVP della passata stagione con Brescia c'è: vero che Della Valle ha bisogno di tanto palla in mano per rendere ma in una squadra propensa all'attacco con il tiro perimetrale arma principale, la presenza di ADV sarebbe stata interessante…sarebbe perché il Poz gli ha concesso solo 4' nel KO a Montpellier.
CONSAPEVOLEZZA
La filosofia e l'identità di questa Nazionale hanno acquisito una maggiore consapevolezza dopo il torneo di Amburgo. Siamo una squadra offensiva che predilige il gioco in velocità, poca costruzione e tiri rapidi se sono qualitativamente validi specie se da dietro l'arco. Siamo questi e abbiamo i giocatori per questo tipo di gioco.
Sia contro la Serbia che contro la Repubblica Ceca abbiamo giocato due solide partite, più riusciamo ad alzare il ritmo più si inalza la qualità del gioco dove interpreti come Simone Fontecchio, Nico Mannion ed Achille Polonara possono esaltarsi. Ad Amburgo abbiamo anche potuto vedere un ottimo Stefano Tonut (sempre in doppia cifra), il neo Olimpia Milano ricopre un ruolo chiave e in queste ultime uscite ha mostrato un adattamento ed un coinvolgimento importanti.
Il problema lo ha mostrato la Serbia: se abbassano il ritmo e ci costringono a giocare contro la difesa schierata (e la squadra in questione vanta un quintetto grosso) ci ingolfiamo. Però è anche vero che non sono tutte Francia e Serbia.
IL CONTACHILOMETRI DI MELLI
Uno dei problemi evidenziati è stato l'utilizzo di Nik Melli. Se affrontiamo una squadra fisica, specie nel pitturato, Poz non può fare a meno del capitano di Milano. Melli ha giocato 35' contro la Serbia (vero che mancava Gallinari che avrebbe potuto aiutarlo con Jokic) e alla fine non ne aveva più. È a mani basse il giocatore più importante della Nazionale, leader maximo in difesa e secondo cervello in attacco, dovrà essere bravo Gianmarco a dosarlo nel corso delle prossime partite ma anche l'ex Mavs a non peccare con i falli vista la sua vitale presenza.
TYLER MANNION
Lo avevamo visto a Bologna contro la Francia e lo abbiamo rivisto ad Amburgo, questo Nico Mannion versione “Tyler Herro” che esce dalla panchina piace ed è un'arma chiave per gli Azzurri. Questo gioco, questa filosofia e questo ruolo calzano a pennello per l'ex Warriors e il campo parla chiaro: 16 punti contro la Serbia, 20 contro la Repubblica Ceca.
Nico entra e sa che ha "licenza di uccidere", ricevere palla dal rimbalzo e spingere senza pensare troppo, giocare d'istinto e scatenare il suo estro. Bisogna accettare anche quando va fuori giri, ovvero quei momenti in cui forza per 2 o 3 possessi consecutivi. Prendere o lasciare e Pozzecco prende volentieri.
LO (STANCO) GUERRIERO PAJOLA
Impalpabile in queste amichevoli ma Alessandro Pajola non può essere lasciato a casa. Il play della Virtus Bologna sta faticando con la Nazionale soprattutto in attacco. Sarà la stanchezza della stagione, sarà che non si sono visti grossi miglioramenti tecnici rispetto l'anno scorso ma il Pajo sta mancando e, di conseguenza, non aiuta il Poz.
Non puoi farne a meno di lui perché l'unico che può "mordere le caviglie" agli esterni avversari ma in attacco è abulico e questo è un problema se si dovesse arrivare in finali tirati: il suo carisma difensivo è un fattore ma in attacco diventa battezzabile sbilanciando le difese a collassare sui vari Fontecchio o Gallinari.
In Virtus lui è l'anima della squadra, il bodyguard di Teodosic e l'hustle player per eccellenza, quindi offensivamente non ha obblighi o responsabilità (contando che la presenza di Hackett), ma in Nazionale serve qualcosa in più nell'altra metà campo. Anche perché è il 1° cambio di Spissu o, come successo contro la Serbia, ci gioca assieme nel finale.
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