Eurocup 2025, l'analisi della finale: Hapoel Tel Aviv-Gran Canaria

La squadra di Itoudis parte con i favori dei pronostici ma gli spagnoli sanno come si fanno: si inizia questa sera

Scritto da Laura Cristaldi  | 

La squadra di Itoudis parte con i favori dei pronostici ma gli spagnoli sanno come si fanno: si inizia questa sera

Tutto pronto per il Round finale di Eurocup, che vedrà affrontarsi l’Hapoel Tel Aviv, una squadra chiaramente costruita per vincere competizione e che proverà ad alzare al cielo il trofeo per la prima volta, e il Gran Canaria, che ha già vinto la Coppa nel 2023 e che disputerà la sua terza finale (la prima era stata nel 2015, quando aveva perso con il Khimki). 
Il titolo sembrerebbe avere già un padrone, ma nella pallacanestro non si può mai sapere. L’appuntamento per Gara 1 è in quel di Samakov (Bulgaria), “casa” provvisoria dell’Hapoel Tel Aviv in Europa, per martedì, 8 aprile, alle 19.00 (ora italiana). Gara 2 si disputerà venerdì 11 aprile alle 21.00 al Gran Canaria Arena, e la eventuale Gara 3 di nuovo in Bulgaria mercoledì 16.

🏆EUROCUP FINALE🏆

Hapoel Tel Aviv-Gran Canaria

📆 8 aprile (G1), 11 aprile (G2), 16 aprile (G3)
📺 DAZN, Sky Sport, NOW

Qui Hapoel Tel Aviv

Con il chiaro obiettivo di disputare l’Eurolega la prossima stagione, il competitivo roster affidato alle sapienti mani di Dimitris Itoudis, dopo aver fatto fuori in semifinale il Valencia Basket in quella che tutti avevano definito “una finale anticipata”, ha tutti i favori del pronostico 
L’Hapoel Tel Aviv, primo anche nel proprio campionato, può vantare con giocatori di assoluto livello, come Yam Madar (14.6 punti di media e 19.2 di valutazione) o Jonathan Motley (16.1 punti, 5 rimbalzi e 19 di valutazione). 
Madar, nato nel 2000, aveva vinto il trofeo Rising Star dell’Eurolega nel 2023, quando giocava nel Partizan; dopo la breve paretentesi con il Bayern, è tornato nella squadra che lo ha lanciato dove si è consolidato come uno degli uomini più importanti del roster, assieme a un veterano di livello come Joe Ragland, un cecchino come Marcus Foster o un giocatore affidabile come Ish Wainright.

La chiave per vincere il titolo: Jonathan Motley

L’Hapoel Tel Aviv è più forte fisicamente, e Jonathan Motley sotto canestro (con Bruno Caboclo in rotazione) può marcare la differenza con la squadra spagnola. La chiave sarà l’efficenza sotto canestro dei lunghi, che dovranno stare attenti a non caricarsi di falli personali per marcare il territorio. Gli israeliani dovranno essere bravi a fermare le offensive rivali, bloccando il contropiede e il perimetro.

Qui Gran Canaria

Jaka Lakovic, che era stato giocatore del Panathinaikos dal 2002 al 2006 con Itoudis come assistant coach di Zeljko Obradovic, può contare su sette giocatori che sanno già cosa voglia vincere l’Eurocup (cinque con Gran Canaria due stagioni fa, più Mike Tobey con il Valencia Basket nel 2019 e Mehdy Ngouama con il Paris Basketball la scorsa stagione). 
Gran Canaria, che in semifinale ha battuto in tre Gare i turchi del Bahcesheir, è al momento ottava nel campionato di ACB.
Tobey è il miglior giocatore a livello statistico dei suoi, con 9.6 punti, 5.7 rimbalzi e 13.4 di valutazione. Sempre importante il contributo di Nicolás Brussino dalla lunga distanza, il clutch di Caleb Homesly, la potenza di George Conditt IV, l’intelligenza del capitano Andrew Albicy e l’affidabilità di giocatori come Miquel Salvó.
Lo stesso Albicy, che è attualmente secondo nella classifica storica di assist e rubate della competizione dietro a Stefan Markovic, con rispettivamente 686 assist e 211 rubate contro 698 e 214, potrebbe superare il serbo in entrambe le statistiche ed entrare nella storia della competizione.

La chiave per vincere il titolo: Nico Brussino e gli esterni

Contro una squadra più forte fisicamente, la chiave sarà la capacità di generare e realizzare punti da fuori; per questo che gli specialisti di Gran Canaria, come Brussino o John Shurna, abbiano tra le mani i punti che potrebbero far ribaltare il pronostico. Allo stesso modo la squadra dell’arcipelago dovrà sforzarsi molto in difesa per non permettere agli uomini di Itoudis di sentirsi a proprio agio in campo.


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