NBA-Evolution al Draft 2015, l'avventura di Ste!

Tornato dalla tournée negli States il nostri Ste ci racconta la sua avventura in quel di New York nella notte del Draft, dove eravamo presenti al Barclays Center. Ste Rieccomi qua dopo una settimana di ri-ambientamento ai soliti ritmi quotidiani. Come sapete ho avuto la fortuna di trascorrere qualche giorno a NY con l’opportunità di poter vedere dal vivo il draft NBA. Parto col dirvi che i biglietti non sono esattamente a buon prezzo, ma per una festa come è il Draft spendere qualcosa vale la pena. 11650637_10204225559261894_560060777_nArrivo al Barclays Center direttamente dal Madison Square Garden e noto subito un clima di festa e molti tifosi venuti da ogni parte d’America che forse come me si sono trovati a Ny proprio quel giorno. Ci sono anche i classici bagarini che vendono i biglietti a 2 metri dalle porte del palazzo (???). Subito saltano agli occhi alcuni tifosi dei Los Angeles Lakers giunti dalla California con la speranza di poter festeggiare qualcosa di buono dopo 2 stagioni non esattamente entusiasmanti dal punto di vista sportivo. C’è gente da Philadelfia, che al draft ha ben 5 chiamate. C’è gente di NY che come ogni anno aspetta questo giorno per redimere sempre la stagione precedente, spesso senza successo. Ci sono anche i locali che nonostante una stagione senza ne alti ne bassi vogliono giocarsi le loro carte in questa che fin dei conti è una sala scommesse… Entriamo finalmente perché fuori fa un caldo terrificante. Tempo di girare l’angolo e toh…dietro un ventro di uno studio televisivo si materializza lui…l’uomo che ha le mani in pasta da per tutto, John Calipari. Nonostante le telecamere cerca di voltarsi il più possibile e finalmente riesco a scattare qualche foto. La serata inizia alla grande. 11647153_10204229426758579_1927019268_nPrendo il mio posto che per €60 equivale alle quartultima fila sotto il tetto ad una distanza proibitiva dal palco e in posizione laterale, nonostante ciò l’atmosfera è elettrica, tutto il palazzo fa nomi e previsioni su questo o quel giocatore che purtroppo non riesco a comprendere. Arriva il momento di Adam Silver che annuncia Karl-Anthony Towns ai Timberwolves e come di consueto urla avvolgono la voce del Commisioner. Tempo di un’intervista e qualche minuto dopo tocca ai Lakers…D’Angelo Russell. Momento di entusiasmo poi silenzio, uno dei trenta giocatori ha rimischiato il mazzo...alla scelta di Jahlil Okafor chiamato dai 76ers arriva la doccia fredda per tre quarti del palazzo. Era il sogno di NY e di Phil Jackson che però atterra qualche chilometro più a sud sulla costa est…inutile dire che la scelta di Kripstas Porzingis è stata accolta con una bordata di fischi, "fuck you" a raffica e qualche pianto qua e la nelle tribune..soliti Newyorkesi verrebbe da dire. Tempo 15 minuti e il palazz cambia aspetto, la gente inizia ad uscire e la cosa perde un po’ di intensità emotiva, Tanto che le scelte successivo diventano quasi un contorno alle interviste dei giocatori dopo la stretta di manco con Silver. Alla 10 momento di panico fra i tifosi di Miami, Justise Winslow è un loro giocatore e il pensiro va subito al Wade in bilico fra rinnovo o non rinnovo, scorrono le sue migliori azioni in maglia Duke e si capisce subito che giocatore sia. Più di un’ora dopo tocca di nuovo ai Knicks, solita storia, palazzo di nuovo quasi pieno, arriva silver, annuncia Jerian Grant e di nuovo fischi. Il draft dal punto di vista dell’interesse dei tifosi finisce praticamente qui. Dopo la #28 chiamata ci fanno cambiare posto causa palazzo semideserto e mi siedo in 4 fila, a pochi metri dalla ESPN e in mezzo a qualche giocatore rimasto in tribuna VIP in attesa di sentirle il suo nome, come JP Tokoto, l’indiano Satman Singh. Spero che fra di loro ci sia anche Tyler Harvey ma alla scelta #51 non si alza nessuno e anche per me il Draft finisce qua. C’è anche Jaiteh che dopo aver sperato a lungo fino alla 60° chiamata esce dal palazzo con qualche lacrima agli occhi accompagnato dai sui agenti e dalla fidanzata, lo raggiungo per una stretta di mano e per augurargli buona fortuna per la prossima stagione, non se lo meritava visto la gente che è stata chiamata… È ormai notte fonda quasi l’1:00 e mi lascio alle spalle uno dei giorni più belli legati alla passione per questo sport, il Barclays center scompare dietro le scale mobile della metro che mi riporta al Madison Square Garden..ci vediamo alla prossima!

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