Ripresa NBA: le regole per la salute dei giocatori

L'NBPA ha dato la sua approvazione al formato 22 squadre ma vorrebbe rivedere alcune cose specie per la prossima stagione, inatnto ecco le regole ad Orlando.

Scritto da FMB  | 

L'NBPA ha dato la sua approvazione al formato 22 squadre ma vorrebbe rivedere alcune cose specie per la prossima stagione, inatnto ecco le regole ad Orlando.

Iniziato il coutdown per la ripresa della stagione NBA 2019/20 ad Orlando a partire dal 31 luglio, ieri è arrivato l'ok anche dall'Associazione giocatori che, però, vorrebbe ridiscutere la data di inizio 2020/21 in quanto il 1° dicemebre è un po' troppo "vicino" con la conclusione (12/10 se si a a G7 delle Finals, ndr).

Sono state stabilite le date, i calendari delle singole squadre sono ancora in fase embrionale perché dalle prime bozze sono emersi dei piccoli problemi, ogni squadra potrà portarsi da casa il propro parquet (per una mera questione di diritti TV) e adesso sono state spiegate le regole per la salute dei giocatori:
• I giocatori verranno sottoposti a test ogni sera; se un giocatore dovesse risultare positivo, verrebbe messo in isolamento per almeno 7 giorni e la NBA NON si fermerebbe.
• Ad Orlando saranno ammesse massimo 1.600 persone.

• Dopo il primo turno dei Playoffs saranno ammessi al massimo tre familiari per giocatore ma non prima di  una settimana di quarantena.

• Non c'è (per il momento) un piano per fare esami anti-doping con prelievi del sangue.

• Verrà richiesto ai giocatori di frequentare solo gli ambienti considerati sicuri.

• I giocatori NON potranno usufruire delle attrazioni del Disney World Center

La struttura per gli allenamenti conta due campi e una sala pesi, ogni squadra potrà usufruirne per tre ore

Infine l'NBA sta studiando l'ipotesi di utilizzare i suoi del pubblico di NBA 2K per cercare di ricreare l'atmosfera delle partite ma, più importante, di organizzare 1/2 partite di esibizione per aiutare i giocatori a ritorvare confidenza col gioco.

COACH

Nei giorni scorsi era montata la polemica sull'invito a restare a casa, da perte del Commissioner Adam Silver, ai coach più anziani per questione di salute in quanto più vulnerabili, nello specifico i coach che avrebbero dovuto "rinunciare" erano Gregg Popovich (71 anni), Mike D'Antoni (69 anni) ed Alvin Gentry (65 anni).
Una lettera del presidente dell'associazione allenatori Rick Carlise al Commissioner ha chiarito la situazione, con Silver che ha rettificato la sua dichiarazione originaria.

 

 


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