Hard Drive Team: Utah Jazz
Continuiamo imperterriti a viaggiare in lungo e in largo per gli USA ed andiamo nello stato dei Mormoni, lo Utah analizzando i Jazz.
Oggi parliamo di una squadra che a me personalmente piace ed intriga molto, gli Utah Jazz. Lo scorso anno, reduci da una stagione disastrosa, la dirigenza della franchigia di Salt Lake City si è rimboccata le maniche ed ha deciso di tentare di rifondare per tornare grandi, facendo un passettino alla volta, ma creando un roster giovane, con qualche veterano nei ruoli degli specialisti, ed affidandosi ad un head coach, Quin Snyder, che sapesse valorizzare il materiale umano messo a sua disposizione.
Lo scorso anno è stato fatto un buon passo avanti, il record di 38-44 lo si può considerare positivo, calcolando la Conference in cui giocano. Chiaro che quest'anno si spera di proseguire nella strada presa, cercando intanto di migliorare il record, poi se venisse qualcosa in più meglio ancora. Come abbiamo detto questa squadra è giovane, piena di talento fisico incredibile, ed anche a livello di tecnica siamo messi bene.
Anche se proprio perché giovane molto incline a commettere i classici errori della poca esperienza che a volte possono inficiare il buon lavoro fatto. Qui non c'è un vero leader offensivo in campo, anche se Gordon Hayward e Trey Burke sanno molto bene come ci si comporta quando la palla scotta. Snyder sta cercando di costruire un collettivo vincente, dove tutti devono portare il loro importante mattone alla causa. Una squadra senza stelle affermate, ma dove tutti devono cercare di aiutarsi per diventare un po' più grandi un gradino alla volta. Il più delle volte si diventa vincenti proprio così, vediamo cosa riusciranno a fare i Jazz. E adesso sotto con l'analisi del roster.
BACKCOURT: Iniziamo dalla coppia B&B, al secolo Trey Burke ed Alec Burks. Il PG che aveva ben impressionato al suo anno da rookie lo scorso anno non ha fatto quello step in avanti che in tanti si aspettavano, almeno dal punto di vista statistico. Frenato da qualche problemino fisico, in questa stagione è chiamato a progredire per come ha dimostrato poter fare. Sulla leadership invece nessun problema, quella è stampata del suo DNA. Burks invece dovrà dimostrare di aver pienamente recuperato dal terribile infortunio grazie al quale ha praticamente perso tutta la stagione. Il suo tiro e la sua cattiveria agonistica non si discutono. Se questi due trovassero continuità sarebbero problemi per gli avversari.
Un grosso punto interrogativo è, invece, Dante Exum. La scorsa stagione, malgrado la grande fiducia che aveva intorno, si è dimostrato meno pronto per giocare in questa lega di quanto ci si aspettasse. Insolitamente timido, poco preciso nelle scelte di gioco. Adesso dovrà anche ritornare da un brutto infortunio al ginocchio, vedremo cosa sarà in grado di fare. Rodney Hood è rimasto. Ha trovato spazio e fiducia dopo l'infortunio di Burks, ed ha ripagato la fiducia dimostrandosi un bell'attaccante con una signora mano. Ed anche Elijah Millsap potrà trovare minuti importanti nel posto di SG. Giocatore molto fisico, mano discreta uno dei vecchi della squadra....a 27 anni. E'arrivato Raul Neto, rookie dal Brasile, playmaker classico carioca, attaccante, contropiedista, uno a cui piace correre e far giocare i compagni, vediamo quanto spazio troverà.
FRONTCOURT: Uno dei miei giocatori preferiti gioca qui e si chiama Gordon Hayward. SF pettinato come un impiegato, attaccante feroce, gran tiratore e leader. Deve continuare a lavorare e crescere, alla fine sarà sicuramente premiato. Derrick Favors è il classico animale d'area pitturata. Rimbalzista,tanti punti nelle mani, non un grande difensore e potrebbe migliorare nell'intimidazione, ma anche lui sta inesorabilmente crescendo. Poi ad intimidire ci pensa lui, Rudy Gobert. Non credo ci sia tiro che non possa stoppare. Saltatore di sette piedi e oltre come pochi altri, adesso sta anche iniziando a crearsi un gioco offensivo che sia più che la classica schiacciata. Dal draft è arrivato con la #12 Trey Lyles.
Il prodotto di Kentucky, PF, è un signor giocatore di squadra, quindi è capitato nel posto giusto, che può mettere un tiro, prendere un rimbalzo, dare una stoppata. Troverà sicuramente spazio. E' rimasto Trevor Booker, duro e roccioso come pochi altri, ma con una mano decente dalla media. Se c'è da buttarsi su una palla vagante chiamatelo pure. Anche Joe Ingles non ha lasciato i Jazz. L'australiano ha dimostrato, dopo le diffidenze iniziali, di poter stare in questa lega malgrado un fisico non esplosivo ma grazie ad un' intelligenza cestistica che hanno in pochi. Poi sa anche tirare che male non fa. Sono curioso di sapere quanto spazio troverà il lunghissimo tedesco Tibor Pleiss. Alto ma un pochino sotto peso per la NBA, ha comunque una buona tecnica ed anni di esperienza in europa ad alto livello. Io minuti gliene darei.
QUINTETTO BASE: Burke-Burks-Hayward-Favors-Gobert.
Questo è facile ed è un bel quintetto anche ad ovest. Nessuna stella vera ma un quintetto da doppia cifra fissa a serata, basterà?
PCT.PLAYOFF: 45%- Diciamo che secondo me non sono ancora pronti, gli manca ancora un briciolo di esperienza per poter ambire a lottare nella Western per i playoff, ma questi si toglieranno parecchie soddisfazioni, se poi partissero forte......
Arrivederci a domani con i Phoenix Suns
Hard-Drive Team 2015/16
Minnesota Timberwolves
New York Knicks
Philadelphia 76ers
Los Angeles Lakers
Orlando Magic
Sacramento Kings
Denver Nuggets
Detroit Pistons
Charlotte Hornets
Miami Heat
Indiana Pacers
Utah Jazz
💬 Commenti