Hard Drive Team 2019/20: Philadelphia Sixers
Nella città dell’amore fraterno ci si aspetta una stagione da assoluta protagonista, con fondate speranze di giocare ancora a Giugno. Ci occupiamo oggi dei Philadelphia Sixers.
La stagione 2019/20 dei Philadelphia Sixers avrà parecchi occhi puntati addosso. Questa squadra parte con molti favori del pronostico, per arrivare, quanto meno al ballo di Giugno. E riparte da quella gara 7 in cui è stata sancita l’eliminazione dalla scorsa post season.
Regular season giocata in modalità alti e bassi, dove si è modificata radicalmente l’essenza del roster con due trade, chiusa con un record 51-31, che è parso comunque inferiore rispetto alle aspettative ed alle potenzialità. Playoffs giocati decisamente meglio, tanto è vero che si può dire senza alcun dubbio che i Sixers è stata la squadra più difficile da battere sul cammino verso il trionfo dei Raptors. Diciamo che le basi per poter ambire a qualcosa di più importante per questa stagione c’erano.
E nella off season Elton Brand, G.M. di Philadelphia, ha lavorato per cercare di coprire i buchi di sceneggiatura nel roster, e rendere ancora più competitiva questa franchigia. Diciamo che il progetto giovani al potere si è leggermente ridimensionato, decidendo di tenere i due con il DNA da super star, aggiungendo, intorno, giocatori anche d’esperienza che sappiano come si gioca nei momenti decisivi di una stagione. A Philadelphia sono molto fiduciosi sulla riuscita del nuovo progetto, hanno investito tanto e vorrebbero iniziare a vedere i risultati.
COACH: Soprattutto vorrebbero iniziare a vedere dei risultati da coach Brett Brown, che entra nella settima stagione sulla panchina Sixers. Diciamo che l’ultima versione di coach Brown ha fatto venire qualche dubbio a tanti, specie per la gestione del gruppo durante la stagione regolare. Poi i playoffs, paradossalmente, hanno messo ancora più in crisi i vertici della franchigia, perché si sono viste scelte tecniche davvero entusiasmanti, è parso ritrovare il polso del suo roster e che i giocatori lo ascoltassero davvero, facendo capire che forse il lavoro fatto fino ad ora non è così sprecato. Di certo per il roster che è stato messo a disposizione, siamo verosimilmente all’ultima chiamata per il nativo di South Portland. Fallire non gli sarà più concesso.
CONFERMATI: Joel Embiid è atteso alla stagione della verità. Avrà in mano, definitivamente, le chiavi tecniche offensive della squadra. Per di più con meno responsabilità difensive e di presenza fisica a rimbalzo, fermo restando che il ragazzo ha giocato una stagione 2018/19 strepitosa anche da questo punto di vista. Se dovesse crescere, giocando libero da alcune responsabilità, cosa potra dare ancora di più? Tobias Harris inizierà qui la stagione, avrà un ruolo molto più definito e molto più incline alle sue caratteristiche. Punti, rimbalzi, agonismo, le cose che riesce sempre a mettere in campo. James Ennis III è un uomo da rotazione, tiro da fuori, difesa, ragazzo che riesce sempre a ritagliarsi uno spazio utile.
Jonah Bolden è molto simile a Ennis, lungo duttile, buono a rimbalzo, in difesa. L’australiano non ha subito l’impatto con questo livello, soprattutto a livello fisico, cosa che gli darà minuti anche in questa stagione. Furkan Korkmaz deve dimostrarsi più continuo quando viene chiamato in causa. La scorsa stagione dopo un buon inizio si è un po’ perso. Ma da specialista/tiratore può dare qualcosa. Mike Scott ha fatto una buona impressione nella parte di season giocata. Buon giocatore da avere a roster, tiro perimetrale più che accettabile, rimbalzi, agonismo. Testa leggermente da registrare. Zhaire Smith ha giocato pochissimo da rookie lo scorso anno, causa frattura del piede subita la scorsa estate. Dava l’idea di essere abbastanza pronto per avere minuti. Vediamo come si presenterà quest’anno.
NUOVI ARRIVI: Al Horford è arrivato qui in maniera abbastanza sorprendente. Certo il suo approdo ai Sixers alza l’asticella della squadra non poco. Tutti sappiamo che tipo di giocatore sia, e quello che può dare. Senza contare che ad est era uno dei pochi lunghi a infastidire Embiid. E quest’anno giocheranno insieme. Auguri a tutti. Josh Richardson ha giocato una splendida stagione a Miami. Arriva a Philadelphia all’interno della trade Butler, e credo che siano tutti contenti. Non un tiratore perimetrale, ma uno che in attacco ed in difesa sa spesso cosa fare. Sul talento di Trey Burke c’è poco da dire. Solo che si era perso per strada. Come back up, se è quello delle ultime due stagioni un autentico lusso che ai Sixers non hanno mai avuto. Raul Neto viene da quattro annate ai Jazz in cui ha dimostrato di poter avere minuti importanti in questa lega.
E’ uno che sa aspettare il suo turno, ma che riesce sempre a rendersi utile. Kyle O’Quinn è un veterano di mille e una squadra. Corpaccione sempre utile da buttare nella mischia all’occorrenza. Dal draft con la #20 è stato scelto Matisse Thybulle, guardia di discreto fisico, con ottime doti difensive, e con il #54 Marial Shayok, guardia tiratrice, emerso come tale all’ultimo anno di college.
DUE PAROLE SU: Le spendiamo su Ben Simmons. Due ottime stagioni in regular season, con cali evidenti nei playoffs. L’idea che pecchi in leadership, e che non abbia voglia di andare oltre i suoi difetti tecnici, fondamentalmente uno per chi gioca in quel ruolo, e caratteriali. Ma qualcosa sembra essere cambiato durante questa estate. C’è bisogno di qualcosa di nuovo, i Sixers hanno bisogno che lui cresca soprattutto in leadership, e lui deve prendere in mano la squadra.
PCT. PLAYOFFS: 85%- Nessun dubbio sulla loro partecipazione ai playoffs, bisognerà solo capire con che numero. E la posizione #1 non è così lontana.
Arrivederci a domani con gli Houston Rockets
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