Hard-Drive Team 2018/19: Phoenix Suns
Si riparte. Sotto tutti i punti di vista. A meno di un mese dall’inizio ufficiale della Regular Season 2018/19, anche noi torniamo all’antico, riprendendo ad analizzare giorno per giorno i trenta roster delle franchigie NBA, andando a ritroso, dal peggior record dello scorso anno, i Suns appunto, per finire con Golden State il 16 Ottobre.
Ma senza esitare iniziamo con i Phoenix Suns, che hanno chiuso con un record che ha detto 21-61. Una catastrofe semi annunciata. Come si risale da una buca così profonda? Con il lavoro, con la programmazione e cercando di cavalcare il talento giovane, abbinando dei veterani che sappiano essere da collanti, da mentori e da insegnanti. Che ci sia tutto questo in questa versione dei Suns 2018/19 è tutto da valutare.
Intanto la dirigenza della franchigia dell’Arizona ha deciso di affidarsi ad Igor Kokoskov, per il ruolo, sempre delicato, di head coach. Malgrado sia nato e cresciuto in Serbia, Kokoskov allena in USA da fine anni 90, e come assistant coach nella NBA dal 2000. E’ un allenatore conosciuto oltre oceano forse molto più di quanto non lo si conosca in Europa, dove è salito agli onori della cronaca per la vittoria, sorprendente e meritata, con la Slovenia ad Eurobasket 2017. Viene apprezzato, soprattutto, per la capacità di insegnare pallacanestro ai giovani, senza tralasciare l’importanza dell’avere in squadra veterani. Potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. Ma chiaro che non sarà facile.
I Suns ripartono da Devin Booker, per forza di cose. Il ragazzo ha già abbondantemente dimostrato di poter diventare uno dei cinque migliori attaccanti e scorer della lega, senza nessun problema, diverso è il discorso legato alla leadership, in campo e nello spogliatoio. Serve qualcosa di più, per non rischiare di diventare un Carmeluzzo 3.0. Ci si aspettano cose sfavillanti dall scelta #1 del draft 2018, Deandre Ayton. Il prodotto di Arizona University è rimasto praticamente a casa sua, cosa da non sottovalutare quando sei giovane e devi crescere, ha fisico e talento per poter essere già importante al piano superiore, anche se non sarà facile. Di sicuro in tanti lo aspetteranno al varco, ma avere un insegnante come il coach serbo in panchina, non potrà che fargli bene. Se dovesse mantenere le promesse, gli orizzonti dei Suns potrebbero anche cambiare.
Come abbiamo detto ai Suns i corpi giovani da mettere in campo non mancano, ed anche con discreto talento. Ad iniziare dal secondo anno Josh Jackson, che dopo un ottimo anno da rookie è chiamato non solo alla conferma ma ad un ulteriore miglioramento, specie in alcune scelte sul campo. E da Dragan Bender, per la scelta con cui è sbarcato nella NBA quest’anno ci si aspetta maggiore continuità, il talento è lì visibile a tutti, la voglia, a volte, molto meno. I Suns sono stati in questa off season molto attivi sul mercato, sia a livello di free agency che con le trade. L’arrivo dell’ormai veteranissimo Trevor Ariza è un acquisizione importante, alla voce leadership soprattutto. L’ex Rockets, e non solo, porterà quell’esperienza e quella voglia di giocare per vincere che deve diventare contagiosa per i giovani Suns.
Anche perché l’altro grande vecchio presente nel roster, Tyson Chandler, ha dato l’idea, nel recente passato, di aver scelto il deserto dell’Arizona per il clima, che fa bene alle articolazioni provate da mille battaglie, che per il basket giocato. Ecco sarebbe il caso che tornasse a rendersi utile con continuità anche lui, ci sarebbe un ragazzo a cui insegnare parecchi trucchi del mestiere. Bisognerà vedere, e qui le ulteriori dolenti note, come verrà risolta la grana alla voce point guard, perché sembrerebbero esserci delle carenze. A meno che non si tenti una trasformazione in corso d’opera, cosa nelle corde di coach Kokoskov, attualmente nel roster Suns a questa voce sono presenti Isaiah Canaan, Shaquille Harrison, De’Anthony Melton, diciamo che si è visto di meglio, anche perché nessuno dei tre sembra aver le carte in regola per fare il PG titolare in una squadra che deve ricominciare il viaggio. TJ Warren e Richaun Holmes troveranno sicuramente spazio, giovani, ma con qualche Km già percorso nella lega, atletici, il primo anche un signor attaccante, qualità che servono sempre. Bisognerà valutare che tipo di impatto potrà avere Ryan Anderson, in arrivo dai Rockets anche lui, altro veterano di tante battaglie le cui caratteristiche sono stra note, ma che è sempre stato considerato un ottimo uomo da spogliatoio. A completare il roster altri due giocatori che hanno girato qualche squadra nella lega, Darrell Arthur e Troy Daniels.
Due parole le spendiamo per Mikal Bridges, scelto con la #10 dai Sixers e girato ai Suns subito. Attaccante cresciuto tantissimo nell’ultimo anno a Villanova, ottimo tiratore perimetrale, dotato di buone capacità atletiche e difensive. Sarà difficile trovare spazio in una squadra che ha già altri giocatori con le sue caratteristiche, difficile, ma non impossibile.
% Playoffs: 25%- Sono giovani e cresceranno, arrivare a 35 W sarebbe già una gran cosa, ma i playoff, anche per la Conference in cui si ritrovano giocare, restano un sogno, anche per la mancanza di un vero PG.
Arrivederci a domani con i Memphis Grizzlies
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