Hard Drive Team 2019/20: Miami Heat
Oggi andiamo in Florida, per parlare di una squadra attesa con curiosità alla prossima stagione, ma che da l’idea di non avere ancora finito di muoversi. Ci occupiamo oggi dei Miami Heat.
Anno primo dell’epoca post Dwayne Wade per i Miami Heat, ed anche, visto il segno lasciato in questa lega, per la NBA. La franchigia della Florida arriva ai blocchi di partenza di questa stagione dando l’idea che non tutto sia ancora ben definito.
La regular season scorsa si è chiusa con un record di 39-43, e l’esclusione dai playoffs, ed è stata una mezza delusione. E come sempre dopo le annate deludenti, quando al vertice della piramide dirigenziale c’è un personaggio che si chiama Pat Riley, è lecito aspettarsi qualcosa per ricreare un ambiente vincente, o che cerchi di arrivare ad esserlo in breve tempo.
E se poi muovendoti sul mercato con le trade riesci anche a liberarti di qualcuno che stava diventando un problema serio all’interno dello spogliatoio, meglio ancora. E questo dovrebbe essere d’avviso ai naviganti che sono arrivati, o che potrebbero arrivare a Miami. Con Riley al comando certi atteggiamenti non sono tollerati. Ma noi non possiamo occuparci dei rumors fantasiosi, per quanto affascinanti, che si rincorrono tra i presunti bene informati della lega, dobbiamo valutare questi Heat. Ed in questa Eastern Conference in cerca di padroni, gli Heat potrebbero recitare un ruolo di rottura degli schemi, di imprevedibilità. Di sicuro l’obbiettivo minimo devono essere i playoffs.
COACH: Dodici stagioni sulla panchina degli Heat, ed un contratto appena firmato fino al 2024, Eric Spoelstra è uno degli head coach più longevi sulle panchine NBA, meglio di lui solo uno in Texas, che si è dovuto guadagnare un posto di riguardo in questa lega. Adesso è uno dei coach più apprezzati, amato dai suoi giocatori, che riesce sempre a dare la sua impronta sulle giocate della sua squadra. E negli anni ha dovuto imparare ad allenare anche personalità grosse e scomode, cosa che servirà in questa stagione.
CONFERMATI: Iniziamo da Goran Dragic, che sarà ancora uno dei leader di questa squadra. Giocatore affidabile, PG di livello, ha raggiunto una maturità cestistica che gli consente di essere apprezzato da tutti nel sud della Florida. Senza contare i punti che ha nelle mani. La scorsa stagione di Justise Winslow è stata la sua migliore nella lega, da tutti i punti di vista. Continuità nelle giocate offensive e difensive, ci si aspetta una ulteriore crescita. Bam Adebayo si è guadagnato sul campo e con le prestazioni il ruolo di starter nella prossima stagione. Giocatore di un dinamismo incredibile, difensore, intimidatore. Non può che continuare un processo di crescita.
Derrick Jones Jr. ha finalmente trovato un suo ruolo definito in questa lega, senza essere necessariamente ricordato solo per l’incredibile e spettacolare schiacciatore che è. Kelly Olynyk al di là dell’essere non esattamente un campione di correttezza in campo, si è ritagliato un ottimo ruolo in uscita dalla panchina, punti, rimbalzi, tiro da fuori. James Johnson si è presentato leggermente fuori forma al media day, ma qui ha trovato una sua dimensione, sperando che la testa sia d’aiuto al talento. Duncan Robinson si è meritato la conferma per l’impegno e la volontà che ha messo da quando è stato richiamato dalla G-League. Uno così determinato serve sempre in un roster. All’ultima stagione è arrivato Udonis Haslem, grande vecchio dello spogliatoio, capace di gestire ogni situazione, uno da ascoltare e da seguire come esempio vivente.
NUOVI ARRIVI: Viene subito da chiedersi che tipo di impatto avrà l’arrivo di Jimmy Butler su questi Heat. Il talento non si discute, purtroppo, per lui, la fama di spacca spogliatoio lo precede. Certo qui avrà a che fare con uno che certe cose non le tollera, e per lui questa potrebbe essere un’occasione importante per far vedere l’eventuale cambiamento caratteriale tanto atteso. Meyers Leonard arriva qui reduce dall’aver giocato dei playoffs notevoli.
Ha fatto vedere nella serie con Denver più cose che nelle precedenti stagioni nella lega. A Miami avrà un ruolo più determinante, maggiore spazio, sperando torni a mostrare quel gioco tirato fuori dal cilindro a maggio. Dal draft con la #13 è stato scelto Tyler Herro. Tiratore terrificante, è sembrato già pronto per questa lega. Ed è un ragazzo con tanta voglia di emergere. E attenzione anche alla scelta #32, Kezie Okpala, ala con tanti punti nelle mani, atletico, che potrebbe trovare tanti minuti se usato nella maniera giusta.
DUE PAROLE SU: Le spendiamo su un’altra testa matta, Dion Waiters. Anche per lui la dicitura grande talento, poco Q.I. cestistico è consolidata negli anni. Eppure basterebbe poco per instradarlo, quel talento. Che risulterebbe essere splendido se messo al servizio, con raziocinio, della squadra.
PCT. PLAYOFFS: 50%- Squadra bene allenata, giocatori che si conoscono, nuovi arrivi che potrebbero integrarsi in tempi brevi. Un’organizzazione che vuole e sa come si riparte. Io a questi Heat credo, i playoffs sono raggiungibili. Se poi arrivasse qualcuno ad aiutare
Arrivederci a domani con i Sacramento Kings
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