Patrick Mahomes sulle orme di Dan Marino
La stella di Kansas City domenica si giocherà il suo primo Super Bowl con con tante particolarità che lo legano a...Dan Marino!
Ok la difesa dei Niners. Ok la sorprendente stagione di Jimmy Garoppolo e di George Kittle. Ok Andy Reid che torna al Super Bowl dopo quello perso oltre quindici anni fa. Ok tutto ma la vera star, il vero motivo di interesse di questa finale ha un nome ed un cognome preciso, Patrick Mahomes.
In due anni da titolare il prodotto di Texas Tech ha già vinto un MVP, è arrivato ad un'assurda penalità nel AFC Championship contro i Patriots dal poter partecipare al Super Bowl dello scorso anno (citofonare l'ex linebacker dei Chiefs, Dee Ford per info e dettagli), avrebbe probabilmente vinto un altro MVP quest'anno se non si fosse infortunato (e se non fosse planato su questo pianeta il Lamar Jackson di quest'anno) e fra cinque giorni si presenterà da protagonista al gran ballo di Miami. 5000 yards lanciate il primo anno, 4000 il secondo (con due partite in meno) e una sensazione di onnipotenza tecnica e atletica mai vista. Con una maturità che cresce sia dentro che fuori dal campo non si vedono limiti per il texano per il prossimo futuro e già qualcuno parla di lui come il primo giocatore a poter strappare un contratto da 40 milioni di $ l'anno.
Per conquistare anche l'anello di campione, Mahomes dovrà però superare, a Miami, i sorprendenti 49ers di quest'anno.
Come detto, il Super Bowl si giocherà a Miami dove i tifosi locali attendono ancora un erede degno di Dan Marino (ritiratosi oramai da almeno vent'anni). Proprio Marino giocò la sua prima finale nel suo secondo anno nella Lega: il 1984 fu un'annata magica dove fissò due record rimasti a lungo imbattuti: touchdown lanciati in stagione (48, battuto da Peyton Manning quasi venti anni dopo) e yards lanciate in stagione (oltre 5084, battuto da Drew Brees solo nel 2011). Mettendo quei numeri in prospettiva (al tempo le 4000 yards lanciate in stagione erano una cosa super mentre ora sono la quasi normalità) si capisce che Regular Season avesse avesse avuto Marino.
Arrivato al Super Bowl in pompa magna trovò ad attenderlo c'era Joe Montana e suoi (invincibili) 49ers. Proprio quei Niners passeggiarono contro i Dolphins conquistando il loro terzo titolo. In tanti pensarono che per Marino si fosse trattato di un primo di tanti appuntamenti con la finale. E invece quella rimase l'unica apparizione in un Superbowl per leggendario #13, unica "macchia" di una carriera che lo pone, secondo me, fra i migliori cinque QB della storia.
Proprio questa situazione sembra ricalcare quella di Mahomes: Superbowl al secondo anno, Niners come avversari, grandi aspettative ma in fondo tranquillità per lo sviluppo di una carriera ancora giovane, un talento cristallino destinato a dominare negli anni, fanno si che il paragone con Marino sia del tutto legittimo. La speranza per i tifosi dei Chiefs è che i paragoni si fermino a quanto citato, a partire da domenica notte.
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