Andriu Tomas Woldetensae, il diamante scovato da Varese

Arrivato all'improvviso, quando tutti si aspettavano un altro tipo di giocare, l'ex Chieti si sta rivelando la stella dei biancorossi.

Bisogna “dare a Cesare quel che è di Cesare” si usa dire quando si riconoscono i meriti di una persona, nel caso di Varese di più persone: i biancorossi avevano un piede nella fossa, la rivoluzione societaria e del roster con la scommessa Roijakkers in panchina si è rivelata vincente e oggi la Openjobmetis è in piena lotta Playoffs (7° posto a 20 punti) con margine di sicurezza sulla zona calda.

Alla coppia Scola-Arcieri va riconosciuto e lodato il coraggio di scommettere su un allenatore senza esperienza in Italia che in poche settimane, e con concetti molto semplici, ha trasformato una squadra senza speranza in un pericolo per il campionato (7 vittorie nelle ultime 8 partite) ma, soprattutto, di aver scommesso bene anche sul mercato: Justin Reyes si sta rivelando un soldato tuttofare che sta trovando continuità e Tomas Woldetensae invece ha già le redini della squadra.

All Around Player 

A Varese tutti si aspettavano l'arrivo del tanto agognato lungo di ruolo dopo l'addio di John Egbunu, invece Roijakkers ha voluto un giocatore “All Around” per dare maggior forza al suo estremo sistema di gioco e questo giocatore è stato l'ex Chieti.

Nelle prime 4 uscite il prodotto di Virginia ha mostrato tutte le sue qualità: a Venezia buon debutto, a Reggio Emilia 9 punti e grande prestazione di sacrificio in difesa su chiunque, contro Cremona l'exploit da 21 punti giocando prevalentemente da playmaker attaccando il ferro e destabilizzando la difesa della Vanoli, infine lunedì a Napoli 19 punti con 5/5 da 3 mostrando personalità e carattere nel momento di difficoltà. Da “scommessa” a “giocatore inamovibile”.

Il giocatore

Woldetensae è un giocatore totale in grado di giocare 4 ruoli e, ancor più importante, difendere su 4 ruoli garantendo a Roijakkers diversi assetti difficili da fronteggiare su ambedue i lati del campo essendo un dinamico 1,96.
Ha un tiro da 3 difficile da marcare per via delle sue lunghe leve oltre ad essere efficace (13/19, 68%). Padronanza del palleggio ed 1-Vs-1 sontuoso sfruttando al massimo il suo fisico che gli consente spesso di andare in lunetta.

L'arrivo di Woldetensae è stata una benedizione soprattutto per Marcus Keene non più chiamato a prestazioni mirabolanti da eroe, che spesso lo portavano a deragliare, ma a giocare più per i compagni selezionando meglio i tiri da prendere. Dietro Varese non ti fa respirare e davanti non ha punti di riferimento giocando a ritmi incessanti qualunque sia il quintetto. In un sistema così dinamico e poliedrico l'ex prodotto di Virginia è stato il tassello mancate perfetto. E ricordiamo che esce dalla panchina.

La mano di coach Roijakkers è sensibile sull'ex Chieti come lui stesso ha rivelato in un'intervista a La Prealpina: “Mi sono sempre trovato meglio con questo genere di coach. È vero, il basket internazionale è diverso da quello di college, più tattico. Però qui mi pare di respirare l'atmosfera di Virginia. Siamo un po' una squadra di college. E il coach non esita a a mandare in campo ragazzi come Librizzi, segue il filo del lavoro svolto”.

Prima di Varese: da Bologna all'NCAA

Tomas ha giocato per un periodo nelle giovani della BSL San Lazzaro poi si è trasferito in America: Victory Rock Prep (2015-17), Indian Hills (2017-19) e Virginia Cavaliers (2019-21).
Italo-eritreo nato e cresciuto in quella Bologna dove è sempre tornato e visto nei vari tornei estivi come il Not in My House (il più importante in zona) ed il Redbull half court.

Nella scorsa Fortitudo Bologna e Reggio Emilia sembravano interessate ma alla fine ha firmato in A2 con Chieti dove ha faticato ad esprimere il suo potenziale, dopo 16 partite è arrivata la chiamata di Varese ed oggi è meritatamente l'uomo copertina.

Non fosse tornato in Italia Daniel Hackett staremmo parlando del COLPO di mercato infrastagionale della Serie A.