Playoffs 2024, la situazione dopo le prime due gare

Il Real Madrid vede già Berlino mentre regna l'equilibrio (e anche nervosismo) nella altre serie tutte in parità

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

Il Real Madrid vede già Berlino mentre regna l'equilibrio (e anche nervosismo) nella altre serie tutte in parità

Playoffs 2024, dopo le G2

Panathinaikos (#2) vs Maccabi Tel Aviv (#7) 1-1

Come gioca Sloukas in questa serie gioca anche il Panathinaikos  Questo è il dato chiave della serie tra Maccabi e i greens. Se Kostas gioca in maniera disattenta come in gara 1, la squadra di Atene non funziona e va in difficoltà, se il greco gioca spiegando pallacanestro come ha fatto in gara 2 nella quale ha siglato 29 punti e 4 assist, la banda di Ataman diventa pericolosa persino per il Real in partita secca. Possiamo parlare anche degli altri punti critici, di come Kostas Antetokoumpo sia altamente inadeguato e nocivo per questi livelli di pallacanestro, di come i blackout difensivi tra primo e inizio ultimo quarto mettano a rischio anche la vittoria in gara 2 o anche dei problemi ai tiri liberi di Lessort in gara 1, ma la realtà è che dall'atteggiamento di Sloukas dipende dove andrà questa squadra. La pressione di un progetto completamente nuovo, ma altrettanto obbligato ad essere subito tra i migliori 4 visti gli anni recenti  senza successi europei, non aiuta sicuramente il gruppo che, però, ha le potenzialità per passare il turno 
Le 12 palle perse (contro le 6 del Maccabi) di gara 1 tra cui quella decisiva di Sloukas, i 16 liberi realizzati contro i 21 degli israeliani (di cui molti regalati con falli evitabili), la prestazione da dimenticare del poi infortunato Juancho Hernangomez (0/4 da 3) e l'aver perso la battaglia al rimbalzo hanno portato il Pana a perdere la partita e ad aumentare la pressione che si portano dietro rendendo gara 2 una must win riuscita vista anche l'assenza di Baldwin per infortunio Vanno fatti i compimenti  al Maccabi dall'altro lato per aver sfruttato le amnesie di gara 1 degli avversari e a Nebo e Colson per aver messo in pratica le due cose che erano necessarie per restare in partita: vincere la sfida a rimbalzo contro Lessort il primo, essere la terza valida opzione offensiva dei gialloblù il secondo. 
Il Pana deve ringraziare la situazione in cui versano gli israeliani dal punto di vista politico. Se gara 3 e 4 si giocassero alla Mivtacim Arena, storicamente campo ostile per le avversarie del Maccabi, staremo parlando di una qualificazione quasi compromessa mentre così giocandosi a Belgrado la serie resta radrizzabile. Molto  dipenderà da quale Sloukas vedremo in campo, ma anche da come il rientro in rotazione di un pimpante Papapetrou in gara 2 impatterà sulle prossime partite. L'esito di questa serie diventa, quindi, più incerto rispetto alle previsioni della vigilia.

Real Madrid (1) vs Baskonia (8) 2-0 

Real in gestione. Sarebbe questo il riassunto in tre parole dell'andamento delle prime 2 partite di questa serie al Wizink Center. Costello e Rogkavopoulos in gara 1 e Marinkovic in gara 2 fanno il possibile in entrambe le gare per aiutare in fase di realizzazione Howard e Miller-McIntyre, ma senza Moneke il Real è veramente troppo forte per essere battuto sul proprio campo. Nella prima partita i blancos scappano già in doppia cifra nel primo tempo con la partita che finisce 90-74 con Musa autore di 16 punti. In gara 2 sono Campazzo e Yabusele ad alzare la radio dell'intensità del secondo tempo distanziando un Baskonia impotente che perde 101-90 grazie ai 24 punti di Campazzo. Come dicevamo in preview il Real ha una rosa troppo profonda sia nel reparto lunghi dove Tavares e Yabusele sono  fin troppo superiori agli avversari, sia nella panchina che grazie alle giocate di Llull, Rodríguez e Poirier ha dato continuità alla qualità messa in campo dal quintetto. Il Real resta l'unica squadra ad aver mantenuto il fattore campo ed anche con il possibile rientro di Moneke, pensare che la serie possa tornare a Madrid per gara 5 ad oggi sembra pura utopia. È molto probabile che la serie venga chiusa alla Buesa. 

Barcellona (#4) vs Olympiacos (#5) 1-1 

Nella serie tra i blaugrana e la squadra del Pireo la chiave è far segnare i centri. In gara 1 sono stati gli ospiti ad essere più incisivi in area grazie ai canestri di Fall (11) e Petrusev (12) che hanno segnato la strada verso il break dei greci mentre in gara 2 sono stati Vesely (10) ed Hernangomez (11) a guidare i padroni di casa nel pareggio della serie. L'Olympiacos in gara 1 era riuscito a far combinare 23 punti ai propri 2 centri limitando Vesely a solo 3 punti e tenendo il Barcellona sotto il 32 % dall'arco. Tutto ciò è  avvenuto grazie ad un piano partita volto a rendere gara 1 una partita dove l' obiettivo era far prevalere una pallacanestro più ragionata con poche transizioni. Questo  concetto esalta le doti difensive dei biancorossi limitando contemporaneamente la creatività tipica della manovra blaugrana. Giocando un basket più fisico l'Oly ha imbrigliato il talento di Laprovittola, fulcro dell'azione dei catalani e questo ha portato tutto il Barcellona in crisi con l'eccezione di Rubio che ha provato a più riprese a scuotere i suoi compagni. 
Grazie ai tentativi del numero 9 in gara 1, Grimau ha optato in previsione del secondo match per un quintetto con Rubio e Laprovittola dal primo minuto insieme volto a spingere il più possibile sul creare una partita a ritmi alti. Risultato? Con una serata pressoché perfetta di Jabari Parker in fase realizzativa sia da dentro che da fuori dall'arco (24 punti) il Barcellona è riuscito a risolvere il rebus difensivo posto dai greci portando la partita su un ritmo più congeniale alle proprie caratteristiche e sbloccando le triple (9/19) le cui percentuali sono tornate sugli standard tipici dei blaugrana. Se a ciò sommiamo una difesa più attenta che ha spinto i greci a perdere 19 palloni e ad accontentarsi maggiormente  delle soluzioni da 3 rispetto a quelle all'interno del pitturato con risultati negativi (8/27), si capisce il perché i blaugrana abbiano meritato il pareggio nella serie. Sicuramente perdere il fattore campo contro la squadra del Pireo non è mai un buon segno, ma la convincente prestazione messa in mostra in gara 2 oltre a lasciare aperta la questione qualificazione offre la possibilità ai catalani di risollevare il proprio morale dopo  gara 1. Pareggiare la serie sapendo di aver giocato meglio degli avversari nella seconda partita significa recuperare delle certezze che altre squadre che hanno perso il fattore campo, oggi non hanno. I ritmi di gioco continueranno ad essere decisivi nel resto della serie e vincerà la squadra che adatterà i ritmi in funzione delle proprie caratteristiche in maniera più efficace 

Monaco (#3) vs Fenerbahce (#6) 1-1

Sembrano due partite fotocopia i primi due atti giocati nel Principato di una serie che non ha sicuramente disatteso le aspettative. Il Monaco parte bene in entrambi i match con Montejunas aggressivo in attacco in entrambe le serate, la squadra di casa prende il largo raggiungendo la doppia cifra di vantaggio in entrambi gli incontri, ma poi in entrambe le situazioni sia per distrazioni difensive, sia per un attacco a corto di soluzioni data l'indole di giocare in Isolamento della squadra di Sasha Obradovic, il Fener recupera e rientra in partita a suon di triple per poi concludere in entrambi i casi con due finali thriller. In gara 1 la rimonta guidata da Calathes (17 punti) e da un inatteso Sestina (4/5 da 3) spinge il match prima ai supplementari e poi verso la vittoria ospite, mentre a decidere gara 2 è una feroce rimonta dal -9 nell'ultimo quarto guidata da Lloyd e Okobo con lo zampino difensivo di Jaiteh.
Ad avere più rammarichi dopo questa doppia sfida sarà il Fener che dopo aver portato a casa gara 1, è andata vicinissima a mettere una seria ipoteca sulla qualificazione in gara 2. Nell'ultimo quarto Wilbekin (23) e Dorsey (25) che fino a quel momento erano stati quasi perfetti nell'usare l'arma principale della squadra turca, i tiri da 3 si sono ritrovati a sbagliare 6 triple aperte nell'ultimo quarto, col senno di poi ne sarebbero bastate un paio per portare a casa il bottino pieno. Agli ospiti è mancato solo il guizzo finale per completare una vittoria che per quanto visto in campo sarebbe anche stata del tutto meritata. Certo Lloyd e Okobo sono riusciti a fare le acrobazie per portare a casa il risultato nel finale, ma il Roca team ha faticato per tutto il terzo quarto segnando solo 4 canestri su azione in quei 10 minuti. Obradovic deve solo ringraziare le sue 2 guardie se va a Istanbul con il risultato in parità perché se non fosse per loro due e per qualche deflection o assist di Mike James che anche se in serata negativa (8 punti) trova il modo di aiutare la causa, ora staremmo parlando di strada alle Final Four già compromessa. Se per due volte su due in casa vai in vantaggio in doppia cifra e ti fai rimontare vuol dire che non meriti di stare tra le migliori 4. 
Il Roca Team a differenza del Barcellona e del Panathinaikos che hanno un minimo di certezze su che partita possono giocare per riacquisire il fattore campo e portare le loro serie a gara 5, non ha sicurezze su cui basarsi. Riescono a difendere il perimetro dalle triple dei turchi, ma a fasi alterne, riescono a segnare, ma a fasi alterne. La loro unica fortuna è avere in rosa il miglior scorer della storia della competizione. Devono affidarsi a lui sperando che con una mega prestazione li porti a vincere una delle due partite di Istanbul perché ad oggi a livello di coaching, gioco espresso e profondità di soluzioni la squadra che sta dimostrando di più è il Fenerbahce che con il suo gioco perimetrale guidato in regia da Calathes sta convincendo parecchio.


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