Power Evolution Ranking (Marzo 2015)

Golden State rimane prima indiscussa ma alle sue spall c'è una nuova inseguitrice sempre on uno da Akron nel roster, San Antonio super-scalata, calano le quotazioni di Memphis e Dallas. 1) Golden State Warriors (61-13) = Ormai ci siamo: la marcia verso il primo posto ad Ovest procede liscia come l’olio e si inizia a sentire l’odore, l’adrenalina, la tensione dei playoff. A meno di suicidi o rimonte super da parte di New Orleans o Phoenix, al primo turno ci sarà la sfida contro i Thunder di Westbrook, primo test importante per capire dove possono realmente arrivare i californiani. IT’S A LONG WAY TO THE TOP 2) Cleveland Cavaliers (48-27) +1 Anche se ogni tanto qualche intoppo sul cammino capita ancora, soprattutto lontano dall’Ohio (l’ultimo KO in casa infatti è datato 7 gennaio per mano di Houston), sembrano aver oleato molti dei meccanismi che in autunno erano chiaramente inceppati. Le fortune passano principalmente per il duo James-Irving, anche se Love è un ago della bilancia troppo fondamentale per fare strada in postseason. TIME IS NOW 3) Los Angeles Clippers (49-26) -1 Fine mese come da copione, continuano a segnare oltre 100 punti di media, ma anche a subire troppo in difesa. L’assenza di una certezza come Crawford in uscita dalla panchina pesa, anche se il figlio di Doc, Austin, sembra poter garantire un apporto di qualità. Ma se dovessero arrendersi nuovamente al primo scoglio….. IN CERCA DEL DEFINITIVO SALTO DI QUALITA’ 4) San Antonio Spurs (48-26) +8 Due ko su tre all’overtime (a Cleveland e New York), ma per il periodo decisivo della stagione stanno ritrovando tutti i loro effettivi, tra i quali l’imprescindibile Kawhi Leonard e TP9. Siamo così sicuri che abbiano sparato le ultime cartucce l’anno scorso? Chiunque vorrà passare sul loro corpo dovrà sudare, e anche tanto. MINA VAGANTE 5) Atlanta Hawks (56-19) -1 Con il primo posto ad Est in saccoccia, devono comunque far fronte all’infortunio di Teague, e allo stato di salute non proprio ottimale al momento. Hanno ancora qualche settimana per caricarsi e far vedere che quelle 19 vittorie di fila tra dicembre e gennaio non sono state frutto del caso. READY, GO! 6) Portland Trail Blazers (48-25) +2 Matthews fuori dai giochi è una tegola pesante per una squadra che è sempre e solo più dipendente da un immenso LaMarcus Aldridge. E ai playoff il problema potrebbe essere quello di dodici mesi fa: giocando in 5/6 le fatiche si pagano. Cercasi la miglior versione di Lillard. FILM GIA’ VISTO? 7) Houston Rockets (50-24) +2 Rientra Howard dopo due mesi e il jolly Beverly probabilmente si dovrà operare, lasciando il playmaking al barba o a Prigioni. Hanno da vendicare la beffa dell’anno scorso all’ultimo secondo per mano di Portland. REVENGE 8) Oklahoma City Thunder (42-32) -1 Il mistero Durant ha finalmente avuto un epilogo: dopo vari tira e molla KD ha dovuto dire bye bye anticipatamente a questo 2015 per i soliti problemi al piede. E dire che non era andato ai Mondiali dopo il ko di George per paura di farsi male…. 
Comunque sia, i playoff non sono ancora sicuri per via dell’ecatombe che si è abbattuta sull’Oklahoma ma se sarà ottavo posto, il merito sarà unicamente di Kawabonga Westbrook, nell’ultimo mese immarcabile, anarchico ed esplosivo a livelli estremi. ONE MAN SHOW 9) Memphis Grizzlies (51-24) -4 Gira e rigira, siamo sempre allo stesso punto. Hanno il duo di lunghi che sposta maggiormente dell’intera Nba ma per andare avanti seriamente nei playoff probabilmente, purtroppo, è troppo poco. POTENZA LIMITATA 10) Dallas Mavericks (45-29) -4 Anche per i texani marzo ha coinciso con un periodo di flessione. Si aspetta il ritorno di Monta Ellis in quintetto perché dalla panchina arrivano davvero pochi punti, tolta qualche isolata sfuriata di Stoudemire e uno tra Jefferson e Villanueva. Ma quel quintetto base al completo fa davvero paura. 
IL POTENZIALE C’E’ 11) Chicago Bulls (45-29) = Rose sì. Rose no. A Chicago lo darebbero pronto ad un eventuale ritorno per la postseason cosicchè si possa aggiungere un’altra freccia alla faretra di coach T. L’obiettivo è il terzo posto ad est, e le semifinali di conference sfuggite nel 2014. RESTARE CONCENTRATI 12) New Orleans Pelicans (39-34) +5 Si stanno giocando disperatamente ogni chance ma se Oklahoma non molla qualche colpo, potrebbero amaramente restare a mani vuote. D'altronde tolti Davis e Evans, il livello è quello che è…e sicuramente ha pesato l’assenza dalla panca di Ryan Anderson in una fase cruciale. BOCCA ASCIUTTA 13) Utah Jazz (33-41) +1 Vittorie di prestigio su Memphis, Houston e OKC rendono molto meno spiacevole questa stagione che si sta chiudendo in crescendo. Con un paio di acquisti mirati potrebbero anche dire la loro prossimamente. FINALE IN CRESCENDO 14) Toronto Raptors (44-30) -4 Paradossalmente, sembra che i loro problemi siano iniziati col rientro di DeRozan in quintetto dopo un inizio molto convincente. Chiudono marzo in negativo aspettando il rientro di Lowry dalle cui mani passano molte delle fortune canadesi. ALTI E BASSI 15) Indiana Pacers (32-42) +1 Domanda: con uno pseudo equilibrio trovato, Paul George potrebbe dare un aiuto decisivo per l’ultimo sprint che porterebbe ad un posto playoff? CHE FARE? 16) Washington Wizards (41-33) +3 Passano dal vincere 4 gare in fila, al perderne altrettante, soprattutto lontano dal Verizon Center, casa dove hanno costruito buona parte dei loro successi. A naso, sembra difficile che possano ripetere lo stesso percorso dell’anno passato. STALLO 17) Boston Celtics (33-41) +1 Ci sono anche loro nella corsa ai due posti playoff ancora in bilico ad est. Se lo centrassero, probabilmente si arrenderebbero al primo turno, ma almeno si son sbattuti fino alla fine. Ah, grazie per concedere qualche minuto meritato a Gigione. IN LOTTA 18) Detroit Pistons (29-45) +2 Otto KO in nove uscite ad inizio mese e se c’era un briciolo di speranza prima (già difficile dopo l’infortunio di Jennings), ora si fa durissima. MOTORE INGOLFATO 19) Milwaukee Bucks (36-38) -6 Che fine ha fatto la splendida macchina costruita dal Jasone che fino alla dead line del mercato viaggiava spedita come vera rivelazione dell’anno? Il passaggio da Knight a Carter-Williams potrebbe aver sparigliato le carte. RITROVARSI 20) Miami Heat (34-40) +2 Hanno patito parecchio per gli infortuni (vedi Bosh) e ultimamente con anche la matta Whiteside in infermeria assieme a Deng si reggono solo sui lampi di un Wade capace di regalare ancora emozioni. FLASH 21) Charlotte Hornets (31-42) +2 Quanto ha pesato non avere Kemba Walker per un paio di mesi a questi Hornets. Decisamente tanto. E anche se i giochi non sono ancora terminati, a due settimane dalla fine della stagione non sembrano loro i favoriti per l’ottavo posto. STILL ALIVE 22) Phoenix Suns (38-37) -7 Pian piano hanno alzato bandiera bianca, soprattutto dopo le cessioni di Dragic e Thomas non sono più riusciti a reagire. E per il secondo anno di fila restano lì, ad un passo. UN PECCATO 23) Brooklyn Nets (33-40) -2 Ultimamente ad est tra quelli in lotta sono la squadra più in forma dopo un periodaccio. Comunque vada a finire, il progetto partito un paio di stagioni fa è ormai ampiamente naufragato e ci si aspetta una consistente rivoluzione in estate. NAVIGARE A VISTA 24) Sacramento Kings (26-47) = Nonostante la partenza incoraggiante e il cambio di coach, ad Ovest così come sono non hanno una possibilità che sia una di vedere i playoff. Cousin cambierà aria? CUGINO DIPENDENTI 25) Denver Nuggets (28-46) +3 Qualche buona partita nel finale di stagione e un Gallinari ritrovato pienamente che potrebbe però allontanarsi dal Colorado per approdare in altri lidi. SINGHIOZZO 26) Los Angeles Lakers (20-53) +1 A Los Angeles ci dovrebbe essere più chiarezza su quelli che saranno i progetti futuri. Possibile che restino così fuori dai giochi per tanto altro tempo? RIFONDARE 27) Minnesota Timberwolves (16-58) -2 Ovviamente il ritorno di KG non poteva trasformare le cose da nere e buie a splendenti. FREDDISSIMO 28) Orlando Magic (22-52) -2 Il discorso è sempre lo stesso: a parte i soliti noti, l’ambiente è scarico. IN VACANZA 29) Philadelphia 76ers (18-57) = Nonostante vengano ruotati e venduti prospetti e giocatori per migliaia di future scelte, qualche botta d’orgoglio la regalano. UN MINIMO DI DIGNITA’ 30) New York Knicks (14-60) = Ormai non ha senso neanche parlarne. Anzi, non ha senso da mesi. Ma Phil Jackson dice che c’è un progetto… BYE BYE

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