Hard Drive Team 2016/17: New York Knicks
Ai New York Knicks siamo arrivati all'anno terzo dell'era Phil Jackson. Ci si arriva dopo la scorsa stagione fatta di qualche acuto, pochi per la verità, e delle solite storie che da troppi anni ruotano intorno alla franchigia della grande mela. Qualcosa comunque, anche in una stagione che ha recitato alla fine un 33-49, è parso muoversi. O quanto meno non tutto è stato completamente da buttare nella scorsa stagione. Anche se comunque Jackson ha deciso che qualcosa da togliere di mezzo ci dovesse essere, sorprendentemente alla voce coach.
Perchè Derek Fisher ha sempre avuto fama di pretoriano di coach zen, e di esserne stimato altrettanto, almeno come giocatore. Ma evidentemente non ha convinto seduto sulla panchina. E pare che sia stata la poca capacità di gestire lo spogliatoio newyorkese una delle cause del divorzio tra le parti. Dopo la ridda di voci su chi potesse essere scelto come head coach per portare avanti il progetto Jackson/Knicks, la scelta è caduta su Jeff Hornacek.
Ed anche questo nome è stato accolto come al solito dalla stampa e dai fans di New York. Certo quanto fatto vedere dall'ex giocatore di Suns e Jazz sulla panchina di Phoenix la scorsa stagione lascia alquanto perplessi. Non riuscendo quasi mai a trovare le soluzioni giuste in una squadra andata presto in difficoltà. Soprattutto, appunto, nella gestione di alcune grane nello spogliatoio. Ed in tanti si chiedono come potrà essere l'impatto con la realtà Knicks, che, come visibilità e stampa NBA, è quella punta diversa dell'Arizona. Però è altrettanto vero che Hornacek è un uomo di basket. Uno che comunque ha una sua idea su come far giocare la squadra. Certo si troverà a lavorare con alcune personalità interessanti, e, soprattutto, che hanno voglia di diventare vincenti in tempi brevissimi. E tutto l'ambiente Knicks aspetta questo, e tutti a New York hanno pazienza zero. Saprà il prodotto di Iowa State gestire questa situazione??
A Carmelo Anthony la risposta, mi verrebbe da dire. Già il buon vecchio Carmeluzzo nostro. Anthony arriva alla partenza di questa regular season con l'entusiasmo, immaginiamo, dell'aver vinto il terzo oro olimpico della sua carriera. Mai nessuno come lui. Arriva anche da una stagione, la scorsa, dove c'è stato un netto calo nella media punti, ma dove ha dimostrato di poter/saper dividere la scena offensiva, e non solo, con qualcunaltro. Quasi un'ulteriore ed inaspettata maturazione. Anche perché la scena, ed essendo nella città di Broadway proprio di scena si tratta, ha dovuto dividerla con un rookie, europeo accolto ai Knicks con il solito grande scetticismo di chi, non fosse altro che per i risultati ottenuti in questo secolo, potrebbe anche evitare di avere la puzza sotto il naso a seconda del nome che sentono. E Kristaps Porzingis ha zittito parecchi scettici, non solo newyorkesi. Ha riscosso consensi ed applausi, dimostrandosi pronto da subito per la NBA. Dopo una stagione così positiva il difficile potrebbe venire adesso, dove non dovrà solo confermarsi ma anche migliorare e crescere. Vicino a questi due è stato scentemente deciso da Jackson di mettere altri due giocatori in cerca di rivincite personali e con ancora voglia di vincere, Derrick Rose e Joakim Noah. Iniziamo dal francese, che per molti sembrerebbe essere già sul viale del tramonto. Ma io avrei idee diverse.
Noah nel contesto a lui ideale può ancora diventare quel leader difensivo e di spogliatoio di due/tre stagioni fa. Oltretutto la carta d'identità è dalla sua parte, e qui il ruolo di centro titolare sarà totalmente suo. Uomo giusto per arroganza, non solo cestistica, nel posto giusto. Ed il Madison ha bisogno di giocatori come Noah. Per Rose ripeto quello che ho scritto altre volte, troppe altre volte. Se esiste un'entità superiore, o degli dei cestistici e similari vi preghiamo, una stagione senza infortuni.
Grazie. Poi il resto ce lo mette lui. Nel roster sono arrivati anche altri due europei che secondo me troveranno spazio in questa squadra, Willy Hernangomez e Mindaugas Kuzminskas. Il centrone spagnolo è davvero talentuoso, giovane, dinamico, bella mano, il lituano ha energia ed aggressività da mettere al servizio della squadra. E' arrivato anche Brandon Jennings, se integro un lusso come back up, che potrebbe trovare minuti anche si guardia, vista la pochezza nel ruolo nel roster, dove troviamo il solo Courtney Lee, tiratore, difensore, uno specialista NBA, ma che ha sempre portato il mattoncino alla causa. E chissà che spazio non ne trovi anche Justin Holiday, altro ragazzo in cerca di spazio e considerazione.
E'rimasto Lance Thomas, uno sottovalutato di cui si parla sempre poco, che può giocare da SF e se serve anche vicino a canestro, comunque con punti nelle mani. Anche Kyle O'Quinn è un altro giocatore di sostanza, rimbalzista, un buon back up che da solidità. Sasha Vujacic sarà sicuramente a roster, veterano ormai della lega, comunque un altro che nel ruolo di SG potrebbe trovare spazio. E due parole le spendo su Maurice Ndour, che sta impressionando per fisicità e conoscenza del gioco, e Marshall Plumlee, il terzo della famiglia con caratteristiche similari agli altri due.
% Playoff: 60% - Si avete letto bene, io quest'anno credo in questi New York Knicks. Coach che mi piace, Anthony al giusto livello di maturazione, roster che nella Eastern può e deve dire la sua. Basterà stare lontani dall'infermeria.
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