Austin Rivers che risposta a Kyrie Irving!
Il figlio del Doc non le ha mandate a dire, ma con classe, via social all'esterno dei Nets e alla sua protesta sulla ripresa NBA
Il figlio del Doc non le ha mandate a dire, ma con classe, via social all'esterno dei Nets e alla sua protesta sulla ripresa NBA.
Ieri mattian vi parlavamo della conference call organizzata da Kyrie Irving (28 anni) con 80 giocatori sulle perplessità in merito alla ripartenza della stagione NBA 2019/20 (CLICCA QUI per leggere), già il fatto che tra gli assenti ci fosse il nome di LeBron James la diceva tutta sul peso che potesse avere, Dwight Howard ha confermato che per lui non serve questo tornare a giocare definendolo una distrazione, ma c'è chi invece ha voluto via social sostenere la ripartenza.
Questi è Austin Rivers (27 anni) che con un bella risposta su IG (vedi foto sotto) ha fatto capire al PG dei Nets che appoggia le sue idee ma che non deve essere il mondo NBA a farne ne spese, tra i passaggi più salienti:
Tornare a giocare significherebbe anche avere più entrare economiche con le quali potremmo aiutare ancora di più le persone in difficoltà. Continuare a dedicare -aspetto ancora più importante- tempo ed energia verso il movimento Black Lives atter. Con cui sono ad’accordo al 100%
Rivers sottolinea che per molti giocatori l'aspetto economico è importante perché non tutti possono vantare ingaggi da supestars, una cancellazione della stagione portrebbe ad una perdita di circa $1,2 miliardi ai salari dei giocatori e $2 miliardi alla Lega, poi la questione basket-distrazione ma non sotto il punto di vista negativo di Howard:
Giocando daremo speranza e divertimento a tanti bambini, è molto importante questo. Invece di stare fuori, e rischiare di subire le ingiustizie di solito riservate agli afro-americani, rimarrebbero in casa a guardare le nostre partite. So che il basket non è la cura, ma almeno può essere una distrazione
Infine la conclusione:
Adoro la passione di Kyrie per aiutare questo movimento. Sono d’accordo ma non deve essere l'NBA ed il movimento a pagare. Possiamo fare entrambe le cose. Possiamo giocare e possiamo aiutare a cambiare il modo in cui vivono le loro vite le persone di colore. A mio avviso, annullare o boicottare non ci porta da nessuna parte. I ragazzi vogliono giocare, vogliono provvedere alla loro famiglia e vogliono aiutare questo paese a cambiare!
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