Spurs, il caso Josh Primo è un pugno nello stomaco all'NBA

Il sophomore è stato rilasciato dai nerargento e non per problemi di salute mentale. Un brutto colpo per i piani della Lega.

Scritto da FMB  | 
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Il sophomore è stato rilasciato dai nerargento e non per problemi di salute mentale. Un brutto colpo per i piani della Lega.

La notizia è passata in secondo piano ma per l'NBA è stato un duro colpo per i suoi piani futuri. I San Antonio Spurs hanno ufficialmente rilasciato Josh Primo, la loro prima scelta (#12) al Draft 2021. San Antonio, rispettando il suo stile, è stata “stretta” nello spiegare il perché del taglio limitandosi ad un: “La nostra speranza è che, a lungo termine, questa decisione serva al miglior interesse sia dell'organizzazione che di Joshua” sono state le parole di Buford.

Il giocatore ha rilasciato alla ESPN una dichiarazione per attutire il colpo: “So che siete tutti sorpresi dall'annuncio fatto oggi. Già in passato ho cercato aiuto per superare un trauma personale subìto in passato e ora ho deciso di prendermi del tempo per dedicarmi pienamente ai trattamenti necessari alla mia salute mentale. Spero di poter discutere questi temi più approfonditamente in futuro, in modo da poter aiutare altre persone che si trovano nella mia stessa situazione. Al momento, però, apprezzerei la maggior privacy possibile al riguardo

La verità

Ma la verità sta emergendo e NON riguarda la salute mentale. In USA si usa l'espressione “Exposed himself to women” che, tradotto, vuol dire che Primo è andato oltre con il gentil sesso e questo, specie dopo le accuse che hanno sommerso DeShaun Watson (QB dei Brown), non è tollerabile per l'immagine di una franchigia. 

Non è un caso, come riporta Shams Charamia, che un'ex dipendente donna degli Spurs ha assunto l'avvocato Tony Buzbee dopo aver affermato che Primo ha tenuto una condotta sessuale inappropriata. Buzbee ha anche rappresentato le donne nelle cause per cattiva condotta sessuale proprio di Watson.

Il boomerang

Primo oggi ha 19 anni, ne compirà 20 a dicembre e ne aveva 18 quando fu scelto dalla compagine del Texas diventando il più giovane giocatore scelto del Draft 2021. Prodotto di Alabama, nella sua annata rookie ha viaggiato a 5.8 punti di media partendo 16 volte titolare, in questa stagione ha giocato una media di 23' nelle prime 4 gare mostrando importanti miglioramenti. 

San Antonio era convinta di aver portato a casa un nuovo Parker o Ginobili (steal of the draft) puntando sulle notevoli e futuribili qualità cestistiche del ragazzo ma non aveva fatto i conti con la maturità del ragazzo.

Primo non giocherà più in NBA perché quando finisci nel giro delle accuse per molestie sessuali ti chiudono tutte le porte (specie se poi arrivano anche denunce) ma, soprattutto, è una sporta di boomerang per progetti dell'NBA che nei prossimi anni voleva non solo abbassare l'età (da 19 a 18) per rendere i giovani prospetti eleggibili al Draft ma anche togliere l'anno obbligatorio al College. Di fatto una mossa per accelerare l'arrivo di Bronny James.

Il caso Primo deve essere un monito per l'NBA e per il suo ritorno al passato specie oggi dove molti rinunciano al college per giocare in G-League e poi salire al piano superiore. Rendere ufficiale il ritorno di eleggibilità a 18 anni senza necessariamente l'anno collegiale obbligatorio vorrebbe dire avere una marea di giovani prospetti iper pompati dai media (magari con già accordi sottobanco con vari agenti e sponsor) da mandare al macello.

Che l'NBA rifletta bene.

 

 

 


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